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LIBRI E LETTERATURA<br />
DI LUCA VITALI<br />
LE INCERTEZZE<br />
DI OGGI<br />
Considerato da alcuni<br />
il romanzo più felice<br />
dell’autore, segue la<br />
vicenda di un dirigente<br />
d’azienda – un vincente,<br />
borghese e divorziato,<br />
con una compagna giovane e bellissima<br />
– che viene incaricato di tagliare<br />
personale e produzione in una fabbrica torinese. Proiettato<br />
in un mondo operativo, vive senza memoria e, quando in un<br />
bar viene scambiato per un’altra persona, si ritrova improvvisamente<br />
ad affrontare un passato che è anche il suo, segnato<br />
dalle stesse sofferenze della sua città. L’immigrazione,<br />
la Fiat, il sindacato e gli anni<br />
del terrorismo ricompaiono<br />
attraverso il vissuto di persone<br />
che non sono quelle<br />
registrate dalla storia ufficiale.<br />
Assalito da incertezze e<br />
difficoltà, che sono poi le<br />
stesse di cui è preda la popolazione<br />
italiana, ingannata<br />
e disarmata, ridotta in condizioni<br />
di impotenza, il terreno<br />
gli sprofonda sotto i piedi.<br />
L’autore interviene<br />
spesso in prima persona e,<br />
secondo i più critici, si dilunga<br />
in poco opportune considerazioni<br />
sociologiche.<br />
Genere: romanzo.<br />
Lingua: abbastanza facile.<br />
Alessandro Perissinotto,<br />
Le colpe dei padri,<br />
Piemme, pp. 322.<br />
2°<br />
la vicenda<br />
il dirigente<br />
vincente<br />
borghese<br />
divorziato<br />
incaricare<br />
proiettato<br />
la sofferenza<br />
il sindacato<br />
ricomparire<br />
assalito<br />
la preda<br />
ingannato<br />
disarmato<br />
ridotto in<br />
condizioni<br />
di impotenza<br />
il terreno sprofonda<br />
sotto<br />
i piedi di qcn.<br />
dilungarsi<br />
opportuno<br />
Geschichte<br />
Manager<br />
erfolgreich<br />
bürgerlich<br />
geschieden<br />
beauftragen<br />
hineingeworfen<br />
Leiden<br />
Gewerkschaft<br />
wieder<br />
auftauchen<br />
bestürmt<br />
Opfer<br />
betrogen<br />
wehrlos<br />
machtlos<br />
jd. verliert den<br />
Boden unter<br />
den Füßen<br />
sich auslassen<br />
passend<br />
UN GIOVANE<br />
ANTIFASCISTA<br />
Siamo nella Torino degli<br />
anni Venti, dove gli<br />
studenti sentono più<br />
di altri il fermento dell’epoca.<br />
Non tutti condividono<br />
l’entusiasmo<br />
per Mussolini e qualcuno lo dice<br />
chiaramente. Moraldo, che viene<br />
dalla provincia e studia Lettere, resta incuriosito dalla<br />
figura di Piero, un giovane attivissimo, esuberante, che<br />
non nasconde a nessuno il suo disprezzo e la voglia di<br />
cambiare. Vorrebbe stringere amicizia con lui e il suo<br />
gruppo, ma qualcosa non funziona. E mentre Piero,<br />
malato, deve riparare a Parigi per sfuggire alla persecuzione<br />
politica, Moraldo viene coinvolto in uno scambio<br />
di valigia che gli fa conoscere Carlotta, un’intrepida fotografa.<br />
Per seguirla, catturato dal suo fascino, si ritrova<br />
anche lui a Parigi, dove<br />
senza nemmeno accorgersene<br />
è testimone degli<br />
ultimi istanti del giovane<br />
intellettuale. Il racconto,<br />
che ruota attorno alla figura<br />
storica di Piero Gobetti,<br />
intellettuale antifascista,<br />
morto giovanissimo<br />
a Parigi, ricostruisce<br />
con cura l’ambiente e i<br />
personaggi, ma non riesce<br />
a diventare appassionante<br />
e vivo.<br />
Genere: racconto storico.<br />
Lingua: facile. Paolo<br />
Di Paolo, Mandami tanta<br />
vita, Feltrinelli, pp. 158.<br />
3°<br />
il fermento<br />
condividere<br />
le Lettere pl.<br />
esuberante<br />
il disprezzo<br />
riparare<br />
sfuggire<br />
la persecuzione<br />
coinvolgere<br />
intrepido<br />
catturato<br />
il testimone<br />
l’istante m.<br />
ruotare<br />
con cura<br />
Gären<br />
teilen<br />
Literatur<br />
überschäumend<br />
Verachtung<br />
Schutz suchen<br />
entgehen<br />
Verfolgung<br />
hineinziehen<br />
unerschrocken<br />
gefangen<br />
Zeuge<br />
Augenblick<br />
sich drehen<br />
sorgfältig<br />
69<br />
DAL LIBRO<br />
Questa storia inizia con un pugno in faccia e finisce con un<br />
colpo di pistola, o viceversa, a seconda dell’ordine che vogliamo<br />
dare alle cose, perché l’ordine è solo una convenzione e il tempo,<br />
che sembra allineare gli eventi lungo sequenze immutabili,<br />
talvolta si ritorce su se stesso come legno di vite. In ogni caso<br />
c’è un pugno, ben assestato, ma alla persona sbagliata. E c’è<br />
un colpo di pistola, sparato<br />
verso la persona giusta, ammesso<br />
che esista qualcuno che<br />
davvero si merita un proiettile.<br />
Siamo seduti in un bar,<br />
Franco e io. È un bar alla moda,<br />
di quelli che non ci piacciono.<br />
Però è comodo incontrarsi<br />
in Piazza Vittorio e lì<br />
i caffè sono tutti alla moda.<br />
Per fortuna non è ora di aperitivi<br />
e di fighetti: i clienti<br />
sono eccezioni.<br />
il pugno<br />
il colpo<br />
viceversa<br />
allineare<br />
immutabile<br />
ritorcersi<br />
il legno di vite<br />
essere ben<br />
assestato<br />
sparato<br />
ammesso che<br />
meritarsi qc.<br />
il fighetto<br />
(coll.)<br />
Faust(schlag)<br />
Schuss<br />
umgekehrt<br />
aufreihen<br />
unveränderlich<br />
sich winden<br />
Rebenholz<br />
(gut) sitzen<br />
geschossen<br />
angenommen,<br />
dass<br />
etw. verdienen<br />
Schönling<br />
DAL LIBRO<br />
Moraldo era rimasto impressionato. La faccia di quel giovane<br />
l‘aveva indispettito e riempito – lo avrebbe ammesso a fatica,<br />
storcendo la bocca – di curiosità. Quel tizio era antipatico, sì,<br />
inutile girarci intorno. Sicuro di sé, sprezzante: un ragazzino<br />
pallido cresciuto troppo in fretta, nervoso nei movimenti,<br />
il pomo d’Adamo sporgente. Avrebbe poi scoperto che lui e il<br />
suo piccolo clan venivano<br />
dalla facoltà di Legge, e che indispettire verstimmen<br />
ogni tanto passavano da<br />
storcere verziehen<br />
il tizio Kerl<br />
Lettere come uditori. Lui, il sprezzante geringschätzig<br />
capo, aveva appena fondato<br />
pallido blass<br />
una rivistina seriosa: ne<br />
il pomo<br />
d’Adamo Adamsapfel<br />
aveva lasciata qualche copia<br />
sporgente hervorstehend<br />
sparsa sugli ultimi banchi.<br />
Legge Jura<br />
Si dava un gran da fare tra l’uditore m. Gasthörer<br />
il capo Chef<br />
conferenze, libri, discorsi di<br />
fondare gründen<br />
politica. C’era chi li chiamava,<br />
serioso bierernst<br />
lui e i suoi amici, l’Acca-<br />
sparso verstreut<br />
demia dei Patiti.<br />
il patito Fanatiker<br />
<strong>ADESSO</strong> OTTOBRE 2013