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Tagliaferri und Merlo - L'acqua, una risorsa per il sistema agricolo lomba

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Roberto Colombo<br />

Vegetazione e Cambi Climatici 77<br />

Variazioni inter-annuali del ciclo fenologico<br />

Il cambiamento climatico e <strong>il</strong> progressivo riscaldamento globale è ben documentato in letteratura<br />

e sembra essere responsab<strong>il</strong>e di provocare <strong>una</strong> serie di alterazioni di consueti fenomeni<br />

biologici stagionali producendo anticipi e/o ritardi di fioritura e maturazione dei<br />

frutti, variazioni di crescita delle piante, spostamenti dei corridoi di migrazione degli animali<br />

e cambi altitudinali nelle nidificazioni. Questi cosiddetti cambi fenologici possono<br />

<strong>per</strong>tanto generare <strong>una</strong> serie di conseguenze ad ampio spettro, coinvolgendo sia i processi<br />

ecologici che le pratiche agricole e la gestione forestale, sia la salute umana che l’economia<br />

globale.<br />

La conoscenza dell’evoluzione fenologica delle colture di interesse agrario è ut<strong>il</strong>e alla<br />

corretta gestione di alcune pratiche agronomiche la cui realizzazione è strettamente legata<br />

allo stadio di sv<strong>il</strong>uppo (concimazione, irrigazione, trattamenti antiparassitari e diserbo).<br />

Nella tradizione popolare sono infatti documentati alcuni aforismi legati alla fenologia:<br />

“Per Sant'Urbano (25 maggio), <strong>il</strong> frumento è fatto grano” oppure “Chi vuole aver del<br />

mosto, zappi le viti d'agosto” che sottolineano l’importanza della cadenza dei cicli evolutivi<br />

a fini pratici. Da un punto di vista scientifico, <strong>il</strong> trasferimento di calore, massa e di momento<br />

tra la su<strong>per</strong>ficie e atmosfera dipendono fortemente dalle caratteristiche della su<strong>per</strong>ficie<br />

e quindi la conoscenza della dinamica del ciclo vegetativo nelle foreste <strong>per</strong>mette<br />

di quantificare <strong>il</strong> <strong>per</strong>iodo di scambio del biossido di carbonio e dell’acqua tra la su<strong>per</strong>ficie<br />

e l’atmosfera, di modellare <strong>il</strong> grado di intercettazione della radiazione e quindi valutare<br />

le variazioni di albedo nell’ambito dei b<strong>il</strong>anci radiativi.<br />

Nel caso della vegetazione, i cambi fenologici sono indicatori sensib<strong>il</strong>i dei cambiamenti<br />

delle condizioni della biosfera terrestre in risposta al riscaldamento globale e possono<br />

essere monitorati dallo spazio (Penuelas e F<strong>il</strong>ella, 2001). Per esempio, evidenze di<br />

aumento dell’attività fotosintetica dal 1981 al 1991, sono state osservate e quantificate a partire<br />

da informazioni satellitari NOAA-AVHRR e hanno mostrato un progressivo aumento del<br />

<strong>per</strong>iodo di crescita della vegetazione nel tempo (Myneni et al., 2001). Le informazioni remote<br />

ottenute da sensori satellitari ad alta risoluzione temporale <strong>per</strong>mettono di calcolare<br />

indici ottici legati alle proprietà della su<strong>per</strong>ficie e di valutarne le loro variazioni nello spazio<br />

e nel tempo. Tali osservazioni consentono quindi di monitorare alcuni eventi fenologici<br />

quali l’inizio della stagione vegetativa, <strong>il</strong> massimo vigore e la fine della stagione di<br />

crescita che, combinate con osservazioni fenologiche di campo e misure anc<strong>il</strong>lari di varia<br />

natura, possono aiutare a sv<strong>il</strong>uppare modelli matematici di simulazione delle dinamiche<br />

della vegetazione in risposta ai cambiamenti climatici. Fra gli indici spettrali che descrivono<br />

lo stato e la densità della co<strong>per</strong>tura vegetale quello più largamente ut<strong>il</strong>izzato è l’indice<br />

NDVI (Normalized Difference Vegetation Index) che si basa sulla differenza normalizzata<br />

tra la banda spettrale dell’infrarosso vicino e del rosso. Tale indice viene calcolato<br />

mediante la relazione:<br />

dove è la riflettività a 620-670 nm, e è la riflettività calcolata a 841-876 nm.

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