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Tagliaferri und Merlo - L'acqua, una risorsa per il sistema agricolo lomba

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Claudio Gandolfi, Arianna Facchi, Bianca Ortuani<br />

Pianificazione dell’irrigazione 69<br />

stima dei flussi energetici (calore latente e sensib<strong>il</strong>e) e dunque dell’evapotraspirazione effettiva,<br />

viene effettuata tramite la tecnica micrometeorologica della “eddy correlation” (Brutsaert,<br />

1982); in Figura 2(B) un particolare della stazione. In un prof<strong>il</strong>o di suolo situato nella<br />

parcella si sono inoltre installate sonde TDR <strong>per</strong> la misura dell’umidità e tensiometri a<br />

varie profondità. In aggiunta a tali misure in continuo, sono previste <strong>per</strong> le stagioni agrarie<br />

2006 e 2007 <strong>una</strong> serie di campagne <strong>per</strong> la misura distribuita dell’umidità del suolo e<br />

dello sv<strong>il</strong>uppo colturale della vegetazione in alcune parcelle opport<strong>una</strong>mente selezionate<br />

sulla base di colture e caratteristiche del suolo.<br />

Esempi di applicazione a scenari di simulazione<br />

Un modello integrato, <strong>una</strong> volta opport<strong>una</strong>mente calibrato/validato, può essere ut<strong>il</strong>izzato<br />

<strong>per</strong> prevedere la reazione del <strong>sistema</strong> d’interesse ad azioni antropiche di varia natura così<br />

come ai cambiamenti ambientali. L’assenza di <strong>una</strong> adeguata calibrazione e validazione<br />

del <strong>sistema</strong> di simulazione comporta necessariamente che i risultati ottenuti dalla sua applicazione<br />

a scenari ipotetici debbano essere considerati essenzialmente dimostrativi delle<br />

potenzialità dello strumento ed interpretati al più come andamenti tendenziali e non come<br />

predizioni quantitative. Con questa indispensab<strong>il</strong>e premessa si <strong>il</strong>lustrano brevemente<br />

i risultati ottenuti dall’applicazione del <strong>sistema</strong> di simulazione delle risorse idriche ad alcuni<br />

scenari, in particolare: (1) di cambio di uso del suolo, (2) di limitazione alla disponib<strong>il</strong>ità<br />

della <strong>risorsa</strong> idrica ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>e a fini irrigui, (3) di cambio climatico. I risultati <strong>per</strong> gli<br />

scenari costruiti sono stati confrontati con quelli ottenuti <strong>per</strong> uno scenario di riferimento,<br />

basato sull’assunzione di uso del suolo, pratiche colturali e disponib<strong>il</strong>ità idrica a fini irrigui<br />

pari agli attuali.<br />

Gli scenari di cambio di uso del suolo sono stati creati in accordo con i possib<strong>il</strong>i effetti<br />

di Agenda2000 sulle colture della pianura <strong>lomba</strong>rda. In particolare, si sono considerati:<br />

a) riduzione delle su<strong>per</strong>fici a mais e soia, incremento dei cereali autunno-vernini; b) incremento<br />

delle su<strong>per</strong>fici a mais, estensivizzazione dell’agricoltura; tali scenari rappresentano<br />

casi limite degli effetti che la PAC potrebbe avere sulle colture della pianura nei prossimi<br />

anni. L’analisi dei risultati delle simulazioni ha consentito di evidenziare numerosi aspetti<br />

di interesse, tra i quali: i) cambiamenti molto accentuati delle tipologie colturali modificano<br />

in maniera significativa i volumi idrici necessari <strong>per</strong> soddisfare <strong>il</strong> fabbisogno irriguo delle<br />

colture (Figura 3(A)). Le possib<strong>il</strong>i variazioni dei fabbisogni irrigui dovute a cambi nell’uso<br />

del suolo, ovvero a modifiche dell’assetto territoriale (quali, appunto, l’impiego di differenti<br />

colture), risultano dunque ampie; ii) i volumi d’acqua attualmente disponib<strong>il</strong>i <strong>per</strong> l’irrigazione<br />

sono adeguati a soddisfare i fabbisogni irrigui delle colture presenti, considerate le<br />

pratiche irrigue presenti nell’area; essi divengono sovrabbondanti quando le colture presenti<br />

vengono sostituite con altre meno idro-esigenti (Facchi et al., 2005a).<br />

Un ulteriore scenario considera <strong>una</strong> drastica riduzione del volume irriguo applicato su<br />

campo (- 30%), ipotizzab<strong>il</strong>e come conseguenza di fattori naturali (variab<strong>il</strong>ità del regime idrologico)<br />

e/o artificiali (revisioni delle concessioni di derivazione). I risultati mostrano come<br />

con le attuali pratiche irrigue, <strong>una</strong> forte riduzione dei volumi d’acqua erogati con l’irrigazione<br />

porta ad un deficit idrico <strong>per</strong> le colture non trascurab<strong>il</strong>e. È necessario tuttavia<br />

sottolineare che riduzioni delle disponib<strong>il</strong>ità significative diffic<strong>il</strong>mente potrebbero essere<br />

introdotte senza intervenire contemporaneamente sulle modalità di gestione nonché, do-

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