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maggio 2013 - I Siciliani giovani

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E che non si tratti di comuni atti di<br />

vandalismo è dimostrato anche dall'ultimo<br />

caso quando, pochi giorni prima del<br />

25 aprile, l'impianto elettrico della basilica<br />

di San Giovanni, dove l’amministrazione<br />

aveva deciso di festeggiare la ricorrenza<br />

della Liberazione, è stato danneggiato<br />

e il contatore rubato.<br />

L'automobile bruciata<br />

Il motivo di questi attacchi, secondo i<br />

nuovi amministratori, sarebbe il nuovo<br />

corso della gestione della cosa pubblica<br />

inaugurato a Palagonia. Servizi sociali<br />

controllati «mentre prima erano gestiti in<br />

modo clientelare», appalti pubblici ad<br />

importi più contenuti, convenzioni a titolo<br />

gratuito come per il fotovoltaico o il<br />

wifi libero.<br />

«Quando dici dei no e torni a regolarizzare<br />

tutto, a qualcuno dà fastidio»,<br />

spiega Salvo Grasso. Che ha dicembre ha<br />

ritrovato la sua auto bruciata. Un evento<br />

di certo doloso, ma sul quale i carabinieri<br />

stanno ancora indagando. «Colpendo me<br />

hanno voluto avvertire l’amministrazione»,<br />

commenta Grasso, senza lasciarsi<br />

www.isiciliani.it<br />

tropo trasportare dall’emozione. «Abbiamo<br />

visto Salvo tranquillo e anche la sua<br />

famiglia, quindi l’intimidazione non ci<br />

ha sconvolto più di tanto», aggiunge il<br />

sindaco.<br />

Anche perché di cose a cui pensare, a<br />

Palagonia, in questi mesi ce ne sono state<br />

tante. Il macigno più pesante per la nuova<br />

amministrazione è stato di certo il<br />

contenzioso con la SicilSaldo. Azienda –<br />

tra le protagoniste del processo Iblis sulle<br />

presunte collusioni tra politica, mafia e<br />

imprenditoria nel Catanese – che aveva<br />

svolto alcuni appalti nel Comune.<br />

La SicilSaldo<br />

Correva l’anno 1999 e, da allora, nessuno<br />

aveva mai pagato alla ditta gli adeguamenti<br />

di fine lavori. Una cifra che,<br />

nel tempo, è lievitata fino a raggiungere<br />

un credito di due milioni e 400mila euro.<br />

L’azienda in un primo momento ottiene il<br />

pignoramento delle anticipazioni di cassa<br />

del Comune.<br />

Si tratta del prestito che ti concede la<br />

banca per pagare la spesa corrente: dagli<br />

stipendi dei dipendenti alla manutenzio-<br />

I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />

– pag. 73<br />

“Quando dici<br />

di no<br />

e imponi<br />

le regole<br />

della legge,<br />

a qualcuno<br />

dà fastidio”<br />

ne spicciola – spiega Grasso – Il necessario<br />

per andare avanti quotidianamente». I<br />

netturbini non raccolgono più i rifiuti. I<br />

dipendenti comunali non ricevono gli<br />

stipendi. «Da due mesi siamo costretti a<br />

mettere anche di tasca», spiega il<br />

sindaco. Fino alla decisione del giudice,<br />

arrivata lo scorso 27 marzo, di sbloccare<br />

le casse comunali. Comunque vuote.<br />

E il passato ritorna ancora una volta a<br />

Palagonia a fine aprile, quando al Comune<br />

vengono chiesti altri 400mila euro per<br />

un debito che risale al 2003: il mancato<br />

pagamento del conferimento in discarica<br />

dei rifiuti. «I debiti che hanno lasciato gli<br />

altri, se li è caricati lui», sospira un anziano<br />

cittadino.<br />

Un debito di dieci anni fa<br />

«Per quello che c’era al Comune, che<br />

era disastroso, è passato ancora troppo<br />

poco tempo», aggiunge un ragazzo.<br />

«Cambiamenti ce ne sono stati pochi,<br />

però il signor sindaco ha la buona volontà<br />

di rimettere in sesto questo paese che<br />

va a rotoli da dieci anni», gli fa eco un<br />

altro. Non tutti sono d’accordo. «L’ho<br />

votato perché mi sembrava una persona<br />

perbene, ma sicuramente ha da mangiare<br />

qualcosa anche lui – commenta un giovane<br />

– Qua lavoro non ce n’è, non c’è niente,<br />

Palagonia fa schifo».<br />

Una voce non del tutto isolata, ma che<br />

sembra comunque minoritaria nel clima<br />

di attesa generale. I più disillusi sono gli<br />

anziani palagonesi, che tante ne hanno<br />

vissute in questi anni. «Se fosse stato per<br />

me – sentenzia un cittadino, interrompendo<br />

la sua partita a carte – Io avrei<br />

dato le dimissioni».

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