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Luglio - Settembre Bollettino - Diocesi di Rimini

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<strong>Bollettino</strong> Diocesano 2010 - n.3<br />

Chiesa e nel mondo.<br />

Il figlio dei nostri due amici è <strong>di</strong>ventato grande e inizia il catechismo in parrocchia.<br />

E’ il tempo della Iniziazione Cristiana. I genitori lo mandano volentieri<br />

anche perché pensano che l’educazione alla fede sia un dovere della Chiesa.<br />

Come comunità cristiana ci poniamo alcune domande: come possiamo coinvolgere<br />

i genitori in questo <strong>di</strong>fficile compito e come dare loro consapevolezza<br />

<strong>di</strong> essere loro i primi catechisti dei loro figli? Come fare quando si è in presenza<br />

<strong>di</strong> una coppia separata o <strong>di</strong>vorziata risposata? Un serio problema educativo è<br />

l’assenza –non solo fisica- del padre. E’ ormai imprescin<strong>di</strong>bile stabilire una alleanza<br />

educativa tra Famiglia e Comunità Cristiana. E’ possibile pensare ad un itinerario<br />

<strong>di</strong> tipo catecumenale per i genitori che chiedono il battesimo del figlio,<br />

momento in cui comincia il cammino della iniziazione cristiana? Si potrebbero<br />

sperimentare alcuni itinerari. E’ fondamentale che le famiglie incontrino una<br />

comunità “ bella”, calda e accogliente, in cui è bello andare con i propri figli. La<br />

parrocchia che vuole promuovere un’efficace iniziazione cristiana dei fanciulli<br />

e dei ragazzi non può fare a meno dell’apporto educativo specifico dei genitori,<br />

né sostituirsi ad essi, ma deve valorizzare il loro ministero <strong>di</strong> evangelizzazione.<br />

La famiglia è la prima palestra per fare esperienza dell’amore <strong>di</strong> Dio, che i figli<br />

incontrano poi nei sacramenti dell’iniziazione cristiana. Essa ha il compito <strong>di</strong><br />

“togliere il velo”, perché i figli percepiscono la stretta relazione che intercorre<br />

tra il sacramento dell’Eucaristia e la vita familiare: “Parola-Mensa-Fraternità”<br />

da una parte e “Dialogo-Tavola-Relazioni sponsali e familiari” dall’altra.<br />

I nostri due amici non ce l’hanno fatta, dopo <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> matrimonio e<br />

due figli, hanno deciso <strong>di</strong> separarsi e fanno parte della grande schiera <strong>di</strong> persone<br />

che vivono in situazioni <strong>di</strong>fficili e irregolari.( oggi in Italia una coppia su<br />

quattro salta e la durata me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> un matrimonio è <strong>di</strong> 13 anni). La realtà delle<br />

separazioni e dei <strong>di</strong>vorzi è sempre più presente nelle nostre comunità. Ormai<br />

non è più confinata in alcune categorie <strong>di</strong> persone o in alcuni ambienti: essa<br />

attraversa credenti e non credenti, matrimoni appena iniziati e matrimoni <strong>di</strong><br />

lunga durata. E’ una realtà <strong>di</strong> sofferenza che non può interessare e interrogare<br />

le comunità cristiane.<br />

Anzi, le comunità stesse devono chiedersi se nella loro prassi pastorale non<br />

ci sia una qualche colpa o carenza. Possono sentirsi tranquille in coscienza,<br />

le nostre comunità, su come avviene la preparazione al matrimonio? Possono<br />

ritenersi tranquille, in coscienza sul modo con cui accompagnano le coppie<br />

sposate, soprattutto quelle più giovani, nel loro cammino d’amore e <strong>di</strong> fede?<br />

Queste domande autocritiche non possono certamente coprire tutte le cause <strong>di</strong><br />

tanti fallimenti matrimoniali. Ma devono darci una spinta per ripensare la nostra<br />

pastorale matrimoniale e familiare.<br />

E’ quanto mai importante annunciare e praticare come comunità cristiana,<br />

il vangelo della misericor<strong>di</strong>a; accompagnare un annuncio <strong>di</strong> verità sulle situazioni<br />

alla carità accogliente verso le persone. Aiutare le persone che vivono in<br />

situazioni <strong>di</strong>fficili e irregolari a uscire dalla solitu<strong>di</strong>ne e dai pregiu<strong>di</strong>zi, facendo<br />

loro conoscere la posizione della chiesa e costruendo relazioni significative a<br />

partire dal positivo che c’è in ogni situazione; formare coppie capaci <strong>di</strong> ascolto<br />

e <strong>di</strong> accompagnamento. Educare tutta la comunità in quanto è la comunità<br />

Attività del Presbiterio

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