11.07.2015 Views

L'insegnamento delle scienze nelle scuole in Europa - Indire

L'insegnamento delle scienze nelle scuole in Europa - Indire

L'insegnamento delle scienze nelle scuole in Europa - Indire

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

L’<strong>in</strong>segnamento <strong>delle</strong> <strong>scienze</strong> <strong>nelle</strong> <strong>scuole</strong> <strong>in</strong> <strong>Europa</strong>. Politiche e ricercaAltri ancora, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, si <strong>in</strong>terrogano sulla diffusione di metodi <strong>in</strong>novativi, <strong>in</strong> cui l’<strong>in</strong>segnante è visto comerecettore, e trasformatore, di <strong>in</strong>tenzioni e di strumenti didattici concepiti da altri.B.1. Concezioni della scienza e dell’apprendimento <strong>delle</strong> <strong>scienze</strong>, e evoluzioniMolti lavori hanno messo <strong>in</strong> evidenza la persistenza tra gli <strong>in</strong>segnanti di punti di vista qualificati diempiristi/positivisti spontanei (Van Driel, Verloop e De Vos 1998; Glasson e Bentley 2000; Abd-El-Khalick2005), cosa che appare coerente con le constatazioni relative al ruolo riconosciuto alle attivitàsperimentali nell’<strong>in</strong>segnamento (A.3). Tali punti di vista riconoscono un ruolo essenziale all’osservazione,conferendo un carattere assoluto ai fatti sperimentali. Gli <strong>in</strong>segnanti sottovalutano il ruolo della teorianello svolgimento degli esperimenti e <strong>delle</strong> osservazioni e il valore <strong>delle</strong> conoscenze scientifiche comestrumenti di spiegazione e di previsione.Queste conclusioni devono essere attenuate dai risultati di altri lavori, che mettono <strong>in</strong> evidenza l’esistenzadi contraddizioni <strong>nelle</strong> dichiarazioni degli <strong>in</strong>segnanti, <strong>in</strong> base alle domande che vengono loro poste. Unavisione empirista legata alla loro formazione <strong>in</strong>iziale potrebbe coesistere con una visione costruttivistadella scienza – dando maggiore importanza ai quadri teorici, agli a priori, agli aspetti sociali – legata allosviluppo della loro cultura personale (Guilbert e Meloche 1993).I rapporti tra concezioni della scienza, concezioni dell’apprendimento e metodi di <strong>in</strong>segnamento sonooggetto di dibattiti e certi autori affermano un legame forte tra queste diverse componenti, mentre altr<strong>in</strong>otano <strong>delle</strong> divergenze. Ciò può essere <strong>in</strong>terpretato come una mancanza di <strong>in</strong>tegrazione tra i diversi tipidi saperi che <strong>in</strong>tervengono nella costruzione <strong>delle</strong> pratiche degli <strong>in</strong>segnanti, visto che i nuovi <strong>in</strong>segnantidimostrano meno coerenza rispetto agli <strong>in</strong>segnanti con esperienza (Van Driel, Verloop e De Vos 1998).Così ad esempio Mart<strong>in</strong>ez Aznar et al. (2001) trovano, malgrado una certa diversità di punti di vistaepistemologici, dei punti comuni <strong>nelle</strong> concezioni della scienza degli <strong>in</strong>segnanti, nei saperi scientifici cheappaiono come obiettivi, neutri e decontestualizzati. L’apprendimento può essere visto come risultatodell’accumulo di apprendimenti parziali risultanti da due modalità pr<strong>in</strong>cipali: la trasmissione dei saperi daparte dell’<strong>in</strong>segnante e l’attività dell’alunno (esperimenti, osservazione).Secondo Koballa e Gräber (2001), tre concezioni dell’apprendimento e dell’<strong>in</strong>segnamento <strong>delle</strong> <strong>scienze</strong>sono state messe <strong>in</strong> evidenza con gli <strong>in</strong>segnanti del secondo livello <strong>in</strong> formazione <strong>in</strong> due università, unaamericana l’altra tedesca. L’apprendimento può essere visto come l’acquisizione di conoscenzescientifiche, o la risoluzione di problemi scientifici, o l’elaborazione di conoscenze importanti;l’<strong>in</strong>segnamento è qu<strong>in</strong>di visto come volto a trasmettere <strong>in</strong>formazioni, o a porre problemi agli alunni, o a<strong>in</strong>teragire <strong>in</strong> modo costruttivo con gli alunni.Abd-El-Khalick e Lederman (2000) dist<strong>in</strong>guono due tipi di formazione volti a fare cambiare questeconcezioni: un approccio «implicito», che si basa sull’idea che è «facendo» loro stessi della scienza che gli<strong>in</strong>segnanti faranno cambiare le loro concezioni, e un approccio «esplicito» che si basa sulla storia e lafilosofia <strong>delle</strong> <strong>scienze</strong>. Discutono del carattere naturale del primo, e affermano la necessità di proporre deiquadri di <strong>in</strong>terpretazione della loro attività agli <strong>in</strong>segnanti. Analizzando i risultati di più saggi, concludonoche il secondo tipo di approccio è migliore <strong>in</strong> base alle modalità di valutazione utilizzate (scelta di rispostedi tipo dichiarativo). I risultati sono comunque modesti. Discutono poi della pert<strong>in</strong>enza <strong>delle</strong> modalità divalutazione rispetto all’obiettivo pr<strong>in</strong>cipale, che è quello di rendere gli <strong>in</strong>segnanti capaci di sviluppare gliapprendimenti dei loro alunni <strong>in</strong> questo senso. Si dichiarano qu<strong>in</strong>di per una formazione che associaattività scientifiche e strumenti di analisi di queste, e che comprende lo sviluppo e lo svolgimento diattività didattiche su questo tema con gli alunni.66

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!