ADESSO Milano (Vorschau)

DIE GEHEIMNISSE DER KUNST
Jeden Monat: Die großen Geheimnisse und
Rätsel der italienischen Kunstgeschichte.
I MISTERI DELL’ARTE
DI DANIELA MANGIONE
LA DOPPIA VISIONE DI
Raffaels umfangreiches Lebenswerk schien bestens
bekannt: Und doch: Im Florentiner Palazzo Pitti
könnte sich eine Fälschung eingeschlichen haben.
Ist nach Jahrhunderten die echte „Vision des Hesekiel“
aufgetaucht?
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RAFFAELLO SANZIO
nasce a Urbino nel 1483.
Rimasto presto orfano di
entrambi i genitori, diventa
allievo del Perugino e lavora
fra l’Umbria e Firenze.
Dal 1509 si stabilisce a
Roma dove, sotto la protezione
di Giulio II, dipinge
le Stanze Vaticane e numerosi
ritratti di cardinali,
nobili e scrittori. La sua
fama oscura addirittura
quella di Michelangelo.
Amatissimo e celebrato,
lavora febbrilmente e
muore a Roma, a soli 37
anni, il 6 aprile del 1520.
l’orfano
l’allievo
dipingere
il ritratto
il nobile
la fama
oscurare
celebrato
febbrilmente
Waise
Schüler
malen
Porträt
Adliger
Ruhm
in den Schatten
stellen
gefeiert
fieberhaft
L’INGANNO SAREBBE DURATO SECOLI. Per centinaia di anni si sarebbe
ammirato un quadro credendolo di Raffaello, senza che nessuno si accorgesse
che in realtà si trattava di un falso, di una copia. Questa la conclusione alla
quale sono giunti nel 2011 Roberto De Feo e altri studiosi che hanno confrontato
la famosa Visione di Ezechiele esposta a Palazzo Pitti dal 1800 con una
nuova versione apparsa nel 2008 in una collezione privata di Ferrara.
La seconda Visione è pressoché identica, ma la sua grazia e una serie di altri
elementi testimonierebbero che la vera tavola dipinta dall’artista è la seconda,
quella appena ritrovata. A un’analisi
dettagliata, si nota, per esempio, che i capelli
e l’ombelico ➋ del Padre sono più aggraziati e
precisi rispetto a quelli del dipinto conservato
a Palazzo Pitti. I piedi ➌, che erano un particolare
molto importante per Raffaello, sono molto
più curati nella seconda Visione, la quale presenta
anche nubi ➍ più sfumate, secondo la
tecnica di Raffaello “a più velature”. Inoltre la
"tela" usata per l'opera di Firenze è in legno di
rovere, mentre quella ritrovata a Ferrara è di
pioppo. E Raffaello dipingeva solo su quest’ultimo
tipo di legno. Infine, sul retro del quadro
ritrovato si legge, piccolissima, la sigla SRV, che
non si trova sulla versione di Palazzo Pitti e che
starebbe per Sanctium Raphael Urbinas.
Tuttavia la scoperta non ha convinto altri studiosi
e la tesi di De Feo, raccontata e sostenuta
dal mensile l’Espresso in un articolo del maggio
2011, ha sollevato numerose polemiche e botta e
risposta tra gli esperti d’arte. Per molti oggi la
questione è chiusa: quello di Palazzo Pitti resta
l’originale. Tuttavia, il direttore della National
Gallery avrebbe smesso di citare il quadro esposto
a Palazzo Pitti tra le opere di Raffaello.
l’inganno
ammirare
il quadro
giungere
lo studioso
esposto
apparso
pressoché
la grazia
testimoniare
la tavola
notare
l’ombelico
aggraziato
il particolare
curato
la nube
sfumato
la velatura
legno di
rovere
legno di
pioppo
la sigla
sostenere
citare
l’opera
Täuschung
bewundern
Bild
gelangen
Gelehrter
ausgestellt
aufgetaucht
fast
Anmut
bezeugen
Gemälde
bemerken
Bauchnabel
graziös
Detail
sorgfältig
(ausgeführt)
Wolke
nuanciert
Lasierung
Eichenholz
Pappelholz
Abkürzung
(unter)stützen
nennen
Werk
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ADESSO OTTOBRE 2013