Luglio - Settembre Bollettino - Diocesi di Rimini
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<strong>Bollettino</strong> Diocesano 2010 - n.3<br />
intera il soggetta della pastorale. In riferimento alle persone che vivono in<br />
situazioni “irregolari” irreversibili – i <strong>di</strong>vorziati risposati ,è fondamentale far<br />
capire loro che in forza del battesimo e <strong>di</strong> una fede mai rinnegata loro continuano<br />
a fare parte della Chiesa e che loro possono godere della Grazia <strong>di</strong> Dio<br />
attraverso vie non sacramentali: la preghiera, la Parola <strong>di</strong> Dio, la partecipazione<br />
alla vita liturgica-pastorale della comunità cristiana, una vita <strong>di</strong> carità; attraverso<br />
il fare parte del corpo mistico <strong>di</strong> Cristo che è la Chiesa.<br />
In riferimento alle persone separate o <strong>di</strong>vorziate che desiderano rimanere<br />
fedeli al loro matrimonio,non scegliendo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> formare una seconda<br />
unione, la comunità cristiana, “a iniziare dai sacerdoti e dalle coppie <strong>di</strong><br />
sposi più sensibili, si faccia loro vicina con attenzione, <strong>di</strong>screzione e solidarietà:<br />
- riconosca il valore della testimonianza <strong>di</strong> fedeltà <strong>di</strong> cui il coniuge si fa portatore,<br />
accettando anche la sofferenza e la solitu<strong>di</strong>ne che la nuova situazione<br />
comporta ;<br />
- sostenga il coniuge separato, nella sua pena e solitu<strong>di</strong>ne e lo inviti con carità e<br />
prudenza a partecipare alla vita della comunità: gli sarà così più facile superare<br />
la non infrequente tentazione <strong>di</strong> ritirarsi da tutto e da tutti per ripiegarsi su se<br />
stesso ;<br />
- pro<strong>di</strong>ghi loro stima, comprensione, cor<strong>di</strong>ale solidarietà e aiuti concreti, specialmente<br />
nei momenti in cui si fa più forte in essi la tentazione <strong>di</strong> passare dalla<br />
solitu<strong>di</strong>ne al <strong>di</strong>vorzio e al matrimonio civile ;<br />
- li aiuti a «coltivare l’esigenza del perdono propria dell’amore cristiano e la <strong>di</strong>sponibilità<br />
all’eventuale ripresa della vita coniugale anteriore» .<br />
La loro situazione <strong>di</strong> vita non li preclude dall’ammissione ai sacramenti: a<br />
modo suo, infatti, la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> separati è ancora proclamazione del valore<br />
dell’in<strong>di</strong>ssolubilità matrimoniale “.<br />
La nostra coppia chiede <strong>di</strong> essere aiutata a vivere la propria ministerialità<br />
anche nel partecipare alla vita della società.<br />
Le famiglie sono una risorsa fondamentale anche per la vita sociale. Sono il<br />
luogo <strong>di</strong> costruzione della personalità delle nuove generazioni e l’ambito in cui<br />
meglio che in ogni altro è possibile contrastare la cultura in<strong>di</strong>vidualistica <strong>di</strong>ffusa<br />
così prepotentemente e potentemente dai me<strong>di</strong>a. La famiglia deve riprendere<br />
il suo posto come soggetto centrale e fondamentale sia nella Chiesa che nella<br />
società ; le comunità cristiane sono chiamate a sostenere le famiglie in questo<br />
loro essere “fermento”, ridando all’aspetto sociale, un posto non marginale<br />
nell’azione pastorale e riacquistando una capacità <strong>di</strong> annuncio con linguaggi<br />
evangelicamente comprensibili per le famiglie.<br />
Bisogna che le famiglie ne prendano coscienza, vivano la loro “paternità/<br />
maternità” anche nei confronti della comunità civile e attuino anche fuori della<br />
parrocchia la “pastorale del contagio”, cioè incidano sulla realtà sociale con lo<br />
stile familiare (attenzione primaria alle relazioni interpersonali, gratuità, corresponsabilità).<br />
Occorre recuperare l’autonomia e la soggettività della famiglia<br />
come “formazione sociale” dotata <strong>di</strong> una sua originarietà, <strong>di</strong> una sua autonomia,<br />
<strong>di</strong> un suo potere contrattuale. Alla stagione dei <strong>di</strong>ritti degli in<strong>di</strong>vidui da<br />
un lato e delle collettività dall’altro deve succedere la stagione dei <strong>di</strong>ritti delle<br />
comunità interme<strong>di</strong>e, prima fra tutte la famiglia. Si tratta, <strong>di</strong> recuperare la fami-<br />
Tre giorni<br />
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