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Notiziario n. 5/2001 - Ordine degli Psicologi del Lazio

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temi di politica professionalepisPROGETTO GULLIVERDestinatari <strong>del</strong>l’intervento e committenti: giovani tra i 16 e i 23 anni con problemi di assunzione di droghe ricreativee i loro genitoriSoggetto attuatore: Centro di Accoglienza di Empoli (C.A.E.) Onlus - V. Barzino, 1, Empoli (FI)Psicologo conduttore <strong>del</strong>l’intervento: Giulia Checcucci - V. A. Zobi, 9, 50134 Firenze - tel. 055 490355 - fax 0554631349e-mail: g.checcucci@tiscali.itIl problemaTra le forme di disagio giovanile che si riscontrano anchenel territorio empolese, emergono quelle dei giovani che:• hanno appena iniziato a fare uso di sostanze, compresoquello sregolato di alcool;• pur non facendo uso di sostanze, hanno ugualmente comportamentia rischio di devianza, oppure presentano altriproblemi come i disturbi alimentari e la dipendenza da videogiochi.Sono giovani che riescono a mascherare il lorodisagio conducendo un tipo di vita apparentemente accettabile.La compromissione <strong>del</strong>le fasce giovanili nei problemidi devianza è in prospettiva una “perdita sociale” cheha sicuramente una ricaduta negativa anche in termini socio-economici.La rilevanza di questo problema, dimostrataa livello nazionale, da varie indagini epidemiologiche, èstata confermata nell’ambito <strong>del</strong>la Asl di Firenze; d’altraparte, tutte le organizzazioni <strong>del</strong> territorio (Ass.Volontariato, Ass. Sportive e Culturali, Parrocchie ecc.) sonoconcordi nella valutazione <strong>del</strong>la sua importanza. Infine,numerosi genitori, preoccupati per i comportamenti deipropri figli, si sono rivolti al Centro di Accoglienza di Empoli(C.A.E.) per aiuto.Il progettoObiettivi a breve termine:• costituzione di un gruppo di ragazzi, creando un legamedi attaccamento che porti ad una sua reale coesione;• costituzione di un gruppo di genitori per affrontare iproblemi <strong>del</strong>la relazione intrafamiliare, con particolare riguardoa quella con il figlio inserito nel progetto.Obiettivi a medio termine:• rafforzare la coesione di gruppo e far accettare ai ragazziil monitoraggio urinario da effettuare al Sert; iniziaread affrontare i problemi e valorizzare le proprie risorse;• affrontare i sentimenti derivanti dai comportamenti deifigli.Obiettivi a lungo termine:• realizzazione <strong>del</strong>la condizione drug-free; miglioramento<strong>del</strong>le condizioni interpersonali, soprattutto familiari escoperta e accettazione di un diverso stile di vita;• miglioramento <strong>del</strong>le relazioni intrafamiliari e acquisizionedi una maggiore consapevolezza di sé e <strong>del</strong>la propriafunzione genitoriale.Gli utenti sono giovani tra 16 e 23 anni, studenti e lavoratori,con problemi di assunzione di droghe ricreative ei loro genitori. In un secondo tempo è stato costituito unsecondo gruppo per genitori in attesa <strong>del</strong>l’inserimento <strong>del</strong>figlio.Per ragazzi: - gruppo di riflessione, confronto e condivisione;- colloqui individuali, per la realizzazione <strong>del</strong>l’obiettivoa lungo termine; - gruppi relazionali a matrice artistica,week end residenziali; - iniziative di socializzazionecon altri gruppi di giovani e partecipazione a eventisportivi, musicali, artistici, per una diversa cultura <strong>del</strong> divertimento;- seminari e gruppi a tema per promuoverel’educazione al benessere psico-fisico.Per genitori: - gruppi settimanali di riflessione, confrontoe condivisione; - colloqui individuali.Collaborazioni: Sert (monitoraggio urinario, visite mediche,confronto e scambio); - coop. Colori (per la messaa disposizione <strong>del</strong> personale); - coop. Orizzonti (per l’orientamentolavorativo).I risultatiRagazzi: Indice di attrazione“ingressi nel gruppo” 12 44,5%“Colloqui d accoglienza” 27Da notare che tra i 15 ragazzi non entrati nel progetto, 9sono stati iniziati a servizi <strong>del</strong> territorio.Indice di permanenza“abbandoni”: 1 8,3%“ingressi nel gruppo” 12Monitoraggio urinario: hanno accettato il monitoraggio urinario9 ragazzi, di cui 7 sono negativi da più di una anno.Conclusioni <strong>del</strong> percorso: 4 giovani hanno concluso il percorso.Di questi uno è in cura presso i servizi territorialiper disturbi alimentari; una è in trattamento con la psicologo<strong>del</strong> servizio territoriale e ha ripreso a studiare; unosi è reinserito nel mondo <strong>del</strong> lavoro; una è entrata in unacomunità per disturbi alimentari e abuso alcool.Genitori: Indice di attrazione“ingressi nel gruppo” 51 70,0%“colloqui di accoglienza” 73Da notare dei 22 genitori non entrati, 14 sono stati iniziatiad altri servizi <strong>del</strong> territorio.Indice di permanenza“genitori nei gruppi” 28 54,9%“genitori entrati nei gruppi” 51Dei 23 genitori usciti dal gruppo, 3 hanno terminato il percorsoe gli altri hanno abbandonato dopo un periodo piùo meno lungo.Punti di forza e criticitàPunti di forza: è l’offerta di un intervento che non trovariscontro nelle altre strutture ‘terapeutiche’ <strong>del</strong> territorio.Punti di debolezza: è superare la resistenza ad entraree rimanere nel progetto da un lato, e raggiungere l’utenza<strong>del</strong> sommerso, dall’altro.RiproducibilitàLa nostra esperienza ci induce a pensare che il progettosia riproducibile ma non abbiamo fatto rilevamenti in propositoInnovazione realizzataL’innovazione <strong>del</strong> progetto è espresso dal suo punto di forza,cioè dal fatto di agire su persone a rischio o non consapevoli<strong>del</strong> loro stato.■29

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