maggio 2013 - I Siciliani giovani
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E ogni anno, inevitabilmente, constato<br />
che Peppino è rimasto giovane, che <strong>giovani</strong>,<br />
e non solo anagraficamente, sono la<br />
gran parte di coloro che partecipano al<br />
corteo, che <strong>giovani</strong> sono “le nostre idee”<br />
che “non moriranno mai”.<br />
Le idee <strong>giovani</strong><br />
Conosco molti compagni che vengono<br />
da ogni parte d’Italia per “rigenerarsi”,<br />
per “ricaricarsi” dopo tempi di delusioni,<br />
di sconfitte e di amarezze, per tornare a<br />
fare un bagno in quelle idee nelle quali in<br />
passato hanno creduto e che poi sono state,<br />
piano piano occultate dalla quotidianità,<br />
dal martellamento mediatico, dall’ab-<br />
bandono progressivo di tanta gente che<br />
era con noi e che, piano piano, ci ha lasciato<br />
soli. E d’altra parte possiamo calcolare<br />
che oggi Peppino avrebbe sessantacinque<br />
anni, possiamo immaginare quel<br />
che avrebbe potuto essere: di fatto egli<br />
rimane un uomo di trent’anni, si è fermato<br />
a quell’età perché la sua vita è stata<br />
rubata in quel momento.<br />
www.isiciliani.it<br />
La sua giovinezza non è quella di Antinoo,<br />
che si uccise a vent’anni, per rimanere<br />
giovane e bello nella memoria<br />
dell’imperatore Adriano, suo amante. Oltre<br />
la bellezza, la prestanza dell’età, in<br />
Peppino ci sono le “idee”, che si possono<br />
riassumere nelle due parole che il fratello<br />
Giovanni ha fatto scrivere sulla sua tomba:<br />
“comunista rivoluzionario”. Dove il<br />
comunismo non à quella parola “offensiva”<br />
che un l’uomo più ricco d’Italia, un<br />
salame imbragato, ha fatto diventare,<br />
snaturandone il significato, soprattutto<br />
per cautelare la sua condizione. Comunismo<br />
non è la lontana utopia che il riformismo<br />
socialista ha escluso, "relegando<br />
Marx in soffitta”, come diceva Turati.<br />
9-10-11 <strong>maggio</strong>: Forum nazionale antimafia<br />
CRONACA DI TRE GIORNATE DIMENTICATE<br />
Come al solito la stampa, sia locale che nazionale, di tutto si<br />
occupa tranne che di quello che succede nel mondo dell’antimafia<br />
e soprattutto di quel che succede a Cinisi nei giorni in cui si ricorda<br />
la figura di Peppino Impastato attraverso le sue lotte, ma anche attraverso<br />
un’attenta riflessione su quanto succede, sia in Italia che<br />
in altre parti del pianeta, nel tempo della crisi.<br />
Per quel che riguarda le iniziative del 9 <strong>maggio</strong>, si è parlato della<br />
sfilata dei sindaci, una decina, ma non della lapide lignea che i<br />
compagni di Peppino sono andati a piantare sul muro del casolare<br />
e del lavoro di pulizia dello stesso, che, quantomeno, ha reso visitabile<br />
il posto, ancor oggi affidato a un vaccaro che vi porta a pascolare<br />
i suoi animali. Doveva intervenire il presidente della Regione<br />
Crocetta, che ancora una volta ha dato forfaitt. Da lui si sperava<br />
in un impegno per l’acquisizione del casolare e per l’apposizione<br />
di un vincolo quale bene culturale.. In tal senso, per iniziativa di<br />
Radio Cento Passi, sono state raccolte online 30mile firme che al<br />
più presto saranno inviate agli organi competenti.<br />
Anche la casa di Badalamenti, attualmente suddivisa in tre parti,<br />
una del Comune di Cinisi, una dell’Associazione Impastato, una di<br />
Casamemoria, versa in uno stato di degrado e avrebbe bisogno di<br />
una ristrutturazione, ma al momento le richieste di finanziamento<br />
per il recupero del bene confiscato, sono tutte bloccate. Comunque<br />
le varie realtà che compongono il Forum Sociale Antimafia anche<br />
quest’anno ne hanno fatto il centro propulsore e organizzativo<br />
delle varie iniziative. Al piano superiore è stato installato un mediacenter,<br />
visitatissimo, che trasmetteva in diretta tutte le iniziative<br />
con commenti, interviste, testimonianze, musica.<br />
I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
– pag. 27<br />
“Due tipiche situazioni<br />
di uguaglianza<br />
”<br />
“Il comunismo non è un oggetto di libera<br />
scelta intellettuale, né vocazione artistica.<br />
E’ una necessità materiale e psicologica”.<br />
Così scrive Peppino. Significa<br />
che il comunismo è un elemento essenziale<br />
e basilare della condizione umana,<br />
legato alle caratteristiche biologiche<br />
dell’uomo, è un modo di esistere, è vita.<br />
“Una necessità materiale”<br />
E d’altronde, cosa c’è di più vicino alla<br />
natura se non la coscienza dell’uguaglian<br />
za, la consistenza di realtà in cui sia bandito<br />
il privilegio, si escluda la negazione<br />
di qualcosa al più debole, ci si senta parte<br />
di un tutto in cui ci siano uguali condizioni<br />
di partenza , senza mortificare le<br />
capacità singole? Forse che l’uomo nasce<br />
con tutti gli orpelli di cui si è circondato<br />
con la civiltà? Nasce nudo. Nascita e mor<br />
te sono due tipiche situazioni di uguaglianza,<br />
di comunismo, anche se poi i resti<br />
del più ricco riposano nella piramide o<br />
in un’artistica cappella, mentre quelli del<br />
povero finiscono nella terra nuda.<br />
Nessun accenno, su nessun giornale, al forum tenutosi a Casa 9<br />
<strong>maggio</strong> sul tema: ”Conflitti di classe: processi di ricomposizione da<br />
Nord a Sud”. Affollatissimo, con la partecipazione di numerose<br />
realtà, dagli extracomunitari di Rosarno, agli operai dell’Ilva di Taranto,<br />
a quelli della Fiat e di numerosi call center.<br />
Nessun accenno neanche alle mostre esposte nella casa che fu<br />
del boss Badalamenti: una di foto e documenti inerenti al Solarium<br />
di Terrasini, una sorta di stabilimento balneare che rappresenta un<br />
vero scempio paesaggistico, oltre che una sorta di furto di un bellissimo<br />
angolo di costa, sinora proprietà di tutti e che finirà col diventare<br />
proprietà di pochi speculatori. Molto belle anche le immagini<br />
sulle lotte territoriali, dagli operai Fiat di Termini Imerese, alle<br />
lotte NoMuos di Niscemi. Sono intervenute alcune madri NoMuos,<br />
una delle quali ha cantato il dramma degli abitanti di quella zona<br />
con un pezzo eseguito nel tipico stile dei cantastorie siciliani. Una<br />
terza mostra comprendeva una ventina di fotografie scattate da<br />
Paolo Chirco la mattina del 9 <strong>maggio</strong>; una quarta i quadri del pittore<br />
antimafia Gaetano Porcasi, di cui diversi dedicati a Peppino.<br />
Il 10 <strong>maggio</strong> si è parlato di solidarietà di classe, e delle varie prospettive<br />
che si riscontrano attualmente non solo in Italia ma anche<br />
in Argentina e in altre parti del mondo. Il giorno dopo, l'11, ci si è<br />
occupati del tema: “Di chi è il territorio, percorsi autogestiti di riappropriazione”,<br />
con particolare riguardo alle lotte dei No-Tav, dei<br />
No-Muos a Niscemi e contro il Solarium di Terrasini. Nel<br />
pomeriggio ha avuto luogo l’ultimo forum sul tema “Antimafie a<br />
confronto”: sono state prese in esame le varie attività antimafia, da<br />
quelle istituzionali a quelle sociali, per chiedersi quale efficacia e<br />
risultati possono avere alcune forme di antimafia troppo legate alla<br />
ritualità o ai finanziamenti dello stato. S.V.