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parola di dio e dottrina degli uomini - CENTRO STUDI BIBLICI "G ...

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che sono precetti <strong>degli</strong> <strong>uomini</strong> per volontà <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong>venta arrogante e stabilisce che ci sono<br />

persone che meritano l’amore <strong>di</strong> Dio e altre persone che non lo meritano. Persone che<br />

sono ammesse alla comunione con Dio e altre che ne sono escluse gettando queste<br />

persone nella profonda <strong>di</strong>sperazione.<br />

La religione nella sua perversione <strong>di</strong>ce alle persone: tu sei in peccato! E chi è che mi può<br />

togliere questo peccato Il Signore. Allora vado dal Signore! No! Siccome sei in peccato<br />

non ti puoi rivolgere al Signore. E’ un circolo vizioso, è drammatico. Io sono impuro, l’unico<br />

che mi può togliere l’impurità è il Signore, ma siccome io sono nell’impurità non posso<br />

avvicinarmi al Signore, questo getta le persone nella profonda <strong>di</strong>sperazione.<br />

Allora la chiesa per bocca <strong>di</strong> Pietro arriverà a questa importante <strong>di</strong>chiarazione: perché Dio<br />

mi ha mostrato che non c’è nessuna persona che possa essere considerata impura.<br />

Impuro e il puro, lo vedremo domani mattina, erano categorie ebraiche che in<strong>di</strong>cavano<br />

ammissione e comunione o esclusione da Dio. Ebbene, Pietro, dopo una travagliata<br />

esperienza arriva a questa importante <strong>di</strong>chiarazione: non c’è nessuno, qualunque sia la<br />

sua condotta che possa sentirsi escluso dall’amore <strong>di</strong> Dio. Perché Perché quello che<br />

emerge dal messaggio <strong>di</strong> Gesù ed è in contrad<strong>di</strong>zione con tutto l’insegnamento religioso è<br />

che il padre <strong>di</strong> Gesù non guarda i meriti delle persone, ma i loro bisogni. Meriti non tutti li<br />

possono avere, i bisogni li hanno tutti. Dio, e vorrei che da questo incontro soltanto questa<br />

espressione potesse rimanere in noi perché se accolta per noi e per gli altri cambia la<br />

nostra vita e quella <strong>degli</strong> altri, questa importante <strong>di</strong>chiarazione che emerge<br />

dall’insegnamento <strong>di</strong> Gesù nei vangeli: Dio non si concede come un premio, ma come<br />

un regalo. Se io adesso ti do un premio, il premio <strong>di</strong>pende dai meriti <strong>di</strong> chi lo riceve. Il<br />

regalo non <strong>di</strong>pende da chi lo riceve, ma dalla generosità del donatore.<br />

Allora Dio non si concede come un premio (e non tutti possono avere i requisiti per<br />

accogliere questo premio), ma Dio si concede come un regalo (il regalo non <strong>di</strong>pende da<br />

chi lo riceve ma dalla generosità del donatore). Quin<strong>di</strong> Gesù <strong>di</strong>ce: se qualcuno vuole fare<br />

la sua volontà, e la volontà <strong>di</strong> Dio è che ogni persona <strong>di</strong>venti suo figlio attraverso la pratica<br />

dell’amore, questo conoscerà se questa <strong>dottrina</strong> viene da Dio o no. Quin<strong>di</strong> Gesù dà un<br />

criterio allora, ma importante anche oggi che è questo: come facciamo a sapere che Gesù<br />

è veramente Dio e che questo messaggio ha origine <strong>di</strong>vina Gesù <strong>di</strong>ce: provalo, prova<br />

una volta a mettere in pratica questo messaggio. Se l’accoglienza <strong>di</strong> questo messaggio ti<br />

libera energie che avevi dentro <strong>di</strong> te, ma che ti erano sconosciute, se questo messaggio ti<br />

sprigiona una potenzialità d’amore che era in te, ma era come compressa, ecco, questa è<br />

l’unica prova che questo messaggio viene da Dio.<br />

E poi Gesù dà un criterio molto, molto importante per comprendere se una persona parla<br />

da Dio, viene da Dio o no. Vedete, quello che scrive l’evangelista non è una polemica con<br />

un mondo giudaico dal quale la comunità cristiana ormai si è staccata, ma un monito per<br />

le comunità dei credenti <strong>di</strong> tutti i tempi. Ed ecco il criterio che dà Gesù:<br />

18 Chi parla da sé stesso, cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria <strong>di</strong> colui che<br />

l’ha inviato è veritiero, e in lui non c’è ingiustizia. Se una persona cerca la propria<br />

gloria, prima o poi in nome della propria gloria, della propria ambizione, della propria<br />

vanità, Dio viene manipolato. La ricerca del proprio prestigio da parte delle persone,<br />

specialmente delle persone religiose, la ricerca dell’ambizione, della vanità, è la prova che<br />

il loro messaggio non viene da Dio, ma viene dall’uomo ed è soltanto un mezzo come<br />

l’altro per favorire i propri interessi, i propri privilegi, la propria ambizione.<br />

Chi con il suo insegnamento non intende comunicare vita, la gloria <strong>di</strong> chi l’ha inviato ma<br />

cerca soltanto la propria gloria, prima o poi (e questa è la denuncia che Gesù fa alle<br />

autorità religiose), piegherà e falsificherà Dio per i propri scopi. Quanti intendono dominare<br />

il popolo hanno bisogno <strong>di</strong> presentare un Dio dominatore e spacciare per legge <strong>di</strong> Dio<br />

quelle che sono le loro misere idee e pretese. Ecco perché il Dio presentato dalle autorità<br />

religiose è una <strong>di</strong>vinità che mette paura, è una <strong>di</strong>vinità che è stata manipolata e piegata<br />

agli interessi della casta sacerdotale al potere. Una <strong>di</strong>vinità che legittima il potere della<br />

casta sacerdotale e il loro dominio sul popolo è una <strong>di</strong>vinità nemica del popolo. Ecco<br />

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