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ELEMENTI DI MECCANICA DEL VOLO (Parte 2) - Sapienza

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Capitolo 2<br />

Dispositivi per aumentare la<br />

portanza<br />

Agli inizi del secolo, i velivoli avevano un carico alare relativamente modesto<br />

e le velocitá di volo erano conseguentemente limitate.<br />

Con il passare degli anni l’evoluzione naturale dell’aeromobile, unitamente<br />

all’impiego dei materiali metallici, impose carichi alari via via crescenti con<br />

un conseguente incremento delle velocitá di volo, in particolare delle velocitá<br />

minime dalle quali dipende la corsa al decollo e di atterraggio. Poiché i requisiti<br />

sulla lunghezza delle piste e le normative sul decollo e l’atterraggio impongono<br />

prefissati limiti sulle velocitá di decollo e avvicinamento, la velocitá di stallo<br />

deve essere opportunamente limitata. Le velocitá di stallo in volo livellato é<br />

data dalla relazione<br />

V MIN =<br />

√<br />

2 W/S<br />

ρ C Lmax<br />

(2.1)<br />

e stabilisce che, a paritá di C Lmax , i requisiti di carico alare elevato e velocitá<br />

minima limitata sono tra loro in contrasto. Per contenere l’aumento della velocitá<br />

minima derivante dall’incremento del carico alare si munisce il velivolo di<br />

dispositivi, detti ipersostentatori, aventi lo scopo di aumentare il C Lmax del velivolo.<br />

Si possono avere diversi tipi di ipersostentatori in funzione dell’impiego<br />

e delle peculiaritá che si vogliono utilizzare. Alcuni di questi sono superfici<br />

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