L'insegnamento/apprendimento dei numeri razionali nella scuola
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INTRODUZIONE<br />
Oggetto di studio di questo mio lavoro sono le difficoltà<br />
nell’<strong>apprendimento</strong>/ insegnamento delle frazioni e <strong>dei</strong> <strong>numeri</strong> decimali. Il<br />
mio interesse per lo studio di questo tema nasce da un’esigenza personale o<br />
per meglio dire dalla difficoltà che ho sempre avuto a <strong>scuola</strong> nell’eseguire<br />
esercizi e nel risolvere problemi sulle frazioni e sui <strong>numeri</strong> decimali.<br />
Il processo di insegnamento-<strong>apprendimento</strong> delle frazioni è certamente uno<br />
<strong>dei</strong> più studiati da quando esiste la ricerca in Didattica della Matematica,<br />
forse perché (insieme al tema, ad esso connesso, <strong>dei</strong> <strong>numeri</strong> “decimali”)<br />
costituisce uno <strong>dei</strong> più evidenti insuccessi della <strong>scuola</strong>, in tutti i Paesi del<br />
mondo.<br />
Il tema si presta bene a mettere in evidenza le peculiarità specifiche della<br />
trasposizione didattica.<br />
La trasposizione didattica, cioè il passaggio dal Sapere (accademico) al<br />
Sapere da insegnare, è troppo spesso banalizzata, pensandola come una<br />
semplice azione di semplificazione o di divulgazione; di fatto consta, al<br />
contrario, di un importante atto creativo da parte dell’insegnante che deve<br />
trasformare il Sapere. Proprio le frazioni rappresentano un esempio<br />
splendido in tal senso. Si rende così evidentemente necessaria un’azione<br />
forte di trasposizione didattica che permetta di trasporre Q a (insieme <strong>dei</strong><br />
<strong>numeri</strong> <strong>razionali</strong> assoluti) in qualche cosa che sia accessibile all’allievo di<br />
primaria e poi di secondaria.<br />
Per la mia ricerca-sperimentazione ho seguito, tra gli altri, il testo della<br />
Prof.ssa Martha Isabel Fandiňo Pinilla, “Le frazioni, aspetti concettuali e<br />
didattici”. Qui l’autrice, dopo aver analizzato ricerche personali e di altri<br />
ricercatori sparsi in tutto il mondo, fa un elenco delle possibili difficoltà<br />
dell’<strong>apprendimento</strong> delle frazioni.<br />
Un punto che mi ha particolarmente colpito è stato quello della definizione<br />
che di solito si dà di frazione.<br />
Quel che spesso sorprende molto l’insegnante che non domina troppo la<br />
parte matematica (frazioni come rappresentazioni semiotiche <strong>dei</strong> <strong>numeri</strong><br />
<strong>razionali</strong> in un registro opportuno), è che l’usuale definizione di frazione<br />
che viene proposta nei sussidiari e nei libri di testo, non è minimamente<br />
adeguata a fungere da supporto concettuale alle successive interpretazioni<br />
che della frazione vengono offerte (implicitamente) agli studenti e poi<br />
richieste (esplicitamente). La definizione data è: “Si ha una unità-tutto e la<br />
si divide in parti uguali; ciascuna di queste parti è una unità frazionaria. Se<br />
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