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Notiziario n. 5/2001 - Ordine degli Psicologi del Lazio

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in primo piano: la scuolato di sostenere, ovviamente, che sololo psicologo possa consentire taleelaborazione: di solito, e per fortuna,è il normale ambiente famigliare esociale che consente tale elaborazionepositiva. Ci sono moltissimi altrifattori positivi che possono opportunamenteintegrare le lacune ledistorsioni anche più gravi di questiambienti. Ma quando per qualsiasiragione l'ambiente famigliare e socialeriesce a soffocare nel minore taleelaborazione, allora l'ascolto psicologicocostituisce una importantevalvola di sfogo, talvolta proprio l'unicain grado di conservare al bambinoquella possibilità di sviluppo liberoe costruttivo che anche laConvenzione internazionale sui diritti<strong>del</strong> fanciullo afferma esserglisempre e comunque dovuta.Per questi motivi tutti i Paesi civili,anche quelli più avari di spesa pubblica,hanno messo la psicologia e lopsicologo a disposizione dei minori,dei minori normali, prima che <strong>degli</strong>adulti, persino prima che <strong>degli</strong> adultiammalati. Il principio universale èche se manca in un piccolo villaggiolo psicologo non è necessariamenteun'ingiustizia, perche altre necessitàpossono essere ben più urgenti. Main quel villaggio sarebbe un'ingiustiziache il primo psicologo disponibilefosse accaparrato dagli adulti, magaridai più ricchi perdigiorno, annoiatie capricciosi.E questa gravissima ingiustizia èsistematicamente perpetrata in Italiadalla assurda distribuzione <strong>del</strong>le risorseprofessionali che in questo settoreha determinato il blocco attuativo<strong>del</strong>la leggeLe USL sono diventate ASL; A-ziende, e preferiscono erogare i propriservizi ai pazienti meglio pagantiche non ai minori che ancora non denunzianoclamorosamente il propriodisagio.Così tutti i principi di civiltà chehanno indotto i Paesi civili a devolverealla scuola in media uno suquattro dei loro psicologi vengono incredibilmentecalpestati nel nostroPaese, a causa <strong>del</strong>la errata applicazionedi una legge che doveva razionalizzarela distribuzione <strong>del</strong>le risorseprofessionali più verso la prevenzioneche verso la cura, e proprio inuno dei settori dove la differenza dicosti fra prevenzione e cura è piùmacroscopica. Si pensi alla differenzadi costo economico e sociale diuna <strong>del</strong>le carriere sopra menzionate,psichiatriche, criminali, tossicodipendenti,rispetto al costo di unaelaborazione psicologica precoce <strong>degli</strong>stessi problemi. E nuove ricerchestanno dimostrando sempre nuovecorrelazioni fra la mancata elaborazioneprecoce ed altre gravissime infelicitàe disavventure <strong>degli</strong> adulti.Così come pochi Paesi quanto l'ltaliarisultano presi alla sprovvista ognivolta che la scuola risale alla ribalta<strong>del</strong>le cronache con episodi gravissimidi cronaca nera, apparentementeinspiegabili proprio perche nessunprofessionista aveva potuto offrireai minori quelle risorse <strong>del</strong>la modernascienza psicologica che consentonodi prefigurarli ed elaborarliprima che passino all'atto, prima chevengano agiti.La scuola deve poter offrire ai minoriquesto servizio, prima che essine dimostrino il bisogno conclamato;lo deve poter offrire a porte aperte,senza la precostituzione <strong>del</strong>l'armamentario<strong>del</strong>le diagnosi, <strong>del</strong>le prescrizioni,<strong>degli</strong> invii e <strong>del</strong>le cure, ormaiinefficaci perche tardive.E precisamente questa mera possibilità,senza alcun obbligo attuativo,si riapre con il presente disegnodi legge. Niente di più. Ma niente dimeno. La precedente legislatura avevadestinato al disegno di legge risorseassolutamente irrisorie. Proprio➛ segue da pg. 13lo stanziamento di lire 8 miliardiannui per ciascuno <strong>degli</strong> anni2002, 2003 e 2004, da ripartirsifra le regioni e le provinceautonome di Trento e Bolzanonella fase <strong>del</strong>la Tabella A allegataalla presente legge.Art.3(Compiti ed attivià <strong>del</strong> Serviziodi psicologia scolastica)1. Le attività svolte dal Serviziodi psicologia scolasticacomprendono:a) attività di consulenza esostegno ai docenti, agli alunnie ai loro genitori sia in formacollegiale che individuale.Gli interventi di consulenzaindividuale agli alunni sonoeffettuati di norma con ilconsenso dei genitori;b) partecipazione allaprogettazione ed allavalutazione di iniziative,sperimentazioni e ricerche cheriguardano l'organizzazione<strong>del</strong> servizio scolastico nel suocomplesso o nei suoi settoriorganici;c) promozione di attività diformazione per gli operatoriscolastici;d) attività di orientamento ecollegamento per e con igenitori finalizzata allapromozione e al coordinamento<strong>del</strong>le attività di orientamentoscolastico e professionale,promozione di studi suifenomeni di abbandono einsuccesso scolastico,promozione di un climacollaborativo all’interno <strong>del</strong>lascuola e fra la scuola e lafamiglia.2. È compito <strong>del</strong> Servizio dipsicologia scolastica:a) operare in collegamento conaltri servizi territoriali, fattesalve le rispettive competenze;b) redigere relazoni sulleesigenze individuate e sugliinterventi attuati e curare laraccolta e il mantenimento dispecifica documentazione sugliinterventi effettuati e suirisultati raggiunti.Art.4(Sperimentazione <strong>del</strong> Serviziodi psicologia scolastica)1. Il Ministro <strong>del</strong>l'Istruzione,<strong>del</strong>l'università e <strong>del</strong>la ricerca,sentita la ConferenzaStato-Regioni, coordina eassicura il monitoraggio <strong>del</strong>lasperimentazione per la durata ditre anni scolastici, a decorreredalla data di entrata in vigoredalla presente legge, in vista <strong>del</strong>larealizzazione di almeno unServizio di psicologia scolasticapermanente in ogni regione oprovincia autonoma.2. Per i compiti di cui al comma14

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