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parola di dio e dottrina degli uomini - CENTRO STUDI BIBLICI "G ...

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l’elemosina, ma la con<strong>di</strong>visione. La con<strong>di</strong>visione invece rende dei fratelli. Quello che è mio<br />

è anche tuo. Io non posso stare sereno sapendo che tu non hai le stesse cose, lo stesso<br />

benessere che io ho. Quin<strong>di</strong> è importante questo: la relazione con i poveri non è una<br />

relazione a <strong>di</strong>stanza. Vedete ci sono tante persone che pensando <strong>di</strong> essere in sintonia con<br />

Gesù si sentono a posto quando fanno il versamento per la persona bisognosa, per il<br />

povero, mandano i sol<strong>di</strong> in missione, ma per carità che queste persone non incrocino la<br />

sua esistenza, che non gli suonino al campanello <strong>di</strong> casa. E’ un amore a <strong>di</strong>stanza.<br />

L’amore a <strong>di</strong>stanza ti rende pulito e non ti fa sporcare le mani. No, <strong>di</strong>ce Gesù: i poveri li<br />

avete sempre con voi. Una comunità cristiana dove non ci sia la presenza del povero, non<br />

per mantenerlo povero, ma per toglierlo dalla sua con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> povertà, per dargli la<br />

stessa <strong>di</strong>gnità nella comunità, non può essere chiamata tale. Allora non l’elemosina, ma la<br />

con<strong>di</strong>visione. Allora non solo Giuda è lontano da Gesù, ma anche tutti gli altri non hanno<br />

capito chi è e il suo messaggio. E cosa fa Giuda<br />

30 Preso il boccone, non lo mangia.<br />

quello subito uscì. Ed era notte. La notte non è soltanto una in<strong>di</strong>cazione cronologica, ma<br />

teologica. La notte è le tenebre, l’assenza della luce, è simbolo della morte, assenza della<br />

vita. Giuda non mangia il boccone. Mangiare avrebbe significato accettazione <strong>di</strong> Gesù,<br />

assimilazione della sua vita. Ma lui non può. Il suo cuore è occupato dal satana,<br />

dall’interesse. Questo prende il boccone e se ne va. Ritornerà, ritornerà pienamente<br />

identificato con il satana.<br />

Ritornerà nel cap.18, e scrive l’evangelista: e arrivò Giuda portando le lanterne, perché<br />

ormai è nelle tenebre, ha bisogno <strong>di</strong> luce artificiale e armi in mano. E’ il simbolo della<br />

morte che si avventa su Gesù.<br />

31 Quando dunque uscì è strano, è un fallimento totale. Gesù che è Dio non è riuscito a<br />

conquistare questo <strong>di</strong>scepolo. Guardate che è un fiasco grosso un bel pò, e invece per<br />

Gesù non è un fallimento. Quando dunque uscì, Gesù non si lamenta, ma<br />

Gesù <strong>di</strong>chiara: ora è stato glorificato il figlio dell’uomo e anche Dio è stato<br />

glorificato in lui. Gesù avendo offerto un amore incon<strong>di</strong>zionato, un amore crescente<br />

anche a chi non lo merita, ha manifestato la gloria <strong>di</strong> Dio. Quin<strong>di</strong> non è un fallimento per<br />

Gesù, ma una affermazione dell’amore <strong>di</strong> Dio, l’amore che era concesso a tutti quanti. E<br />

questo comportamento, è quello che trasforma l’uomo, il figlio dell’uomo, cioè gli consente<br />

<strong>di</strong> avere la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>vina e <strong>di</strong>ce che Dio è stato glorificato in Lui.<br />

Dove c’è una espressione <strong>di</strong> amore non interessato, <strong>di</strong> amore gratuito lì si manifesta<br />

visibilmente chi è Dio. E continua Gesù <strong>di</strong>cendo:<br />

32 Se Dio è stato manifestato in lui anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo<br />

glorificherà subito. In questo amore si manifesta la gloria che Gesù ha ricevuto dal<br />

Padre e che ancora brilla in lui e che poi nel momento della croce esploderà. La croce non<br />

sarà il segno <strong>di</strong> un fallimento, ma l’esplosione dell’amore <strong>di</strong> Dio. Nella croce le persone<br />

potranno capire quanto è grande l’amore <strong>di</strong> Dio.<br />

Ed ecco Gesù che con grande tenerezza si rivolge ai suoi <strong>di</strong>scepoli chiamandoli:<br />

33 Figliolini, è una espressione <strong>di</strong> grande tenerezza materna,<br />

ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei,<br />

dove io vado voi non potete venire. Perché i <strong>di</strong>scepoli non possono andare dove va<br />

Gesù Perché Gesù si situa sulla sfera d’amore totale, l’amore che si fa dono e i <strong>di</strong>scepoli<br />

sono pronti come vedremo a morire per Gesù, ma non sono ancora preparati a morire con<br />

Gesù e come Gesù. Ed è a questo punto che l’evangelista piazza il versetto più importante<br />

<strong>di</strong> questo capitolo, un versetto importantissimo dal quale <strong>di</strong>pende il cambiamento del<br />

nostro rapporto con Dio e <strong>di</strong> conseguenza con gli altri. Dopo aver mostrato un amore che<br />

si fa dono anche per il <strong>di</strong>scepolo che lo tra<strong>di</strong>sce, dopo aver espresso la grande tenerezza<br />

verso i suoi <strong>di</strong>scepoli e aver comunicato che in questo amore <strong>di</strong>sinteressato, in questo<br />

amore gratuito si manifesta l’amore <strong>di</strong> Dio ecco Gesù che <strong>di</strong>ce:<br />

34 un comandamento migliore dò a voi: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho<br />

amati, affinché anche voi vi amiate gli uni, gli altri. Gesù non impone, ma offre, dona ai<br />

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