parola di dio e dottrina degli uomini - CENTRO STUDI BIBLICI "G ...
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chi è pronto al dono della propria vita. Il dono della propria vita non significa l’atto estremo<br />
<strong>di</strong> sacrificare la vita, ma soltanto quando la persona decide <strong>di</strong> orientare la propria vita per il<br />
bene <strong>degli</strong> altri, può comprendere le parole del Signore, perché il Signore è amore<br />
generoso che si fa servizio e soltanto chi si mette in sintonia con questo amore generoso<br />
che si fa servizio <strong>degli</strong> altri, può comprendere la <strong>parola</strong>. Qui i <strong>di</strong>scepoli non sono ancora<br />
pronti. Loro (ricordate Pietro) sono pronti a morire per Gesù, ma non sono pronti a morire<br />
con Gesù e come Gesù. Allora soltanto, ed è un atto iniziale della nostra esistenza,<br />
quando noi siamo capaci <strong>di</strong> orientare la nostra vita per il bene <strong>degli</strong> altri, per le necessità<br />
<strong>degli</strong> altri, sapendo che facciamo così succede qualcosa <strong>di</strong> meraviglioso. Il giorno che<br />
noi ci occupiamo del bene <strong>degli</strong> altri, quel giorno permettiamo a Dio <strong>di</strong> occuparsi lui,<br />
del nostro bene, ed è tutto a nostro vantaggio.<br />
Fintanto che noi pensiamo al nostro bene, alle nostre necessità, rischiamo guai e<br />
rischiamo <strong>di</strong> rimanere intrappolati nella infelicità. Il giorno che io <strong>di</strong>co: a me del mio bene,<br />
delle mie necessità, lascio fare al Padre, io mi occupo e mi preoccupo del bene <strong>degli</strong> altri.<br />
Il giorno, ed è proprio un giorno iniziale della mia esistenza, il giorno preciso in cui io<br />
decido: io mi occupo del bene <strong>degli</strong> altri (ricordate la <strong>di</strong>fferenza dal credere che Dio è<br />
padre, allo sperimentarlo come padre Si passa dal credere che Dio è padre al<br />
sperimentarlo come padre), il giorno che io decido <strong>di</strong> orientare la mia vita per il bene<br />
<strong>degli</strong> altri sperimento un Padre che si prende cura della mia esistenza, anche <strong>degli</strong><br />
aspetti minimi e insignificanti.<br />
E continua Gesù: quando verrà lui, e Gesù torna a richiamarlo lo Spirito della verità, vi<br />
guiderà a tutta la verità (abbiamo detto che la verità è: chi è Dio Dio è amore che<br />
comunica amore e chiede <strong>di</strong> essere accolto dall’uomo. E chi è l’uomo L’uomo è chiamato<br />
alla <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> figlio <strong>di</strong> Dio); soggiunge Gesù che <strong>di</strong>rà tutto quello che ha u<strong>di</strong>to, e questo è<br />
importante perché questa è la <strong>di</strong>namica della comunità cristiana: vi annuncerà le cose<br />
future. Lo Spirito santo annunzia le cose future, non ripete le cose del passato.<br />
Il rischio che c’è sempre nella comunità cristiana è <strong>di</strong> rifarsi al passato, <strong>di</strong> rivangare il<br />
passato, <strong>di</strong> riaffiorare il passato, ma quando si guarda nel passato, lì non c’è l’azione dello<br />
Spirito. L’azione dello Spirito, Gesù la proclama, la <strong>di</strong>chiara: è quella che annunzia le cose<br />
future. Ma cosa significa questo annunziare le cose future L’attenzione ai bisogni <strong>degli</strong><br />
<strong>uomini</strong>; nell’umanità ci sono sempre nuovi bisogni da parte <strong>degli</strong> <strong>uomini</strong> che suscitano<br />
sempre nuove risposte che fanno emergere lo Spirito della verità.<br />
Noi non possiamo ai bisogni <strong>di</strong> oggi dare delle risposte del passato. Ai bisogni, alle<br />
necessità che affiorano nella società nella famiglia, negli in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> oggi non possiamo<br />
rispondere con formule del passato, perché sono inadeguate, sono insufficienti, Non<br />
possiamo ai bisogni <strong>degli</strong> <strong>uomini</strong> <strong>di</strong> oggi dare risposte antiche. Allora Gesù ci garantisce e<br />
l’attenzione ai bisogni e alle necessità <strong>degli</strong> <strong>uomini</strong> e suscita nell’in<strong>di</strong>viduo e nella comunità<br />
nuove risposte e in questa nuova risposta c’è l’azione dello Spirito.<br />
Quin<strong>di</strong> quando noi non ci trinceriamo con il passato, non adoperiamo formule fatte, ma <strong>di</strong><br />
fronte a una nuova emergenza che non c’era mai stata prima, <strong>di</strong> fronte a una nuova<br />
situazione, a un nuovo bisogno <strong>di</strong>amo una nuova risposta, nella nuova risposta c’è<br />
l’azione dello Spirito santo. E conclude Gesù: Egli mi glorificherà perché prenderà quello<br />
che è mio e ve lo annunzierà. Quello che è Dio e dall’uomo non viene pienamente<br />
conosciuto se non attraverso gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> conoscenza, <strong>di</strong> esperienza sempre più gran<strong>di</strong>, la<br />
<strong>parola</strong> del Signore la fa comprendere la vita, è la vita che illumina il testo.<br />
Io credo che è capitato a molti <strong>di</strong> leggere lo stesso brano del vangelo decine, centinaia <strong>di</strong><br />
volte, poi arriva il giorno che questo brano si illumina perché è la vita che ti illumina il testo.<br />
Nella misura che noi mettiamo in pratica questo messaggio, la <strong>parola</strong> del Signore sarà<br />
sempre più nuova e attuale.<br />
Allora continuiamo adesso con la nostra preghiera e con l’augurio <strong>di</strong> questo messaggio del<br />
Signore, che ha detto che fa emergere cose nuove, e tanto più queste cose nuove le farà<br />
emergere dal nostro intimo.<br />
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