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Infrastrutture minori e sviluppo locale: quali ... - DOCUP Toscana

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nenti chimici alla loro valutazione monetaria. È anche vero, però, che la capacità di<br />

depurazione delle acque industriali è oggi una condizione di sussistenza della realtà<br />

produttiva <strong>locale</strong> posta sul piano normativo. Solo a seguito di un sistema efficiente<br />

di depurazione le realtà locali potranno continuare a lavorare e, anzi, vedranno<br />

crescere la propria competitività 168 . In termini incrementali, sarà necessario<br />

attribuire all’intervento in <strong>quali</strong>tà di beneficio diretto l’incremento medio della produzione<br />

delle utenze industriali asservite all’impianto di depurazione, determinato<br />

dalla maggiore competitività delle aziende per l’effetto combinato della minor incidenza<br />

dei costi di depurazione sui costi di produzione e per la maggior efficienza<br />

e presenza sul mercato (soprattutto internazionale) in conseguenza della continuità<br />

funzionale dell’impianto di depurazione. Questa sembra rappresentare la proxy più<br />

adatta a stimare l’effetto dell’intervento, evitando, così, di misurarsi con la presenza di<br />

agenti inquinanti nell’aria e nell’acqua. Accanto a questo, la razionalizzazione del funzionamento<br />

ha un impatto di immediata valutazione monetaria nel minor costo del servizio<br />

di depurazione offerto tramite l’uso di <strong>minori</strong> quantità di prodotti chimici inquinanti.<br />

Questo aspetto dovrebbe, però, già emerge nella parte finanziaria dell’analisi.<br />

• Impianto di depurazione, Consiag Spa<br />

Anche questo progetto è un lotto di completamento senza autonomia funzionale già realizzato<br />

nella provincia di Prato.<br />

Il progetto, denominato “Opere di completamento dell’impianto di depurazione in<br />

località Il Fabbro nel Comune di Cantagallo”, consiste in interventi ed opere di rilevante<br />

consistenza e di diversa tipologia necessarie per completare ed adeguare dal punto di<br />

vista funzionale l’impianto di depurazione in oggetto. I lavori sono tesi alla messa in<br />

esercizio di un impianto di depurazione centralizzato di ultima generazione, che prevede<br />

il trattamento del carico inquinante proveniente da un complesso di industrie tessili per<br />

una potenzialità di circa 8.000 mc/giorno, con un carico inquinante per attività industriali<br />

pari a 46.000 ab/eq., oltre ad un marginale utilizzo per scarichi civili per 4.000 ab/eq 169 .<br />

L’intervento rappresenta il completamento degli interventi per la realizzazione del programma<br />

depurativo a servizio del sistema industriale pratese.<br />

Il progetto presenta dei costi di natura finanziaria dovuti alla maggiore produzione di<br />

fanghi residui da smaltire (costo espresso in euro al chilo). Accanto a questi vengono<br />

segnalati dei costi economici dovuti al terreno tolto ad altre destinazioni, per un valore<br />

espresso in euro.<br />

segue nota 167<br />

c) riduzione della produzione dei rifiuti:<br />

A seguito delle riduzioni dei quantitativi dei prodotti chimici impiegati si determina una riduzione delle produzioni<br />

di fanghi residuati dal ciclo di depurazione del 15% rispetto alle quantità prodotte in assenza dell’intervento.<br />

Infatti i quantitativi medi di fango prodotti, in assenza dell’intervento, ammontano ad oltre 80.000 t/anno, mentre<br />

quelli prodotti a seguito dell’intervento risultano di circa 68.000 t/anno, con una riduzione di 12.000 t/anno.<br />

d) riduzione dell’inquinamento del suolo:<br />

Con l’intervento si ottiene una riduzione del degrado del suolo conseguente sia ad una riduzione del quantitativo<br />

dei rifiuti prodotti, sia la riduzione di pericolosità del rifiuto a seguito del minor quantitativo di solfuri metallici<br />

presenti nei fanghi.<br />

e) riduzione del degrado delle <strong>quali</strong>tà ambientale urbana:<br />

L’intervento consente di ridurre, come descritto al punto a), il quantitativo di idrogeno solforato emesso dai<br />

valori consentiti dalla normativa nazionale a quelli ottenibili con l’intervento di un ordine di grandezza dieci<br />

volte inferiore.<br />

Tenuto conto che l’impianto di depurazione, attraverso i sistemi di captazione e trattamento delle emissioni,<br />

emetta fino a 70.000 Nmc/h di aria, le riduzioni dei quantitativi di idrogeno solforato nell’aria sono quantificate<br />

in 0,40 ÷ 0,45 Kg/h.<br />

Ciò determina una ricaduta sul territorio ed in particolare sul tessuto urbano con valori ben al disotto della soglia<br />

olfattiva, come rilevato dalla rete di monitoraggio installata per il controllo degli inquinanti atmosferici, tutto<br />

questo determina in maniera sensibile una riduzione del degrado della <strong>quali</strong>tà ambientale urbana<br />

168<br />

Dati gli attuali vincoli normativi è naturale che l’impianto diventa condizione di operatività per le imprese,<br />

mentre non viene messa a rischio la salute della popolazione.<br />

169<br />

Il ciclo di trattamento adottato dall’impianto è del tipo biologico a fanghi attivi e prevede sia la doppia linea<br />

liquami che la linea fanghi.<br />

173

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