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parola di dio e dottrina degli uomini - CENTRO STUDI BIBLICI "G ...

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28 Proclamò dunque Gesù mentre insegnava nel tempio <strong>di</strong>cendo: voi mi conoscete<br />

e sapete da dove sono, e da me stesso non sono venuto, ma è veritiero chi mi ha<br />

inviato, colui che voi non conoscete. Non si può sapere chi è Dio senza esserne figli. I<br />

capi religiosi che proclamano la <strong>dottrina</strong> <strong>di</strong> Dio, i capi religiosi che impongono la volontà <strong>di</strong><br />

Dio non lo conoscono. Non si può sapere chi è Dio se non si è figli. Soltanto chi è figlio<br />

può conoscere chi è Dio. Dice Gesù:<br />

29 Io lo conosco perché sono da lui ed egli mi ha inviato. 30 E cercavano <strong>di</strong><br />

arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani su <strong>di</strong> lui perché non era ancora giunta la<br />

sua ora. Per la prima volta nel vangelo <strong>di</strong> Giovanni compare il verbo arrestare che in<br />

questo vangelo comparirà 8 volte delle quali 6 con il significato <strong>di</strong> catturare Gesù nel<br />

tempio. Gesù il figlio <strong>di</strong> Dio è incompatibile con il luogo più sacro che esiste sulla terra.<br />

Quando Gesù entra nel tempio è sempre una situazione <strong>di</strong> conflitto perché si scontrano<br />

due <strong>di</strong>vinità: la <strong>di</strong>vinità imposta dalle autorità religiose e quella offerta da Gesù.<br />

Scrive l’evangelista che<br />

31 allora molti della folla credettero in lui e <strong>di</strong>cevano: il Messia quando verrà forse<br />

farà segni più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> quelli che ha fatto questo C’è un criterio molto importante che<br />

l’evangelista ci dà: alcuni arrivano a credere in Gesù perché se si guarda la <strong>dottrina</strong>, la<br />

<strong>dottrina</strong> <strong>di</strong>vide; se si guardano le opere da lì si può comprendere l’azione <strong>di</strong> Dio.<br />

32 Ma <strong>di</strong> fronte a tutto questo ecco i farisei u<strong>di</strong>rono la folla mormorare su <strong>di</strong> lui<br />

queste cose e perciò i capi dei sacerdoti e i farisei inviarono delle guar<strong>di</strong>e perché<br />

l’arrestassero. I farisei erano dei laici, i capi dei sacerdoti appartenevano al clero, ma tutti<br />

sono spaventati dall’insegnamento <strong>di</strong> Gesù. Non si impadroniscono <strong>di</strong>rettamente <strong>di</strong> Gesù,<br />

ma impongono, danno mandato alle guar<strong>di</strong>e <strong>di</strong> catturare Gesù. Vedremo alla fine che ci<br />

impiegheranno 4 giorni e non ci riusciranno e vedremo perché.<br />

E poi ci sono i versetti 33-36 che saltiamo per motivi <strong>di</strong> tempo,<br />

33 Perciò Gesù <strong>di</strong>sse loro: «Io sono ancora con voi per poco tempo; poi me ne vado<br />

a colui che mi ha mandato. 34 Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove io sarò,<br />

voi non potete venire». 35 Perciò i Giudei <strong>di</strong>ssero tra <strong>di</strong> loro: «Dove andrà dunque<br />

ché noi non lo troveremo Andrà forse da quelli che sono <strong>di</strong>spersi tra i Greci, a<br />

insegnare ai Greci 36 Che significano queste sue parole: "Voi mi cercherete e non<br />

mi troverete"; e: "Dove io sarò voi non potete venire"»<br />

ed ecco che con questi versetti terminiamo la prima parte:<br />

37 Nell’ultimo giorno, quello grande della festa, abbiamo detto il momento solenne,<br />

stando in pie<strong>di</strong> Gesù proclamò: se qualcuno ha sete venga a me e beva 38 chi crede<br />

in me. Gesù inizia un cambio ra<strong>di</strong>cale nel comportamento <strong>degli</strong> <strong>uomini</strong> con Dio in un<br />

atteggiamento <strong>di</strong>fferente e continua:<br />

come <strong>di</strong>sse la scrittura dal suo grembo usciranno fiumi d’acqua vivente. Cosa ci sta<br />

<strong>di</strong>cendo Gesù Gesù ci sta <strong>di</strong>cendo che è cambiata la relazione con Dio. Dio con Gesù<br />

non è più una realtà esterna che l’uomo deve adorare, ma una realtà interiore che<br />

nell’uomo si deve esprimere. Il Dio <strong>di</strong> Gesù non sta più all’esterno dell’uomo, ma il Dio <strong>di</strong><br />

Gesù, in chi accoglie Gesù <strong>di</strong>venta una realtà intima e fa sì che non c’è più spazio per<br />

l’antico santuario perché l’unico vero santuario dal quale si irra<strong>di</strong>erà l’amore <strong>di</strong> Dio, non<br />

sarà altro che la presenza <strong>di</strong> Gesù. Questo è il messaggio <strong>di</strong> Gesù.<br />

Quin<strong>di</strong> nel messaggio <strong>di</strong> Gesù non c’è più posto, non c’è più spazio per un tempio dove<br />

l’uomo deve andare per offrire al Signore perché è Dio che chiede <strong>di</strong> essere accolto<br />

dall’uomo, è Dio che si offre all’uomo per istallarsi nell’uomo, <strong>di</strong>latarne la sua esistenza e<br />

far sì che ogni uomo, ogni creatura <strong>di</strong>venti lui l’unica espressione visibile del santuario <strong>di</strong><br />

Dio. Gesù invita a un cambio ra<strong>di</strong>cale: ognuno <strong>di</strong> noi è chiamato ad essere l’unico<br />

santuario visibile nel quale si manifesta e si irra<strong>di</strong>a l’amore <strong>di</strong> Dio. Nella tra<strong>di</strong>zione religiosa<br />

era la legge quella che faceva scaturire la vita, con Gesù lo Spirito non è più qualcosa <strong>di</strong><br />

esterno all’uomo, ma qualcosa <strong>di</strong> interiore e un qualcosa che più cresce e più dona<br />

l’occasione <strong>di</strong> crescere. Lo Spirito è amore.<br />

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