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Tagliaferri und Merlo - L'acqua, una risorsa per il sistema agricolo lomba

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4<br />

Presentazione<br />

Il miglioramento della gestione delle risorse idriche in agricoltura è uno degli obiettivi<br />

centrali del Piano di Sv<strong>il</strong>uppo Rurale. Le emergenze idriche degli ultimi anni hanno dimostrato<br />

che è necessario raggiungere questo obiettivo considerando le relazioni con l'ambiente,<br />

<strong>il</strong> territorio rurale e <strong>il</strong> paesaggio agrario. L’acqua è un bene pubblico da salvaguardare,<br />

<strong>il</strong> suo ut<strong>il</strong>izzo va razionalizzato promuovendo <strong>il</strong> risparmio idrico e l’uso plurimo di<br />

questa <strong>risorsa</strong>. Tutto questo consente, fra l’altro, di tutelare e valorizzare <strong>il</strong> territorio rurale<br />

e <strong>il</strong> paesaggio agrario.<br />

Nella nostra regione le acque sono ut<strong>il</strong>izzate da secoli <strong>per</strong> molteplici scopi. La navigazione<br />

e l’irrigazione sono presenti sin dal medioevo e <strong>il</strong> loro sv<strong>il</strong>uppo ha portato alla creazione<br />

di <strong>una</strong> fitta rete di rogge e canali che caratterizza fortemente molte aree del territorio<br />

<strong>lomba</strong>rdo. A questi usi si sono aggiunti nel secolo scorso le ut<strong>il</strong>izzazioni industriali e<br />

ricreative, sia dei fiumi sia dei laghi e, più recentemente, l’interesse <strong>per</strong> la tutela del delicato<br />

ambiente fluviale che in diverse zone significa anche tutela delle popolazioni rivierasche<br />

dalle esondazioni.<br />

La gestione del quotidiano conflitto tra questi usi multipli nella regolazione dei deflussi dei<br />

laghi è un tema di grande attualità sul quale occorre promuovere la concertazione di azioni<br />

condivise con l’individuazione di un insieme di alternative di compromesso tra i portatori<br />

d’interesse coinvolti nella regolazione dei laghi. Questi processi richiedono la definizione<br />

di <strong>una</strong> fase di pianificazione del <strong>sistema</strong> idrico regionale (bacini idroelettrici dei<br />

vari bacini imbriferi, laghi, fiumi, sistemi irrigui).<br />

Si dovrà ripristinare, e non è cosa da poco, la potenzialità di invaso dei grandi laghi alpini<br />

<strong>lomba</strong>rdi e degli invasi artificiali a monte che è oggi gravemente compromessa, basti<br />

pensare alle attuali vicende legate al Lago d’Idro, al lago di Como e al Garda.<br />

Tale ripristino dovrà passare attraverso l’ammodernamento delle o<strong>per</strong>e di regolazione e <strong>il</strong><br />

ripensamento del <strong>sistema</strong> delle regole di ut<strong>il</strong>izzo della <strong>risorsa</strong> idrica invasata, individuando<br />

un modello decisionale che tenga conto di tutti i soggetti portatori di interesse e che<br />

veda la condivisione di bisogni e di opportunità con <strong>il</strong> settore primario non solo visto come<br />

<strong>il</strong> maggiore “consumatore” ma, anzi, gli sia riconosciuto pienamente <strong>il</strong> ruolo proattivo<br />

di regolatore e di distributore della <strong>risorsa</strong> verso gli usi plurimi, ruolo che ha giocato<br />

da sempre con piena soddisfazione di tutti.<br />

Certamente, noi dovremmo fare la nostra parte rispetto alla necessità di migliorare in maniera<br />

r<strong>il</strong>evante l’efficienza e l’efficacia dei sistemi irrigui. Dobbiamo intervenire sia sulla diffusione<br />

di nuove tecnologie sia sugli interventi di manutenzione volti al risparmio idrico,<br />

all’uso plurimo, al recu<strong>per</strong>o e al riuso delle risorse ut<strong>il</strong>izzate, sia alla prevenzione dall’inquinamento.<br />

A tale riguardo ricordo gli interventi regionali riservati dalla mia Direzione a questi obiettivi<br />

che hanno finanziato nell’ambito dei fondi strutturali un numero di 227 progetti <strong>per</strong><br />

un volume di investimenti pari a 67 m<strong>il</strong>ioni di euro, tutti completati e funzionanti. Posso<br />

qui garantire, anche nella programmazione 2007/2013 la DG Agricoltura farà la sua parte

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