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parola di dio e dottrina degli uomini - CENTRO STUDI BIBLICI "G ...

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superare la morte. Ebbene in questo vangelo viene presentato il contrario <strong>di</strong> tutto questo<br />

sotto la figura <strong>di</strong> Giuda.<br />

Giuda, scrive l’evangelista, era ladro. Cosa fa il ladro Il ladro quello che è <strong>degli</strong> altri lo<br />

prende per sé. Chi toglie agli altri in realtà toglie a sé stesso. Chi succhia la vita <strong>degli</strong> altri<br />

<strong>di</strong>strugge la propria. Ecco perché mentre Gesù è nella pienezza della vita, Giuda viene<br />

presentato già nella pienezza della morte.<br />

C’è una profonda verità con la quale potremmo racchiudere il messaggio evangelico e che<br />

è a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutti, e <strong>di</strong>spiace vedere come molti non l’apprendono, e la verità è<br />

questa: si possiede soltanto ciò che si dona agli altri, quello che si trattiene non si<br />

possiede, ma ci possiede. Molti si illudono <strong>di</strong> avere dei beni, ma in realtà sono posseduti<br />

dai loro beni.<br />

Ecco, Giuda è questo qui, Giuda è la persona che è posseduta dal suo interesse. Tutto<br />

quello che determina la sua esistenza, il suo comportamento è orientato a un’unica cosa:<br />

l’interesse. Vedete nei vangeli quando si parla <strong>di</strong> vita si usano due termini greci che<br />

conosciamo perché sono entrati poi nel linguaggio italiano che è importante tener<br />

presente.<br />

C’è una vita che è bios, da cui biologica che è la vita della ciccia. Questa vita per crescere<br />

ha bisogno <strong>di</strong> essere nutrita. Poi c’è un’altro tipo <strong>di</strong> vita, che usano gli evangelisti con il<br />

termine zoe (da cui in maniera impropria viene zoologico etc ) che nei vangeli in<strong>di</strong>ca la vita<br />

<strong>di</strong>vina. Bene, mentre la vita biologica per crescere ha bisogno <strong>di</strong> essere nutrita, la vita<br />

<strong>di</strong>vina per crescere ha bisogno <strong>di</strong> nutrire. Nella vita dell’in<strong>di</strong>viduo bisogna che ci sia<br />

armonia tra questi due aspetti: dobbiamo essere nutriti, ma per nutrire gli altri. C’è il rischio<br />

purtroppo <strong>di</strong> persone che nutrono soltanto sé stessi, <strong>di</strong> persone che vedono soltanto i<br />

propri bisogni, i propri interessi, le proprie necessità, tutto gira intorno a loro per cui<br />

nutrono soltanto la parte biologica, ma trascurano la zoe.<br />

Allora il rischio tremendo per queste persone è che quando arriva la fine della parte fisica,<br />

finisce quella biologica, non c’è niente perché non ha vissuto per gli altri, non ha dato agli<br />

altri, non ha <strong>di</strong>stribuito agli altri, ha pensato soltanto a sé stesso, ha arricchito soltanto la<br />

parte biologica e quin<strong>di</strong> è finito nel nulla.<br />

Allora scrive l’evangelista che mentre cenavano (è la cena eucaristica) il <strong>di</strong>avolo aveva<br />

gettato in cuore a Giuda Simone Iscariota <strong>di</strong> consegnarlo. Questo verbo consegnare sarà<br />

quello che accompagnerà tutta la passione <strong>di</strong> Gesù. Il <strong>di</strong>avolo suggerisce a Giuda <strong>di</strong><br />

consegnare Gesù, Giuda consegnerà Gesù alle guar<strong>di</strong>e, le guar<strong>di</strong>e consegneranno Gesù<br />

al sommo sacerdote, il sommo sacerdote a Pilato, Pilato alle guar<strong>di</strong>e e tutto in un tragitto<br />

<strong>di</strong> morte. L’unica volta che ci sarà il verbo consegnare riferito a Gesù è quando Gesù<br />

consegna lo Spirito <strong>di</strong> Dio. Gesù è l’immagine <strong>di</strong> Dio e Dio non ha altre risposte <strong>di</strong> fronte<br />

all’atteggiamento <strong>degli</strong> <strong>uomini</strong> che non sia quella dell’amore.<br />

Vedremo già in questo brano, e accenneremo qualcosa anche della passione, <strong>di</strong> come<br />

Gesù ha sempre unicamente risposte d’amore anche nei confronti <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>scepolo che<br />

lo sta per tra<strong>di</strong>re.<br />

3 Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era uscito da Dio<br />

e a Dio ritornava, qui l’allusione dell’evangelista è a un brano famoso, conosciuto, del<br />

profeta Isaia 55,11 dove si parla della <strong>parola</strong> <strong>di</strong> Dio, e Gesù viene presentato come <strong>parola</strong><br />

<strong>di</strong> Dio; la <strong>parola</strong> uscita dalla mia bocca -<strong>di</strong>ce il Signore- non ritornerà a me senza effetto,<br />

senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata.<br />

Sono gli stessi termini, gli stessi verbi che aveva adoperato l’evangelista: sapendo che il<br />

Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era uscito da Dio e da Dio ritornava.<br />

Gesù è ancora in tempo per mo<strong>di</strong>ficare la sua condotta, <strong>di</strong> fuggire da Gerusalemme, <strong>di</strong><br />

salvare la vita. Dipende soltanto da lui, soltanto dalla sua scelta. L’opposizione tra uscire e<br />

ritornare vuole in<strong>di</strong>care la piena libertà <strong>di</strong> movimento che Gesù ha. Ma Gesù, <strong>parola</strong> <strong>di</strong> Dio<br />

decide <strong>di</strong> rimanere fino all’ultimo per comunicare vita ai suoi. L’evangelista vuol farci<br />

comprendere che quella che seguirà poi, non sarà una scena <strong>di</strong> fallimento, ma <strong>di</strong><br />

successo da parte del Signore.<br />

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