maggio 2013 - I Siciliani giovani
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Sicilia/ Società civile<br />
Palagonia,<br />
la primavera<br />
ferita<br />
Fra debiti e vandali,un<br />
anno dopo le elezioni<br />
del rinnovamento<br />
di Claudia Campese<br />
www.ctzen.it<br />
Si aspettavano le casse vuote, ma<br />
hanno trascorso i primi 12 mesi di<br />
nuova amministrazione tra i conti pignorati<br />
e i continui atti di vandalismo<br />
verso scuole, strutture comunali e persino<br />
la stessa auto del presidente del<br />
consiglio Salvo Grasso.<br />
E’ il bilancio del primo anno del sindaco<br />
Valerio Marletta e della sua giovane<br />
giunta. I palagonesi, intanto, restano in<br />
attesa: «Per come ha trovato il Comune,<br />
è passato ancora troppo poco tempo per<br />
giudicare»<br />
Un anno fa gridavano alla liberazione.<br />
Scheda<br />
SICILSALDO: IERI PAGAVA LA MAFIA<br />
OGGI PIGNORA ILCOMUNE<br />
Il passato del Comune di Palagonia è spesso al centro delle<br />
udienze del processo Iblis, che si svolgono nel carcere di<br />
Bicocca di Catania. A marzo, mentre la nuova amministrazione<br />
stringeva la cinghia al limite, a testimoniare in aula è stato<br />
Angelo Brunetti, titolare della Sicilsaldo, la stessa ditta che in<br />
un primo momento aveva ottenuto il pignoramento delle casse<br />
pubbliche palagonesi. Una delle tante aziende vittime di<br />
estorsione non solo da parte di Cosa nostra, secondo i<br />
magistrati, ma anche dell'area grigia tra mafia e politica.<br />
Un caso di imprenditoria connivente, invece, secondo i legali<br />
della difesa di alcuni imputati. E quello che viene tratteggiato in<br />
aula è in effetti uno scenario contorto. Rappresentante della<br />
ditta appaltatrice dal 1999 di diversi lavori a Palagonia - dalla<br />
via di fuga «da un paio di milioni di euro» al metanodotto -,<br />
Brunetti racconta che «fin dal primo lavoro, il sindaco Salvino<br />
www.isiciliani.it<br />
Oggi è ancora di attesa l’aria che si respira<br />
a Palagonia, dove i cittadini conservano<br />
un ricordo di quella che doveva essere<br />
la primavera palagonese in parte sbiadito<br />
dai tanti problemi di questi mesi.<br />
Dopo anni di governo gestito da una<br />
sola famiglia – i Fagone, nonno, padre e<br />
figlio – e macchiati da indagini e processi<br />
antimafia, l'elezione di un sindaco, una<br />
giunta e un consiglio per lo più <strong>giovani</strong> e<br />
provenienti da Rifondazione comunista<br />
erano stati il riscatto di una comunità.<br />
Col settanta per cento<br />
A dirlo, lo scorso <strong>maggio</strong>, un ballottaggio<br />
lampo, durato meno di un'ora, con il<br />
quale Valerio Marletta si è imposto sullo<br />
sfidante Francesco Di Stefano con oltre il<br />
70 per cento delle preferenze dei palagonesi.<br />
Eppure a quell'entusiasmo sembra<br />
essersi sostituita la stanchezza del primo<br />
cittadino Marletta e del presidente del<br />
consiglio comunale Salvo Grasso, così<br />
I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
– pag. 72<br />
come la rassegnazione dei cittadini. Che<br />
da mesi assistono a continui atti<br />
vandalici contro le scuole e altre strutture<br />
del Comune.<br />
“Eppure nessuno ha parlato”<br />
«Non può essere un caso», commentava<br />
il sindaco a proposito del raid vandalico<br />
di novembre contro le scuole materne<br />
di via Amedeo e via Archi. Arredi distrutti,<br />
libri e quaderni strappati, i nuovi<br />
pannelli fotovoltaici scomparsi. Un danno<br />
di circa cinquemila euro, secondo<br />
l’amministrazione.<br />
«Una risposta da parte di qualcuno ce<br />
l’aspettavamo, ma è anche impossibile<br />
che nessuno dei cittadini abbia visto<br />
niente – continua Marletta – Eppure nessuno<br />
ha parlato. Noi l’avevamo detto<br />
chiaramente: non era cambiando l’amministrazione<br />
che si creava il bene comune,<br />
ma preservandolo»<br />
Fagone mi aveva detto che dovevo rivolgermi a ditte e<br />
personale del luogo, anche se noi avevamo tutte le<br />
attrezzature». Società di personaggi oggi imputati o condannati<br />
in primo grado per associazione mafiosa o ancora sospettati di<br />
concorso esterno a Cosa nostra.<br />
Dal subappalto alla richiesta della cosiddetta messa a posto il<br />
passo è stato breve: in due tranches da 50 e 60mila euro.<br />
Richieste che però non sarebbero bastate a Brunetti per<br />
prendere le distanze dai suoi presunti estorsioni, ipotizzano gli<br />
avvocati della difesa. C’è chi mostra una foto del testimone a<br />
una cerimonia di famiglia a casa di un imputato. E chi ricorda<br />
invece come la moglie di Brunetti, proprietaria di una cantina<br />
vinicola, abbia fatto affari vendendo il proprio vino nel bar del<br />
distributore di benzina del presunto boss di Ramacca Rosario<br />
Di Dio.<br />
Di certo c'è solo che, 14 anni dopo e ormai trascorsi diversi<br />
governi di Fagone padre e figlio, la Sicilsaldo avanza e richiede<br />
un credito dal Comune di Palagonia per due milioni e 400mila<br />
euro.