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il sistema di bilancio delle aziende sanitarie pubbliche. riflessioni e ...

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In verità, la creazione <strong>di</strong> un <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> programmazione, pianificazione e controllo finalizzato<br />

alle valutazioni strategiche e al governo della gestione in un ottica <strong>di</strong> b<strong>il</strong>anciamento<br />

costi/qualità pone come prerequisito l’operatività, sia <strong>delle</strong> <strong>aziende</strong> <strong>pubbliche</strong> sia <strong>delle</strong><br />

<strong>aziende</strong> private, in un contesto <strong>di</strong> libero mercato.<br />

Il contesto concorrenziale impone un’attenta valutazione dei costi e della qualità <strong>delle</strong><br />

prestazioni <strong>sanitarie</strong> erogate, in questo caso, poiché <strong>il</strong> citta<strong>di</strong>no decide dove recarsi per<br />

ricevere l’assistenza necessaria, i produttori devono necessariamente gestire efficientemente<br />

le risorse <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i, ricorrendo ad una attenta analisi dei costi dei fattori produttivi: consumi<br />

e personale in primo luogo, e garantire con l’organizzazione risultati <strong>di</strong> outcame efficaci e<br />

attraenti per i pazienti/clienti.<br />

Il venire meno della logica <strong>di</strong> mercato concorrenziale limita l’interesse ad un <strong>sistema</strong> del<br />

genere da parte <strong>delle</strong> <strong>aziende</strong> <strong>sanitarie</strong>. In con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> mercato non concorrenziale la<br />

Regione assume le re<strong>di</strong>ni del controllo della spesa e con la determinazione dei tetti massimi <strong>di</strong><br />

spesa spinge gli erogatori a produrre/fornire le prestazioni nel limite massimo prefissato. La<br />

Regione fornisce i dati da iscrivere in b<strong>il</strong>ancio vincolandoli alle risorse <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i, cioè<br />

fissate le risorse e noto <strong>il</strong> risultato economico che si vuole ottenere l’azienda sanitaria<br />

pubblica re<strong>di</strong>ge un budget contab<strong>il</strong>e <strong>di</strong> destinazione <strong>delle</strong> risorse assegnate alle <strong>di</strong>verse attività<br />

assistenziali. Viene meno qualsiasi forma <strong>di</strong> interesse da parte <strong>delle</strong> <strong>di</strong>rigenze apicali a fornire<br />

proposte <strong>di</strong>verse e/o alternative alla volontà regionale, fino a penalizzare la qualità erogata.<br />

1.3 Il finanziamento del Servizio sanitario regionale<br />

Per finanziamento del Servizio sanitario regionale si intende un complesso meccanismo <strong>di</strong><br />

gestione <strong>delle</strong> risorse che si svolge in più fasi che si susseguono tra i <strong>di</strong>versi livelli<br />

istituzionali: Stato, Regioni, Aziende.<br />

I concetti ispiratori dell’attuale <strong>sistema</strong> <strong>di</strong> finanziamento dei servizi sanitari sono:<br />

Autonomia finanziaria <strong>delle</strong> Regioni;<br />

Perequazione, necessaria per l’uniformità dei livelli essenziali <strong>di</strong> assistenza;<br />

Sostenib<strong>il</strong>ità della spesa e con<strong>di</strong>zioni complessive dei conti pubblici.<br />

In virtù <strong>di</strong> detti principi le Regioni godono <strong>di</strong> un’importante autonomia impositiva in materia<br />

<strong>di</strong> copertura <strong>delle</strong> voci <strong>di</strong> spesa e tra queste la principale in termini <strong>di</strong> risorse de<strong>di</strong>cate è<br />

proprio la spesa sanitaria.<br />

Le Regioni coprono le voci <strong>di</strong> spesa con i trasferimenti statali, derivanti dal riparto del Fondo<br />

Sanitario Nazionale ricorrendo alla cosiddetta quota capitaria, e con le principali imposte<br />

regionali:<br />

Irap, imposta regionale sulle attività produttive, aliquota compresa tra <strong>il</strong> 4% ed <strong>il</strong> 5%;<br />

Ad<strong>di</strong>zionale regionale all’IRPEF, aliquota pari allo 0,9%;<br />

Compartecipazione alle accise sulla benzina e su altre imposte.<br />

Le riforme hanno consentito <strong>il</strong> passaggio da un modello <strong>di</strong> finanziamento a spesa storica a<br />

tecnica incrementale, ad un modello in cui sia <strong>il</strong> bisogno <strong>di</strong> assistenza della popolazione<br />

(quota capitaria) sia i livelli <strong>di</strong> produzione <strong>delle</strong> prestazioni <strong>sanitarie</strong> (rimborsi tariffari)<br />

guidano l’allocazione <strong>delle</strong> risorse.<br />

Al primo livello <strong>di</strong> finanziamento Stato – Regioni segue <strong>il</strong> secondo livello <strong>di</strong> finanziamento:<br />

Regioni – Aziende.<br />

A tale livello <strong>il</strong> finanziamento <strong>delle</strong> <strong>aziende</strong> <strong>sanitarie</strong> avviene sostanzialmente in due mo<strong>di</strong>.<br />

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