31.12.2014 Views

parola di dio e dottrina degli uomini - CENTRO STUDI BIBLICI "G ...

parola di dio e dottrina degli uomini - CENTRO STUDI BIBLICI "G ...

parola di dio e dottrina degli uomini - CENTRO STUDI BIBLICI "G ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

noi innalziamo la soglia del nostro amore e la facciamo un dono generoso per gli altri, la<br />

mettiamo in sintonia con la vita <strong>di</strong> Dio e da quel momento la vita cambia. La nostra vita e<br />

quella <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong>ventano una sola cosa, si intrecciano l’una con l’altra e la vita del credente<br />

cambia completamente.<br />

3 a Conferenza<br />

Gesù nei vangeli viene presentato come la <strong>parola</strong> <strong>di</strong> Dio e questa <strong>parola</strong> <strong>di</strong> Dio si scontra<br />

con le parole <strong>degli</strong> <strong>uomini</strong> della religione. Abbiamo visto questa mattina che il conflitto tra<br />

Gesù, che essendo <strong>parola</strong> <strong>di</strong> Dio ed essendo Dio amore, si muove spinto unicamente da<br />

questa forza: la forza dell’amore. Gesù proclama e testimonia l’amore del Padre e non la<br />

legge <strong>di</strong> Dio, una legge che denuncia Gesù, è più che altro una invenzione della casta<br />

sacerdotale al potere per mantenere sottomesso il popolo. Si contrabbanda come volontà<br />

<strong>di</strong> Dio quelle che sono invenzioni umane e questo sarà poi sarà il tema che svilupperemo<br />

domani mattina.<br />

Ebbene Gesù si presenta come <strong>parola</strong> <strong>di</strong> Dio, una <strong>parola</strong> che c’è scritto nel prologo si è<br />

fatta carne, si è fatta uomo. Quin<strong>di</strong> non c’è un libro da seguire, non c’è una legge da<br />

osservare, ma c’è un uomo da seguire e questo uomo da seguire è un uomo che<br />

comunica incessantemente in maniera crescente amore a tutti anche a chi (come stiamo<br />

vedendo nel brano che abbiamo iniziato stamattina) lo tra<strong>di</strong>sce.<br />

Allora siamo nel vangelo <strong>di</strong> Giovanni cap.13 dal v.18. Abbiamo visto che il contesto è<br />

quello dell’ultima cena, una cena dove Gesù si mette a servizio dei suoi. Ricordo il<br />

particolare importante che Gesù lava i pie<strong>di</strong> non prima, come si faceva, della cena ma lava<br />

i pie<strong>di</strong> ai <strong>di</strong>scepoli durante la cena per far comprendere che questo è l’effetto della cena<br />

eucaristica. Ricordate <strong>di</strong>cevamo che allora per partecipare alla cena eucaristica, questo è<br />

il messaggio dell’evangelista, non è vero che bisogna essere puri, che bisogna essere<br />

degni, ma è partecipando all’eucaristia quello che ce ne rende degni.<br />

Ma in questa celebrazione, in questa cena, c’è qualcuno che non è in sintonia con Gesù.<br />

Ebbene anche a questi Gesù gli comunica il suo amore. Dio è amore e l’amore si offre a<br />

tutti quanti. Sarà poi responsabilità dell’uomo se accogliere, accettare, o rifiutare questo<br />

amore. Allora al v. 18 l’evangelista scrive:<br />

18 non <strong>di</strong> tutti voi <strong>di</strong>co, aveva appena detto della beatitu<strong>di</strong>ne, ricordate,<br />

io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere quanto scritto: colui che<br />

mastica il pane con me ha levato contro <strong>di</strong> me il suo calcagno. L’evangelista per alludere al<br />

comportamento <strong>di</strong> colui che lo tra<strong>di</strong>rà cita il salmo, il salmo 41, ma con una <strong>di</strong>fferenza. Nel<br />

salmo 41 si leggeva: anche l’amico in cui confidavo, lui che mangiava il mio pane alza<br />

contro <strong>di</strong> me il suo calcagno. Ebbene Gesù mo<strong>di</strong>fica questo salmo. Non <strong>di</strong>ce colui che<br />

mangia il mio pane, ma mangia con me. Qual è il significato L’allusione è a Giuda il<br />

tra<strong>di</strong>tore che mangia il pane con Gesù, ma non mangia il pane che è Gesù, cioè non<br />

accetta il dono che Gesù gli fa della sua vita. E alzare il calcagno era una espressione che<br />

significava l’abbandono vigliacco <strong>di</strong> una persona che si trova in grave <strong>di</strong>fficoltà.<br />

Ebbene Gesù nel momento della cena annunzia che non tutti quelli che sono presenti<br />

accolgono questo amore perché un conto è mangiare il pane che è Gesù e un conto è<br />

mangiare il pane con Gesù. E’ quella <strong>di</strong>namica che abbiamo visto importante che<br />

l’evangelista sottolinea che è l’eucaristia. Nell’eucaristia l’amore ricevuto deve<br />

trasformarsi in amore comunicato. Quando l’amore si riceve e basta non fa frutto. Allora<br />

continua Gesù <strong>di</strong>cendo:<br />

19 Ve lo <strong>di</strong>co fin d’ora prima che accada perché quando sarà venuto cre<strong>di</strong>ate che io<br />

Sono. (io sono è il nome <strong>di</strong> Dio, il nome della <strong>di</strong>vinità). Allora Gesù <strong>di</strong> fronte allo scandalo<br />

<strong>di</strong> quello che tra poco accadrà, <strong>di</strong> un messia che viene catturato e condannato alla morte<br />

infame, quella considerata dei maledetti da Dio, Gesù invita i suoi a credere che proprio in<br />

quell’uomo considerato maledetto da Dio, quell’uomo inchiodato in un patibolo, proprio in<br />

questo si manifesta la <strong>di</strong>vinità del figlio <strong>di</strong> Dio. Ed ecco una affermazione importante<br />

preceduta dall’espressione traslitterata dall’ebraico Amen- amen che noi traduciamo:<br />

21

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!