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capitolo 4.pdf - Confindustria

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per il calcolo della media ponderata si è ipotizzato che la corporate finance<br />

sia al 50% con capitale proprio e per il restante 50% con debito.<br />

È altresì chiaro che il peso complessivo del fisco (e quindi l’analisi della<br />

neutralità del fisco rispetto ai metodi di finanziamento) richiederebbe<br />

una valutazione anche della tassazione dei redditi a livello personale. Se a<br />

livello personale le aliquote medie pagate sulle rendite finanziarie sono minori<br />

rispetto a quelle pagate sui profitti distribuiti, è evidente che aumenta<br />

il favore del fisco per il finanziamento tramite debito.<br />

In simulazione l’impresa effettua nel primo anno 7 un dato ammontare<br />

di investimenti in immobilizzazioni tecniche (sulla base di trend calcolati<br />

sui dati Mediobanca), mentre negli anni successivi limita la sua attività<br />

di investimento a mantenere costante lo stock di capitale iniziale (investimenti<br />

di rimpiazzo, pari alla quota di ammortamento dell’anno al netto<br />

della parte relativa agli investimenti del primo anno di analisi). In questo<br />

modo l’analisi è focalizzata sull’incidenza del fisco sui rendimenti dei<br />

nuovi investimenti.<br />

La prima simulazione effettuata si riferisce all’aliquota media che ri-<br />

sulta con la riduzione a 33% dell’aliquota nominale Irpeg. Il calcolo è stato<br />

fatto per casi di tipo, tenendo conto di due dimensioni assai rilevanti ai<br />

fini dei risultati: i) redditività, considerando tre diversi Roe rispettivamente<br />

pari a 16,0% 9,6% e 5,6% 8 ; ii) fonti di finanziamento dei nuovi investimenti<br />

(capitale, debiti a breve e a medio/lungo termine).<br />

Il range entro cui varia l’aliquota effettiva è compreso (tab. 4-35) tra<br />

il 29,5 e il 20,6% in funzione della redditività dell’impresa: quanto più alta<br />

la redditività, tanto più alta è l’aliquota media effettiva. Tale differenza<br />

dipende sia dalla presenza di deduzioni fiscali proporzionali al valore degli<br />

investimenti e non alla loro redditività, sia dal peso dato al finanziamento<br />

con capitale proprio rispetto a quello con capitale di terzi.<br />

Il significato dei risultati appare forse più chiaro se si analizzano separatamente<br />

i casi in cui il finanziamento avvenga al 100% con capitale<br />

proprio e poi con capitale di terzi. Nel primo caso, la modesta differenza<br />

tra aliquota legale e effettiva dipende dal fatto che gli ammortamenti anticipati<br />

riducono l’utile fiscale rispetto a quello civilistico 9 . Nel secondo, agli<br />

effetti degli ammortamenti anticipati, si sommano quelli, di gran lunga più<br />

consistenti, relativi alla deducibilità degli oneri finanziari. Il differenziale<br />

tra le aliquote medie, distinte in base al metodo di finanziamento, è pertanto<br />

molto ampio (circa 18 punti percentuali), soprattutto se vi è una bassa<br />

redditività dell’investimento.<br />

Nel caso, previsto dalla delega, di un limite alla deducibilità degli interessi<br />

passivi, la differenza tra la tassazione del capitale proprio e quella<br />

del capitale di terzi sarebbe più contenuta, ma vi sarebbe una convergenza<br />

delle aliquote effettive verso quelle pagate sul capitale proprio, che rap-<br />

Aliquota Irpeg<br />

al 33%<br />

7<br />

Si intende primo anno in relazione all’analisi non all’attività d’impresa.<br />

8<br />

Per poter confrontare i vari casi analizzati a parità di redditività è stato necessario fissare<br />

la redditività dell’impresa prima del pagamento delle imposte, si lascia variare la redditività<br />

dopo le imposte. Per cui il Roe (return on equity) preso a riferimento è dato come rapporto<br />

tra il risultato d’esercizio prima delle imposte e il patrimonio netto. Quest’ultimo è stato<br />

costruito come somma del capitale sociale più le riserve. Per i valori si è fatto riferimento<br />

a stime elaborate sui dati Mediobanca.<br />

9<br />

Solo nell’ipotesi in cui i mercati finanziari funzionino perfettamente, ovvero vi sia lo<br />

stesso rendimento del capitale proprio e del capitale di debito, diventa indifferente anticipare<br />

o posticipare un pagamento, come nel caso degli ammortamenti anticipati, in cui si posticipa.<br />

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