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L'insegnamento delle scienze nelle scuole in Europa - Indire

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L’<strong>in</strong>segnamento <strong>delle</strong> <strong>scienze</strong> <strong>nelle</strong> <strong>scuole</strong> <strong>in</strong> <strong>Europa</strong>. Politiche e ricercaFacendo riferimento a questa nozione di PCK, Aaltonen e Sormunen (2003) studiano gli effetti di unmodulo di formazione degli <strong>in</strong>segannti analizzando la preparazione <strong>delle</strong> lezioni prima e dopo questaformazione <strong>in</strong> base a quattro direzioni: conoscenza del curriculum, dei metodi didattici, degli studenti,<strong>delle</strong> modalità e degli strumenti di presentazione del contenuto.De Jong (2003) studia lo sviluppo del PCK di <strong>in</strong>segnanti <strong>in</strong> formazione su nozioni di modello e creazione dimodelli. Questo studio mette <strong>in</strong> evidenza soprattutto le difficoltà che gli <strong>in</strong>segnanti <strong>in</strong>contrano a mettere<strong>in</strong> pratica dei metodi di <strong>in</strong>segnamento <strong>in</strong> accordo con le loro idee sui modelli e la creazione di modelli.Morge (2003b) propone uno strumento di formazione degli <strong>in</strong>segnanti per la gestione di attività diquesto tipo utilizzando i risultati di ricerche relative all’<strong>in</strong>segnamento <strong>delle</strong> nozioni di base della strutturadella materia.Sempre facendo riferimento a questa nozione di PCK, Haefner e Zembel-Saul (2004) propongono unprogramma di formazione per gli <strong>in</strong>segnanti volto a favorire l’apprendimento di procedimenti scientificida parte dei futuri <strong>in</strong>segnanti e il re<strong>in</strong>vestimento nei metodi didattici; mettono così <strong>in</strong> evidenza <strong>delle</strong>evoluzioni di idee degli <strong>in</strong>segnanti sulla scienza molto legate alle difficoltà che hanno <strong>in</strong>contrato durantela loro formazione. È qu<strong>in</strong>di raccomandabile, per permettere ai futuri <strong>in</strong>segnanti di elaborare unaconcezione molto ricca dei procedimenti scientifici, di porli <strong>in</strong> situazioni diverse che permettono loro,attraverso la diversità <strong>delle</strong> difficoltà <strong>in</strong>contrate, di percepire i molteplici aspetti di questi procedimenti.Mostrano anche una netta evoluzione <strong>delle</strong> idee dei processi di <strong>in</strong>segnamento-apprendimento, descrittidai futuri <strong>in</strong>segnanti all’<strong>in</strong>izio della formazione <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di attività pratiche svolte dagli alunni e ditrasmissione di conoscenze da parte dell’<strong>in</strong>segnante, riconoscendo maggiore importanza alle domande ealla sperimentazione.In una prospettiva simile, W<strong>in</strong>dschitl (2003) studia l’impatto del co<strong>in</strong>volgimento degli <strong>in</strong>segnanti neiprocedimenti di <strong>in</strong>vestigazione aperta sui loro metodi di <strong>in</strong>segnamento. Mostra che l’esperienzaprecedente della ricerca è importante per la realizzazione da parte degli <strong>in</strong>segnanti di tali procedimenti<strong>nelle</strong> loro classi.Morge s’<strong>in</strong>teressa <strong>in</strong> particolare alla gestione da parte dell’<strong>in</strong>segnante <strong>delle</strong> produzioni degli alunni.Troviamo un esempio di analisi <strong>delle</strong> «conoscenze professionali locali», tipiche di una data situazione di<strong>in</strong>segnamento (forme di espressione <strong>delle</strong> concezioni, percorsi di apprendimento degli alunni, argomentiutilizzabili da parte dell’<strong>in</strong>segnante) (Morge 2003a). Propone situazioni di formazione che simulano la«gestione di classe» sollecitando reazioni degli <strong>in</strong>segnanti <strong>in</strong> formazione alle produzioni di alunni epermettendo loro di analizzarle (Morge 2003b).Questo <strong>in</strong>sieme di lavori mette qu<strong>in</strong>di l’accento, da una parte, sull’importanza <strong>delle</strong> competenze degli<strong>in</strong>segnanti nella loro discipl<strong>in</strong>a, la loro esperienza professionale dei procedimenti che dovranno<strong>in</strong>segnare, dall’altra sul fatto che non sono sufficienti. Mettono <strong>in</strong> evidenza la necessità di costituire risorsedidattiche adattate all’<strong>in</strong>segnamento di un dato argomento questione, risorse che si basano su teoriedidattiche generali, ma che prendono <strong>in</strong> considerazione le specificità degli apprendimenti previsti, ledifficoltà di apprendimento, i limiti legati al contesto dell’<strong>in</strong>segnamento.B.3. L’<strong>in</strong>segnante recettore e trasformatore di <strong>in</strong>tenzioni didatticheQuesti lavori sono tratti da un’<strong>in</strong>terrogazione sulla scarsa efficacia dei diversi tipi di dispositivi <strong>in</strong>novativi(nuovi programmi, strumenti <strong>in</strong>formatici <strong>in</strong> particolare) <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di modifica dei metodi. L’<strong>in</strong>segnante èvisto qui come recettore di un messaggio formulato <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di programmi, o trasmesso attraversostrumenti <strong>in</strong>formatici.68

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