ELEMENTI DI MECCANICA DEL VOLO (Parte 2) - Sapienza
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3.1. IL DECOLLO 27<br />
La manovra dura il tempo necessario per consentire la variazione dell’angolo<br />
d’attacco e la genesi della portanza adeguata per la fase seguente. Il tempo<br />
della rotazione si aggira sugli ∆t ror = 2÷3 secondi, mentre lo spazio necessario<br />
é calcolato supponendo che la manovra avvenga alla velocitá V LOF = V R ,<br />
x rot = V R ∆t rot (3.11)<br />
Secondo la normativa si assume il valore conservativo ∆t R = 3 sec.<br />
3.1.3 L’involo<br />
Da ora in poi l’aeromobile prosegue in aria fino al raggiungimento della quota<br />
di 35 ft (JAR 25, FAR 25) a cui deve corrispondere una velocitá V 2 , che<br />
secondo le norme deve essere V 2 ≥ 1.2V s . Durante tutto l’involo la velocitá<br />
deve essere comunque almeno uguale alla velocitá di stallo aumentata del 20<br />
percento. Nel calcolo di questa fase si suppone che la velocitá sia costante e<br />
pari a V = 1.2V s . Si osservi che in un volo sostentato rettilineo e orizzontale<br />
conseguito a V = 1.2V s , il coefficiente di portanza corrispondente é<br />
C L = C Lmax<br />
1.44<br />
(3.12)<br />
cioé un coefficiente di portanza minore del circa 30% del suo valore massimo<br />
ammesso per la fase di decollo. Tale requisito, prescritto dalle JAR (FAR),<br />
permette, al termine del rullaggio, un adeguato margine di manovra in termini<br />
di C L .<br />
Se durante l’involo il C L é dato dalla (3.12), la traiettoria che ne<br />
consegue é, per definizione, rettilinea e orizzontale. Allo scopo di ottenere una<br />
traiettoria curva che consenta il superamento della quota di 35 ft, il coefficiente<br />
di portanza deve essere aumentato rispetto alla (3.12), cioé<br />
C L2 = ζ C Lmax ; ζ > 1<br />
1.44<br />
(3.13)