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capitolo 4.pdf - Confindustria

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corporate a beneficio della propria quotazione e di quella delle società controllate<br />

quotate.<br />

Il fatto di considerare tutte le configurazioni societarie in tutti i settori<br />

implica che queste classifiche mettano a confronto realtà in alcuni casi<br />

troppo disomogenee e finiscano per dare un’informazione poco significativa.<br />

Ad esempio nell’ordinazione in funzione del fatturato, il Giappone è al<br />

secondo posto per numero di imprese comprese tra le prime 500, con un<br />

fatturato complessivo pari al 21% del totale (contro il 39% degli Stati Uniti<br />

al primo posto e l’8% della Germania al terzo. Questa posizione di forza<br />

è facilmente spiegata dalla circostanza che un buon numero dei principali<br />

gruppi giapponesi (in particolare di quelli nei primi posti della classifica)<br />

sono trading companies che per loro natura realizzano elevati volumi di<br />

vendita 9 .<br />

Questo limite è, tuttavia, superato dal fatto che la classifica generale<br />

può essere facilmente scomposta in funzione dei settori di appartenenza<br />

delle imprese. In effetti, Fo oltre alla classifica di tutte le imprese, pubblica<br />

quelle per singola industria (distinguendo anche il comparto bancario,<br />

assicurativo e dei servizi finanziari).<br />

Il fatto che le classifiche comprendano tutti i tipi di gruppi aziendali<br />

pone un ulteriore limite al loro significato per quanto riguarda la comparazione<br />

delle diverse imprese. Questo limite non deriva solo dalla estrema<br />

eterogeneità degli «oggetti» che vengono comparati e classificati; è causato<br />

soprattutto dalle incertezze e dalla differenze metodologiche nella rilevazione<br />

del dato aggregato a livello di gruppo, sia esso riferito al valore di<br />

mercato, al fatturato, a profitto o ad altri parametri di valutazione.<br />

Infine, occorre osservare che per quanto sia costituito dai gruppi di maggiore<br />

dimensione, l’universo dei «primi 500» o dai «primi 1000» offre una<br />

rappresentazione molto parziale della struttura produttiva mondiale, anche<br />

di quella costituita dalle sole grandi società internazionali. A riguardo, si ricorda<br />

che l’ultimo gruppo considerato nella classifica Fo ha un fatturato di<br />

10,3 miliardi di dollari; mentre l’ultimo gruppo nella classifica Bw (estesa<br />

alle prime 1000) ha un valore di mercato di 4,21 miliardi di dollari.<br />

Nel loro insieme, questi limiti riducono in modo significativo l’utilizzabilità<br />

dei dati che emergono dalle classifiche come indicatori del grado di<br />

competitività delle varie imprese e dei sistemi economici cui appartengono;<br />

tuttavia non compromettono l’informazione circa il rilievo che queste hanno<br />

come fenomeno economico e produttivo nello scenario internazionale complessivo<br />

o di determinate industrie. I limiti osservati inducono, quindi, ad<br />

utilizzare le classifiche nella giusta prospettiva, senza voler trarre da esse<br />

informazioni che non possono (e probabilmente non vogliono) offrire.<br />

L’analisi<br />

Quest’ultima considerazione induce a ritenere che i risultati delle clascomparativa<br />

sifiche in esame (Bw, Ft e Fo) possano fornire un’informazione comunque<br />

dei risultati interessante circa la struttura produttiva internazionale, se considerati a<br />

delle classifiche livello di insiemi nazionali o «continentali» di imprese. Si è quindi procein<br />

chiave duto ad aggregare le aziende comprese in ciascuna delle tre classifiche in<br />

di aggregati relazione al paese di appartenenza e al continente. Questa operazione ha<br />

nazionali consentito da un lato di confrontare i risultati «macro» emergenti dalle tre<br />

e continentali classifiche e, dall’altro, di descrivere le performance rispetto a diversi pa-<br />

9<br />

Non è un caso che il peso delle imprese giapponesi rispetto ad altri parametri risulta<br />

molto inferiore: è solo il 6,5% del totale per quanto riguarda i profitti e l’11,3% per quanto<br />

concerne il numero di dipendenti.<br />

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