Luglio - Settembre Bollettino - Diocesi di Rimini
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<strong>Bollettino</strong> Diocesano 2010 - n.3<br />
mo forse anche dentro le nostre famiglie <strong>di</strong> origine. Un nipote, una persona<br />
che abbiamo nel cuore che si è separato, un dolore. Qua si apre anche una<br />
prospettiva e una domanda sulle con<strong>di</strong>zioni delle famiglie che sono e restano<br />
il luogo nel quale il Signore chiama anche al presbiterato. Forse abbiamo dei<br />
sacerdoti, li avremo,che non hanno avuto alle spalle una famiglia unita, che ne<br />
portano anche dei dolori con i quali dovranno fare i conti. Ma tutto questo ci<br />
aiuta anche a cogliere un fatto importante:le famiglie, tutte le famiglie, comprese<br />
quelle ferite,quelle spezzate, quelle <strong>di</strong>sastrate, sono la nostra famiglia, la<br />
nostra comunità. La comunità parrocchiale, la comunità della Chiesa. E sono<br />
loro la nostra chiesa. C’è una immagine biblica che mi piace applicare qui. La<br />
famiglia <strong>di</strong> Pietro nella quale Gesù entra nella sua giornata biblica a Cafarnao.<br />
La prima persona che viene messa davanti al Signore è la cosi detta suocera <strong>di</strong><br />
Pietro, che è ammalata, ha la febbre, è la parte debole <strong>di</strong> quella famiglia, subito<br />
è messa davanti al Signore. Il Signore le va incontro, forse anche superando<br />
quella tenda che nelle case ebraiche separava il giorno dalla notte, il luogo degli<br />
uomini e delle donne. E la tocca. Partecipa Lui stesso <strong>di</strong> questa malattia, e questa<br />
donna, subito dopo si mise a servirli. E’ l’atteggiamento della <strong>di</strong>aconia, del<br />
servizio scaturito dall’incontro con il Signore. Ecco noi siamo mandati da questi<br />
e anche questi sono mandati a noi.<br />
Prima <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare Vescovo, sono stato, per una decina <strong>di</strong> anni,con una<br />
famiglia ;nel frattempo ero responsabile della pastorale famigliare con una coppia;<br />
inoltre sono stato <strong>di</strong>rettore del Consultorio <strong>di</strong>ocesano che è una grossa<br />
realtà. Bene io posso dare testimonianza che proprio tante <strong>di</strong> queste famiglie<br />
ferite, mi hanno insegnato molto. Mi hanno insegnato tanto a partire dalla loro<br />
testimonianza, dal loro esserci, anche a partire dalla loro fede. Che non è venuta<br />
meno nonostante a volte <strong>di</strong> situazioni molto tragiche. Ecco, quin<strong>di</strong> noi abbiamo<br />
davanti questo mondo che è il nostro mondo, al quale il Signore ci manda,<br />
siamo contenti <strong>di</strong> vivere in questo mondo.<br />
Bene allora parlare <strong>di</strong> Sacramento, parlare <strong>di</strong> spiritualità, <strong>di</strong> morale è incontrare<br />
queste famiglie e annunciare loro il Vangelo del matrimonio.<br />
Innanzitutto faccio una riflessione : il sacramento del matrimonio come<br />
ogni altro sacramento è dono <strong>di</strong> Dio, e ha all’origine una chiamata. Questo lo<br />
<strong>di</strong>ce chiaramente “Lumen Gentium”. Una chiamata <strong>di</strong> Dio agli sposi, che assume<br />
le forme dell’incontro che gli sposi hanno tra <strong>di</strong> loro quando si vedono dei<br />
misteriosi intrecci della vita umana per la prima volta. Caso mai non lo sanno<br />
neanche loro perché si vogliono bene, scatta qualche cosa e inizia un percorso<br />
<strong>di</strong> avvicinamento tra le due persone. Un percorso che una volta prendeva il<br />
nome <strong>di</strong> fidanzamento, e che aveva i suoi riti anche sociali. Penso a quelle ritualità<br />
che c’erano nella nostra terra; “l’ha preso in casa”, questa notizia si <strong>di</strong>ffondeva<br />
da cascinale in cascinale , per <strong>di</strong>re che era roba seria. Fino ai momenti attuali<br />
dove sostanzialmente sembra che tutto questo non ci sia più. Ma in realtà la<br />
<strong>di</strong>namica <strong>di</strong> quel fidarsi reciprocamente l’uno dell’altro, è una <strong>di</strong>namica quanto<br />
mai presente, quanto mai necessaria, e quanto mai richiesta anche oggi.<br />
Proprio oggi, venendo qui in macchina ho ricevuto una telefonata <strong>di</strong> una<br />
,mamma iperpreoccupata dei suoi figli, che giustificava il fatto che il suo figlio,<br />
già separato, andasse a convivere. Mi <strong>di</strong>ceva :” ha preso una tale scoppola la<br />
Tre giorni<br />
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