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Infrastrutture minori e sviluppo locale: quali ... - DOCUP Toscana

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ti di analisi complessi 128 .<br />

Così, limitando la valutazione degli effetti al solo valore d’uso, l’analisi costi-benefici<br />

cessa di essere uno strumento di valutazione monocriteriale degli interventi sui beni culturali.<br />

Infatti, l’ordinamento che essa determina fra i progetti, non può essere interpretato come il<br />

riflesso della loro redditività sociale, dato che una parte degli effetti degli interventi non è<br />

stata inclusa nella valutazione. I risultati dell’analisi costi-benefici possono, dunque, costituire<br />

un primo passo nella selezione degli interventi prioritari, che dovrà essere effettuata valutando<br />

ciò che è rimasto nell’ombra in sede di analisi economica 129 .<br />

La stima dell’incremento o della creazione di valore d’uso da parte di un intervento, si<br />

concretizza nella valutazione del beneficio che gli utenti traggono dal godimento del bene, e<br />

dall’effetto che questi generano sull’indotto, tramite le spese effettuate.<br />

Per quel che concerne il beneficio per gli utenti diretti, questo è stato posto pari alla differenza<br />

fra la loro willingness to pay per la fruizione del bene, ed i costi che essi sostengono per<br />

la fruizione stessa del bene. Come primo valore si è scelto l’importo che l’individuo impegna<br />

per l’accesso al bene compreso il trasporto e il costo opportunità del tempo; il secondo valore<br />

è assunto uguale all’eventuale biglietto d’entrata.<br />

La stima dell’indotto economico determinato dalla spesa turistica è basata sul numero dei<br />

visitatori previsti. Tale cifra, è stata aggiustata per tenere conto di possibili differenze nella<br />

composizione del flusso di visitatori, dato che tipologie diverse di visitatori hanno capacità o<br />

esigenze di spese e willingness to pay differenziate. Così le previsioni hanno riguardato le tre<br />

componenti della domanda: scolaresche, visitatori provenienti da aree limitrofe e turisti italiani<br />

e stranieri. A ciascuna componente è stata attribuita una capacità di spesa e un impatto<br />

economico diverso. Sulla base di queste ipotesi, è stato determinato il numero di visitatori<br />

equivalenti. Il riferimento economico per la stima dell’indotto è costituito dalla spesa turistica<br />

per permanenze brevi analizzata in precedenti parti del lavoro. Questo valore viene ricondotto<br />

ad un parametro orario a seconda del tipo di intervento.<br />

• La validità economica dei progetti<br />

Attualizzando il flusso di costi e di benefici finanziari (depurati dei fattori di conversione) ed<br />

economici generato dai progetti con un tasso di sconto sociale del 6 %, sei progetti risultano<br />

avere un VanE positivo e quattro negativo. Suddividendo i progetti in tre sottogruppi, procediamo<br />

adesso ad un tentativo di interpretazione dei risultati ottenuti.<br />

Gli interventi di salvaguardia del patrimonio storico-artistico<br />

Comune di Grosseto, Comune di Pisa<br />

Gli interventi proposti dai Comuni di Grosseto e di Pisa presentano risultati della valutazione<br />

negativi. La ragione di tale risultato sta nell’incapacità di tener conto degli effetti sul<br />

valore d’esistenza dei beni culturali oggetto di intervento, tanto meno di ricondurli in<br />

termini monetari.<br />

Entrambi i progetti inclusi in questo paragrafo, producono effetti significativi solo su tale<br />

componente del valore, rispettivamente della cinta di Mura Medicee della città di Grosseto, e<br />

della Fortezza di Giuliano da Sangallo a Pisa. Nelle due schede di analisi costi-benefici, i<br />

responsabili hanno quantificato, in termini di anni di vita residui, il rischio di perdita definitiva<br />

in assenza di intervento, e hanno espresso sotto forma di anni di vita utile garantiti il<br />

risultato prodotto con l’intervento stesso.<br />

128<br />

La stima del valore opzionale di un bene, richiederebbe una più accurata individuazione del bacino dei suoi<br />

potenziali fruitori, ovverosia informazioni ulteriori rispetto a quelle desumibili dalla scheda. Inoltre, dovrebbero<br />

essere condotte indagini circa la willingness to pay per la salvaguardia (o creazione) del bene da parte dei potenziali<br />

beneficiari, il che, come è noto, pone problemi di rivelazione delle preferenze. La valutazione del valore<br />

d’esistenza di un bene esce dal campo dell’analisi costi-benefici, e richiederebbe la collaborazione da parte di<br />

esperti del settore, che, però, spesso rifiutano un approccio economico alla salvaguardia del patrimonio<br />

storico-artistico.<br />

129<br />

In tal modo, non si assume quell’atteggiamento valutativo che in passato è stato definito come riduzionismo<br />

turistico, ovverosia la ricerca della giustificazione degli interventi sul patrimonio culturale nei soli effetti prodotti<br />

sull’indotto mediante un incremento delle presenze turistiche. Come conseguenza di ciò, si ricorreva sistematicamente<br />

ad una sovrastima di tali effetti, con il timore che gli altri effetti non monetizzabili prodotti dall’intervento<br />

non concorressero alla valutazione della complessiva validità dell’intervento stesso.<br />

136

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