capitolo 4.pdf - Confindustria

lizzino diversi tassi di cambio del dollaro con le altre valute e calcolino il
prezzo del titolo in giornate diverse, le due classifiche offrono, a livello di
grandi aggregati indicazioni fortemente allineate.
I risultati che emergono dalla classifica di Fo costruita sulla base del
fatturato, mostrano una situazione per alcuni aspetti profondamente diversa.
Il peso dell’Europa non presenta differenze rilevanti: la numerosità
delle imprese comprese è la stessa e il peso che i gruppi europei hanno in
termini di fatturato è superiore di circa 3 punti percentuali rispetto al peso
che esse hanno in termini di valore di mercato.
Differenze molto significative si osservano, invece per quanto riguarda
gli Stati Uniti, il Giappone e, proporzionalmente, il «Resto del mondo».
La presenza delle società americane è preponderante sia in termini di fatturato
che di valore di mercato; tuttavia, è nettamente superiore se valutata
rispetto a questo secondo parametro. Le classifiche Ft e Bw indicano
che l’aggregato delle imprese americane copre in media il 57% del valore
di mercato totale e «solo» il 39% del fatturato totale.
Con intensità analoga, si rileva una situazione contraria per le imprese
giapponesi che realizzano quasi il 21% del fatturato totale ma rappresentano
circa il 9% del valore di mercato complessivo. Anche le imprese del
«resto del mondo» registrano un rilievo proporzionalmente molto superiore
nella classifica ordinata per volume delle vendite: 8% contro poco più del
4% nel caso del valore di mercato.
La differenza tra gli aggregati determinati utilizzando valore di mercato
e fatturato risulta significativa anche nell’insieme delle prime 25 compagnie.
Solo 7 12 delle prime 25 per fatturato appartengono anche alle prime
25 per valore di mercato (nella classifica Ft 13 ). Tuttavia, nelle prime sei
per valore di mercato, ve ne sono tre (Exxon Mobil e Wal Mart) che sono
tra le prime sei anche in ordine al fatturato.
Le tendenze
Le società comprese nelle tre classifiche possono essere raggruppate
generali in funzione del paese di appartenenza; si ottiene così un dato della presenemergenti
za dei vari Paesi nel sistema delle principali società del mondo (tab. 4-3,
dai risultati 4-4, 4-5). L’analisi dei risultati che si ottengono offre alcune indicazioni di
aggregati a
livello di paese
fondo abbastanza consolidate, che devono però essere valutate alla luce del-
le considerazioni svolte in precedenza circa l’esatta rilevanza del «paese di
origine» nell’economia di gruppi che hanno rilevanti quote di valore aggiunto
e di investimenti al di fuori di tale paese. Si individuano comunque
le seguenti tendenze generali.
a) Il dominio delle imprese americane relativamente a valore di mercato,
profittabilità e fatturato. Nella classifica Bw, le imprese americane rappresentano
numericamente il 48,5% del totale delle prime 1000 e addirittura
il 56% del valore di mercato totale; valori del tutto analoghi risultano
dalla classifica delle prime 500 compagnie di Ft. La preponderanza dei
gruppi di matrice statunitense appare ancora più pronunciata se si considerano
gli insiemi dei gruppi maggiori nell’ambito di quelli complessivamente
considerati: nel gruppo delle prime 25 di Ft, 17 sono statunitensi
con un valore di mercato complessivo pari ad oltre il 77% del totale.
Il dominio delle imprese americane risulta anche nella classifica relativa
al grado di profittabilità. Sia nell’analisi Ft, che in quella Bw, l’insie-
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Si tratta (in ordine di fatturato) di: Exxon Mobil; Wal-Mart Stores; Royal Dutch/Shell;
BP; General Electric; Toyota Motors e Ibm.
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Nella classifica Business Week, sono addirittura solo sei, poiché in questa classifica
Royal Dutch è considerata separata da Shell.
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