capitolo 4.pdf - Confindustria
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scere della dimensione delle imprese considerate. Le prime 1000 imprese ordinate<br />
dalla classifica Bw (tab. 4-8) sono state riordinate in insiemi costituiti<br />
da insiemi delle prime «n» imprese, con «n» progressivamente maggiore<br />
(le prime 25, le prime 100, le prime 250, le prime 500 e le prime 1000);<br />
di questi insiemi è stato calcolato il valore di mercato totale. Si osserva che<br />
metà dell’universo considerato costituita dalle società con maggiore valore<br />
di mercato copre oltre l’85% del valore di mercato totale delle prime 1000.<br />
Il primo decimo di imprese copre il 48% del valore totale. Il 2,5% dell’universo<br />
(le prime 25 imprese) rappresenta il 25% del valore di mercato totale<br />
delle 1000 imprese.<br />
Questa analisi conferma anche il dominio dei grandi gruppi americani.<br />
Infatti rispetto al peso che essi hanno nell’universo delle prime 1000<br />
(56,4%), si osserva una presenza significativamente maggiore nell’insieme<br />
delle prime 100 (65,8%), così come (anche se con intensità decrescente)<br />
nell’insieme delle prime 250 (60,3%) e delle prime 500 (57,9). Per le<br />
imprese giapponesi vale una situazione del tutto analoga e contraria. In<br />
termini di valore di mercato, il Giappone risulta, infatti rappresentato per<br />
il 10,6% nell’universo delle prime 1000 e solo per il 6,4% in quello delle<br />
prime 100.<br />
Tab. 4-8 — Concentrazione del valore di mercato<br />
(Valori assoluti in milioni di milioni di dollari)<br />
Prime 25 Prime 100 Prime 250 Prime 500 Prime 1000<br />
Valore di mercato totale 5,23 10,03 14,4 17,8 20,9<br />
% sul valore di mercato<br />
prime 1000 imprese 25% 48% 68,9% 85,2% 100%<br />
Fonte: Business Week.<br />
4.2 Produttività e New Economy in Europa e negli<br />
Stati Uniti<br />
Introduzione<br />
Per tutti gli anni Ottanta e sino alla metà degli anni Novanta l’Europa<br />
è cresciuta a ritmi inferiori a quelli degli Stati Uniti pur registrando<br />
una crescita della produttività del lavoro più elevata. Solo nella seconda<br />
metà degli anni Novanta la dinamica della produttività oraria degli Stati<br />
Uniti è accelerata sino a superare quella europea.<br />
Di seguito si propone una chiave di lettura dei fenomeni sin qui esposti,<br />
attraverso la scomposizione e l’analisi delle determinanti della produttività<br />
del lavoro, con particolare riguardo all’impatto della New Economy<br />
sulla crescita della produttività totale dei fattori.<br />
L’analisi mostra che il divario nei tassi di crescita della produttività,<br />
a vantaggio dell’Europa sino alla prima metà degli anni Novanta, è sostanzialmente<br />
il frutto di un diverso utilizzo dei fattori di produzione sulle<br />
due sponde dell’Atlantico, ossia della maggiore intensità di capitale fis-<br />
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