parola di dio e dottrina degli uomini - CENTRO STUDI BIBLICI "G ...
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comunità cristiana in cui la comunità cristiana, i credenti, vengono fatti sedere nella<br />
posizione del signore ed è il Signore Gesù che passa a servire.<br />
E’ il Signore che passa a comunicare la sua stessa energia per dare agli in<strong>di</strong>vidui nuove<br />
capacità e nuove forze d’amore. Ad<strong>di</strong>rittura nel vangelo <strong>di</strong> Luca nell’ultima cena Gesù<br />
afferma: io sono in mezzo a voi come uno che serve, questo è Dio. Dio è colui che serve.<br />
Dirà Gesù negli altri vangeli: perché il figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma<br />
per servire. E’ tragico, è drammatico che questa realtà <strong>di</strong> Dio non sia presente nella nostra<br />
catechesi, nei nostri catechismi. Si insegna sempre quello che gli <strong>uomini</strong> devono fare per<br />
Dio. Quando inizieremo a illustrare ciò che Dio fa per gli <strong>uomini</strong> Quello che gli <strong>uomini</strong><br />
devono fare per Dio fa parte della religione che con Gesù è finita, quello che Dio fa<br />
per gli <strong>uomini</strong> fa parte della fede ed è questo che Gesù ci ha proposto.<br />
Gli <strong>uomini</strong> pensano sempre a servire Dio, se sapessero come cambia la vita quando si<br />
accoglie un Dio che si mette a servizio <strong>degli</strong> <strong>uomini</strong>. Ma per farlo l’amore si può soltanto<br />
offrire, l’amore quando viene imposto non è più tale. Se Gesù che è Dio si pone al <strong>di</strong> sotto<br />
<strong>degli</strong> <strong>uomini</strong>, tutti quelli che pretendono porsi al <strong>di</strong> sopra si allontanano da Dio. Dio non sta<br />
mai dove si esercita il potere, ma sempre dove si manifesta il servizio.<br />
Quin<strong>di</strong> Gesù, nella cena, dona il vero significato dell’eucaristia: non è vero che bisogna<br />
essere puri per partecipare all’eucaristia, ma la partecipazione all’eucaristia ti purifica<br />
perché è il Signore stesso che passa. Non ti chiede, Gesù poteva <strong>di</strong>rlo: ragazzi datevi una<br />
lavata ai pie<strong>di</strong>, purificatevi che adesso stiamo per celebrare qualcosa <strong>di</strong> importante, Gesù<br />
non lo chiede, è lui che passa. Noi dobbiamo soltanto permetterglielo perché vedremo che<br />
poi scoppia l’incidente, perché ci sarà qualcuno che non glielo permette.<br />
6 Venne dunque a Simon Pietro Nei vangeli c’è un <strong>di</strong>scepolo che ha come nome Simone<br />
e ha un soprannome che in<strong>di</strong>ca la sua testardaggine, la sua caparbietà che è pietra che<br />
in<strong>di</strong>ca la durezza della pietra e viene reso come Pietro. Gesù mai si rivolge a questo<br />
<strong>di</strong>scepolo con il soprannome, ma sempre chiamandolo con il nome.<br />
Sono gli evangelisti, in questo caso vedremo Giovanni che quando vogliono segnalare che<br />
questo <strong>di</strong>scepolo è in sintonia con Gesù lo presentano con il nome (praticamente mai),<br />
quando vogliono segnalare che il <strong>di</strong>scepolo ha un piede da una parte e un piede dall’altra<br />
lo presentano con il nome Simone e con il soprannome negativo. Quando il <strong>di</strong>scepolo è in<br />
contrasto o è in opposizione a Gesù c’è soltanto il soprannome negativo. Quin<strong>di</strong> lo potete<br />
controllare, quando nei vangeli troviamo l’espressione soltanto Pietro state sicuri che lì<br />
Pietro sta facendo qualcosa <strong>di</strong> contro al Signore.<br />
Allora Gesù ha lavato i pie<strong>di</strong> ai <strong>di</strong>scepoli, venne dunque finalmente da Simon Pietro. Già il<br />
fatto che sia stato in<strong>di</strong>cato con il soprannome negativo è una tecnica letteraria<br />
dell’evangelista per <strong>di</strong>re al lettore: attento che qui adesso ci si aspetta qualcosa.<br />
e questi gli <strong>di</strong>sse: Signore, tu a me lavi i pie<strong>di</strong> La reazione <strong>di</strong> Pietro è inorri<strong>di</strong>ta. Lui<br />
non accetta. Tu che sei il Signore, il maestro, lavi i pie<strong>di</strong> a me che sono un <strong>di</strong>scepolo<br />
Simone non accetta il gesto <strong>di</strong> Gesù, attenzione! non perché non l’ha capito! Forse<br />
Simone è l’unico tra i <strong>di</strong>scepoli che l’ha capito ed è proprio per questo che non l’accetta,<br />
perché Simone ragiona così: se lui che è il maestro lava i pie<strong>di</strong> ai <strong>di</strong>scepoli, io che voglio<br />
essere il capo del gruppo, non è che tocca anche a me lavare i pie<strong>di</strong> ai <strong>di</strong>scepoli<br />
Quin<strong>di</strong> Simone probabilmente è l’unico che ha capito, ecco perché rifiuta, lui ci tiene a<br />
mettere le <strong>di</strong>stanze con Gesù, infatti non lo chiama Gesù, lo chiama Signore. Quin<strong>di</strong> Pietro<br />
non accetta il gesto <strong>di</strong> Gesù perché ha capito che se Gesù gli lava i pie<strong>di</strong> (ripeto era un<br />
esercizio imbarazzante, era un esercizio <strong>di</strong>sgustoso) quin<strong>di</strong> se Gesù lava i pie<strong>di</strong> ai<br />
<strong>di</strong>scepoli va a finire che tocca a me lavare i pie<strong>di</strong> ai <strong>di</strong>scepoli. Ma neanche!…<br />
7 Replicò Gesù e gli <strong>di</strong>sse: quello che io faccio, tu ora non capisci, ma lo intenderai<br />
dopo questo. L’espressione dopo questo comparirà per l’ultima volta nel vangelo <strong>di</strong><br />
Giovanni nel racconto delle apparizioni del Cristo risorto: dopo questo Gesù si manifestò<br />
<strong>di</strong> nuovo ai <strong>di</strong>scepoli presso il mar <strong>di</strong> Tiberiade (Gv.21,1). Pertanto Gesù si riferisce a<br />
questo momento dove sarà la resa finale con questo <strong>di</strong>scepolo che, unico tra gli altri<br />
<strong>di</strong>scepoli, Gesù non ha invitato a seguirlo.<br />
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