Infrastrutture minori e sviluppo locale: quali ... - DOCUP Toscana
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questa voce possa effettivamente contribuire in maniera più consistente, e su un numero<br />
maggiore di interventi, alla copertura dei costi di gestione.<br />
Sommando i rientri finanziari dal progetto e gli altri finanziamenti correnti certi,<br />
si arriva poco oltre il 60% dei costi operativi di gestione. L’ente proponente si trova<br />
quindi a dover garantire con risorse proprie una quota consistente, pari nel complesso<br />
al 40%, dei costi di gestione. Solo in quattro casi su trentasei, la gestione presenta<br />
un utile operativo, limitando così l’impiego di risorse a carico dell’ente proponente<br />
alla sola fase di investimento. In generale, gli interventi nel settore della cultura generano<br />
inerzia di spesa, impegnando risorse future degli enti proponenti, che vanno a<br />
gravare ulteriormente sul costo dell’investimento stesso. Questo significa che, sull’arco<br />
del periodo su cui l’analisi si sviluppa, gli enti sono chiamati ad impegnare<br />
fondi (a causa del passivo di gestione) che eccedono il costo stesso dell’intervento.<br />
Per nove progetti, l’inerzia di spesa è superiore al 10% del costo complessivo, e per<br />
quattro di questi interventi supera addirittura il 20%. L’inerzia di spesa, espressa in<br />
percentuale, tende a crescere con il costo complessivo del progetto. Avviene così che<br />
gli interventi vengono sollecitati spesso da soggetti diversi dai proprietari, che ne<br />
dovranno sopportare i costi nel tempo.<br />
La sostenibilità finanziaria dei progetti è, evidentemente, fortemente negativa.<br />
Analisi economica degli interventi<br />
L’analisi finanziaria, condotta nelle pagine precedenti, è stata applicata alle trentasei schede<br />
di analisi costi-benefici relative a progetti delle Misure 2.2.1 e 2.2.3. Per quel che concerne<br />
l’analisi economica degli interventi, si è invece scelto di limitare l’attenzione ad un<br />
campione di dieci progetti 126 . Si è scelto, quindi, di approfondire l’analisi su un numero<br />
ristretto di progetti selezionati tra i più significativi. Si è privilegiato, così, l’approfondimento<br />
rispetto alla completezza dell’analisi, pur assicurando una certa rappresentatività<br />
dei progetti 127 .<br />
• Costi e benefici economici<br />
In nessuno dei dieci progetti considerati, sono stati individuati costi economici, né diretti<br />
né indiretti, imputabili all’intervento.<br />
È stato già considerato come non tutte le componenti del valore di un bene culturale si<br />
prestano ad una traduzione in termini monetari. In particolare, alcuni dei benefici si prestano<br />
ad un’immediata quantificazione, come gli occupati aggiuntivi creati dall’intervento<br />
o la diversa rendita del patrimonio pubblico e privato, mentre altri richiedono una<br />
complessa elaborazione. Così, nella valutazione degli interventi, è stato possibile tenere<br />
conto dei soli effetti prodotti sul valore d’uso di un bene, omettendo considerazioni relative<br />
al valore opzionale e d’esistenza. Infatti, la stima degli effetti di un intervento sulle<br />
ultime due componenti del valore di un bene culturale, non può prescindere da un’analisi<br />
particolarmente approfondita di ogni specifico intervento, con il ricorso a metodi e strumen-<br />
126<br />
I progetti, per ente proponente, sono i seguenti:<br />
- Comune di Grosseto (Restauro Mura Medicee)<br />
- Comune di Marradi<br />
- Comune di Pisa<br />
- Comune di Pontedera<br />
- Comune di Prato<br />
- Comune di Scarlino<br />
- Comunità Montana Val di Cecina<br />
- Interporto della <strong>Toscana</strong> Centrale SpA<br />
- Parrocchia di S. Salvatore e S. Lorenzo a Settimo<br />
- Provincia di Siena<br />
127<br />
Differenze marcate nella conoscenza del progetto, a seconda delle diverse professionalità, e nella volontà di<br />
valorizzarlo in modo adeguato nell’analisi hanno portato alla realizzazione di schede con contenuto informativo<br />
molto dissimile nella parte di valutazione economica da parte dei diversi operatori. La diversità nei tassi di<br />
rendimento economico dei progetti sarebbe stata il riflesso non dell’effettiva validità degli interventi, bensì di<br />
una differente profondità e sensatezza nell’individuazione dei costi e dei benefici connessi ai vari progetti<br />
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