maggio 2013 - I Siciliani giovani
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onde elettromagnetiche emesse dall'ordigno<br />
bellico statunitense possono causare<br />
danni alla salute dei niscemesi e dei residenti<br />
nei comuni del centro-sud orientale<br />
dell'isola.<br />
La situazione rasenta il grottesco se si<br />
considera che l'Iss è tutt'altro che indipendente,<br />
essendo parte del ministero<br />
della Salute, cioè dipende dal governo<br />
nazionale che il Muos lo vuole a ogni costo<br />
perché “fondamentale” per gli assetti<br />
difensivi della nazione e dei Paesi alleati<br />
(lo stesso assessore regionale Mariella<br />
Lo Bello ha più volte sottolineato che il<br />
Muos s'ha da fa).<br />
Posizioni minimizzanti<br />
Se poi si considera pure che l'Iss ha<br />
fama consolidata per le sue posizioni<br />
minimizzanti circa l'impatto sulla salute<br />
delle persone a contatto prolungato con<br />
onde elettromagnetiche, non ci vuole<br />
molto a indovinare le conclusioni.<br />
“L'Iss ce lo siamo trovati sempre contro,<br />
anche nella vertenza sull'antenna di<br />
Radio vaticana, a Roma” ricorda il professore<br />
Massimo Zucchetti, il docente<br />
del Politecnico di Torino autore, col collega<br />
Massimo Coraddu, della relazione<br />
per il comune di Niscemi che ha consen-<br />
www.isiciliani.it<br />
tito l'azzeramento delle autorizzazioni<br />
edilizie concesse per la costruzione della<br />
megaopera, che, ricordiamocelo, andrebbe<br />
a sommarsi all'attuale sistema di telecomunicazioni<br />
a bassa frequenza NRFT,<br />
composto da 46 antenne che da vent'anni<br />
deturpano il cuore della Riserva e sovente<br />
superano il limite di 6 volt/metro fissato<br />
per impedire danni alla salute delle<br />
persone.<br />
L'ironia del professore<br />
Zucchetti, al quale era stato fatto<br />
credere che avrebbe fatto parte di una<br />
commissione di esperti, sulla sua pagina<br />
Facebook si dichiara pronto a scrivere in<br />
anticipo le conclusioni cui approderanno<br />
i tecnici dell'Iss, in cambio di una granita<br />
siciliana. Ironizza, Zucchetti.<br />
E la sua ironia pare l'unica cosa seria<br />
in quest'Opera Buffa in cui si revocano<br />
autorizzazioni edilizie, urbanistiche e<br />
ambientali e si tenta di metterci una<br />
pezza con una relazione “scientifica<br />
indipendente” sulla salute che c'entra<br />
come i cavoli a merenda e, comunque,<br />
dovrebbe essere un ulteriore passaggio<br />
autorizzativo e non l'unico “semaforo”<br />
istituzionale sulla strada del Muos.<br />
I <strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
<strong>Siciliani</strong><strong>giovani</strong><br />
– pag. 25<br />
“I militari Usa<br />
completano i lavori<br />
in barba alle leggi.<br />
Le autorità italiane<br />
lasciano fare.<br />
Sono solo i NoMuos<br />
a prendere sul serio<br />
decreti e leggi”<br />
Gli unici a prendere sul serio la legge<br />
In questo guazzabuglio, la giunta Crocetta<br />
e le istituzioni nazionali stanno inscenando<br />
un maldestro gioco delle parti<br />
svelato dal fatto che i soli a tentare di<br />
fare rispettare il decreto regionale di revoca<br />
delle autorizzazioni sono i militanti<br />
del Coordinamento regionale dei comitati<br />
No Muos, che da otto mesi presidiano<br />
pacificamente la base Usa tentando di<br />
impedire il transito di mezzi e operai, opponendo<br />
i propri corpi.<br />
Quasi finita la terza torretta<br />
Malgrado ciò e in barba alle leggi, gli<br />
statunitensi hanno quasi completato la<br />
terza torretta d'acciaio su cui dovrà<br />
poggiare una delle tre parabole del<br />
sistema bellico.<br />
Dopo il decreto del 29 marzo, né la<br />
Regione, né il Governo centrale, né la<br />
Procura della Repubblica di Caltagirone<br />
hanno mosso un dito per bloccare i lavori<br />
abusivi, nemmeno di fronte all'inconfutabile<br />
documentazione video e fotografica<br />
fornita dagli attivisti No Muos.<br />
Rimossi con la forza i blocchi<br />
Anzi: le Istituzioni hanno usato le<br />
forze dell'ordine per rimuovere con la<br />
forza i blocchi del “tappeto umano” che<br />
si oppone alla costruzione dell'opera e<br />
pretende lo smantellamento delle 46<br />
antenne esistenti, per la salvaguardia<br />
della salute, del territorio e della pace.