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Luglio - Settembre Bollettino - Diocesi di Rimini

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<strong>Bollettino</strong> Diocesano 2010 - n.3<br />

prima volta che questa volta ci vuole provare “. Ora quale è l’oggetto <strong>di</strong> questa<br />

prova ? E’ la fiducia che mi posso fidare <strong>di</strong> te. Tra l’altro avendo ancora addosso<br />

i livi<strong>di</strong> della prima esperienza. Socialmente anche all’interno delle persone più<br />

pie entra l’idea che sia accettabile la convivenza. Dico semplicemente che la<br />

richiesta della fiducia, del sapere se mi posso fidare <strong>di</strong> te, è una richiesta presente<br />

anche oggi. C’è quin<strong>di</strong> una vocazione, una chiamata che prima <strong>di</strong> tutto è<br />

la chiamata della vita, la chiamata umana. Dove due persone si incontrano e verificano<br />

in un qualche modo se si possono fidare reciprocamente. La domanda<br />

è sulla capacità <strong>di</strong> stare in pie<strong>di</strong>. Sulla capacità <strong>di</strong> essere uomini e donne capaci<br />

<strong>di</strong> proseguire un cammino insieme perché umanamente maturi. Quando c’è<br />

un annullamento, tanti riferimenti, tante motivazioni vanno proprio in questa<br />

<strong>di</strong>rezione. Questi non erano psicologicamente, umanamente pronti. Tu sei in<br />

grado <strong>di</strong> stare in pie<strong>di</strong> da sola? O da solo? E <strong>di</strong> iniziare con me questo cammino?<br />

Ma nello stesso tempo è anche una chiamata cristiana.<br />

Chiamata cristiana significa che quell’incontro apparentemente soltanto<br />

relazionale, umano è in realtà una chiamata <strong>di</strong> Dio. Perché Dio ci crea a sua<br />

immagine e somiglianza, Lui che è comunione del Padre, del Figlio e dello<br />

Spirito. E non crea per la solitu<strong>di</strong>ne, ma crea per la comunione. Allora noi possiamo<br />

cogliere in quell’incontro umano già la ra<strong>di</strong>ce possibile <strong>di</strong> un incontro<br />

voluto da Dio e che alla fine fa riferimento all’incontro <strong>di</strong> Cristo con la sua<br />

Chiesa. C’è una chiamata umana che ha al suo interno, per chi è battezzato, la<br />

chiamata cristiana. L’essere l’uno per l’altro nella unione, nella logica <strong>di</strong> Cristo<br />

con la Chiesa. E qui si pone certamente dal punto <strong>di</strong> vista pastorale e non solo<br />

un grave problema che è il problema della coscienza che due giovani o meno<br />

giovani, battezzati, hanno <strong>di</strong> chiedere il sacramento del matrimonio. Quale sia<br />

la coscienza <strong>di</strong> quello che vanno a fare.<br />

Quin<strong>di</strong> ci sono due no<strong>di</strong> problematici anche se da un punto <strong>di</strong> vista teologico<br />

sono molto chiari. Il fatto che ci troviamo davanti ad una persona battezzata,<br />

che ha ricevuto il dono della fede, e a questo dono tenta <strong>di</strong> corrispondere con<br />

se stesso, con i doni che ha avuto, con la percezione che ha del dono della fede,<br />

che gli è stato dato. Con quell’insieme <strong>di</strong> sostegni, <strong>di</strong> aiuti che lo hanno educato<br />

alla fede.<br />

Qui ci sarebbe un capitolo da iniziare, ma che non voglio assolutamente<br />

farlo, su come quegli incontri siano anche una occasione <strong>di</strong> ripresa della fede.<br />

Ad<strong>di</strong>rittura qualcheduno lo vede in quegli incontri l’opportunità <strong>di</strong> un primo<br />

annuncio. Anche se non va mai <strong>di</strong>menticato, a mio parere, che la ripresa della<br />

fede è in vista della celebrazione <strong>di</strong> un sacramento. Quin<strong>di</strong> chiamata alla fede.<br />

La “Familiaris consortio”, parla espressamente <strong>di</strong> una accoglienza della Chiesa,<br />

<strong>di</strong> quella persona nella sua con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> fede . Così come è. Poi c’è l’invito ad<br />

una maturazione anche attraverso un percorso personalizzato rivolto loro dalla<br />

comunità cristiana attraverso il <strong>di</strong>alogo con un presbitero, con una coppia <strong>di</strong><br />

sposi. E l’accettazione <strong>di</strong> quanto loro chiedono, il sacramento del matrimonio<br />

; sempre che in modo esplicito e chiaro o con una condotta che sia altrettanto<br />

chiara loro <strong>di</strong>cano <strong>di</strong> no a quello che la Chiesa intende per matrimonio.<br />

Comunque una chiamata umana, una chiamata cristiana, una chiamata nella<br />

fede. E’ una chiamata a partecipare della Chiesa, ad essere Chiesa. In una<br />

Attività del Presbiterio

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