ELEMENTI DI MECCANICA DEL VOLO (Parte 2) - Sapienza
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66 CAPITOLO 6. L’ELICA<br />
x<br />
V<br />
φ<br />
Ω r<br />
V<br />
V<br />
ε(r)<br />
dT<br />
dF<br />
ε(0)<br />
dQ /r<br />
dr<br />
r<br />
x<br />
Figura 6.4: Schema di funzionamento delle diverse sezioni della pala<br />
di incidenza locale del profilo in r, dal numero di Reynolds Re e dal numero<br />
di Mach M locali.<br />
A regime, il numero di giri dell’elica ha limiti di variabilitá relativamente modesti<br />
in relazione agli effetti della viscosiá e pertanto il numero di Reynolds é<br />
da considerarsi definitivamente assegnato per ciascuna sezione.<br />
Per quanto<br />
riguarda gli effetti della compressibilitá, per il buon funzionamento dell’elica,<br />
alla sezione piú esterna deve corrispondere un numero di Mach inferiore a<br />
quello critico di profilo. Il rispetto di tale condizione garantisce l’assenza di<br />
resistenza d’onda e quindi determina un efficiente regime di funzionamento.<br />
Al fine di ottenere questa condizione, si impone che la velocitá periferica nella<br />
sezione piú esterna delle pale sia il 70 ÷ 85% della velocitá del suono al livello<br />
del mare. Pertanto, nella presente analisi, si considera C F dipendente dal solo<br />
angolo di incidenza locale.<br />
Le spinta e la coppia elementari dT e dQ sono date dalle relazioni<br />
dT = N B<br />
1<br />
2 ρΩ2 R 4 (( V ΩR )2 1ˆr 2 + 1) ĉ(ˆr) (c l cos ϕ − c d sin ϕ) dˆr<br />
dQ = N B<br />
1<br />
2 ρΩ2 R 5 (( V ΩR )2 1ˆr 2 + 1) ĉ(ˆr) (c l sin ϕ + c d cos ϕ) dˆr<br />
(6.15)