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Tagliaferri und Merlo - L'acqua, una risorsa per il sistema agricolo lomba

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Claudio Smiraglia e Guglielmina Diolaiuti<br />

I ghiacciai <strong>lomba</strong>rdi 57<br />

di ricavate da elaborazioni del Catasto SGL del 1992. Oltre ai principali parametri morfologici<br />

e dimensionali (quota minima, lunghezza, su<strong>per</strong>ficie, dislivello), sono indicati anche<br />

spessori medi, volumi totali e volumi di acqua equivalente, we), ricavati con gli algoritmi<br />

sopra descritti (<strong>per</strong> gli approfondimenti metodologici si rimanda alla bibliografia citata).<br />

I dati sono valori medi o totali suddivisi nei sei gruppi montuosi della Lombardia.<br />

Come appare dalla tabella, i gruppi maggiormente glacializzati sono quelli del Bernina-<br />

Disgrazia e dell’Ortles-Cevedale, seguiti dall’Adamello. Colpisce l’esiguità degli spessori medi<br />

sia a livello regionale sia a livello dei singoli gruppi, che sottolinea ulteriormente la frag<strong>il</strong>ità<br />

della “<strong>risorsa</strong> ghiacciai”. La maggior parte dei ghiacciai <strong>lomba</strong>rdi è infatti caratterizzata<br />

da su<strong>per</strong>fici e spessori esigui. Spiccano in ogni caso apparati di dimensioni relativamente<br />

grandi, fra i quali <strong>il</strong> vasto Ghiacciaio dell’Adamello, <strong>il</strong> maggiore delle Alpi Italiane (18,13<br />

km 2 di su<strong>per</strong>ficie; 91,9 m di spessore medio; 1,7 m<strong>il</strong>ioni di m 3 di ghiaccio) e <strong>il</strong> Ghiacciaio<br />

dei Forni in alta Valtellina (rispettivamente 12,90 km 2 ; 58,7 m; 0,7 m<strong>il</strong>ioni di m 3 ).<br />

L’insieme dei ghiacciai <strong>lomba</strong>rdi costituisce tuttavia <strong>una</strong> <strong>risorsa</strong> idrica non trascurab<strong>il</strong>e<br />

di quasi 5 m<strong>il</strong>iardi di m 3 di acqua, di interesse strategico, che si rivela particolarmente<br />

ut<strong>il</strong>e e talora determinante nei <strong>per</strong>iodi siccitosi come l’estate 2003. Per avere un termine<br />

di raffronto si ricordi che <strong>il</strong> più grande dei bacini artificiali <strong>lomba</strong>rdi, quello di Cancano<br />

in alta Valtellina, ospita 123 m<strong>il</strong>ioni di m 3 di acqua, mentre altri di grandi dimensioni, come<br />

quello di S. Giacomo e di Campo Moro, contengono rispettivamente 64 e 10,7 m<strong>il</strong>ioni<br />

di m 3 di acqua.<br />

Appare dunque di evidente importanza di delineare lo “stato di salute” dei ghiacciai<br />

<strong>lomba</strong>rdi” e individuare l’evoluzione in atto.<br />

L’evoluzione in atto dei ghiacciai <strong>lomba</strong>rdi<br />

I parametri glaciologici ut<strong>il</strong>i all’identificazione della dinamica recente dei ghiacciai sono le<br />

misure di variazione frontale e i b<strong>il</strong>anci di massa. Per quanto riguarda la loro significatività<br />

è ormai noto a livello teorico che questi due parametri sono raccordab<strong>il</strong>i alle dinamiche<br />

climatiche con due modalità diverse, ma complementari.<br />

Le variazioni frontali costituiscono, infatti, l’ultimo anello di <strong>una</strong> catena di eventi che,<br />

partendo da <strong>una</strong> <strong>per</strong>turbazione climatica globale, si concretizza in <strong>una</strong> <strong>per</strong>turbazione climatica<br />

locale, seguita da uno squ<strong>il</strong>ibrio nel b<strong>il</strong>ancio di massa del ghiacciaio, da <strong>una</strong> trasmissione<br />

di massa <strong>per</strong> raggiungere un nuovo equ<strong>il</strong>ibrio e infine dalla risposta della fronte.<br />

Questa sequenza può avvenire in tempi di diversa estensione (a livello alpino da qualche<br />

anno a qualche decennio), che dipendono fondamentalmente dalle caratteristiche<br />

geo-topografiche, morfologiche e geometriche proprie di ciascun ghiacciaio. La misura<br />

eseguita alla fronte è quindi <strong>il</strong> risultato finale (limitatamente al momento in cui viene effettuata<br />

la misurazione) di <strong>una</strong> catena di eventi che può prolungarsi nel tempo e non essere<br />

immediatamente correlab<strong>il</strong>e con gli eventi meteorologici registrati nel <strong>per</strong>iodo immediatamente<br />

precedente la misura.<br />

Il b<strong>il</strong>ancio di massa, diversamente, rappresenta la somma algebrica delle variazioni di<br />

massa (<strong>per</strong>dite e/o guadagni) avvenute nel corso di un anno idrologico (dal primo di Ottobre<br />

di un anno alla fine di Settembre di quello successivo), e fornisce <strong>per</strong>tanto un dato<br />

immediatamente correlab<strong>il</strong>e con i parametri meteorologici di quell’anno.<br />

Le due metodologie richiedono inoltre tecniche di misura e raccolta dei dati molto di-

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