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Tagliaferri und Merlo - L'acqua, una risorsa per il sistema agricolo lomba

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Stefano Brenna, Marco Pastori, Carlo Riparbelli<br />

Inquinamento delle acque 85<br />

sentano di raggiungere nel tempo gli obiettivi di qualità delle acque prefissati e rende necessari,<br />

a tale scopo, ulteriori studi ed indagini che, completando ed approfondendo <strong>il</strong><br />

quadro delle conoscenze, <strong>per</strong>mettano la verifica dei risultati delle politiche attuate e l’adozione<br />

di azioni mirate; è infatti fondamentale poter individuare le priorità degli interventi<br />

e quindi conoscere le reale fonti di alti carichi; l’agricoltura gioca certamente un ruolo<br />

importante nel determinare alti carichi di nitrati, ma è <strong>per</strong>altro vero che <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ascio di nitrati<br />

è in certa misura un fenomeno naturale che avviene in tutti i terreni, compresi quelli non<br />

destinati alla produzione agricola. Inoltre i dati sulla qualità delle acque, che in particolare<br />

<strong>per</strong> i nitrati nelle acque sotterranee frequentemente indicano <strong>il</strong> su<strong>per</strong>amento dei limiti<br />

di legge (50 mg/l), non sono di <strong>per</strong> sé in grado di discriminare tra un’origine agricola della<br />

contaminazione e <strong>una</strong> origine invece industriale o civ<strong>il</strong>e; anzi, è probab<strong>il</strong>e che queste<br />

due ultime fonti abbiano un peso r<strong>il</strong>evante, soprattutto in aree densamente popolate come<br />

<strong>il</strong> nord M<strong>il</strong>anese dove infatti molti comuni denotano acque di falda eccessivamente arricchite<br />

in nitrati.<br />

La necessità di approfondire gli effettivi r<strong>il</strong>asci di azoto da diversi ambienti e sistemi<br />

colturali e soprattutto l’importanza di migliorare e mettere a punto la modellistica relativa<br />

alla simulazione del movimento dei nutrienti verso le risorse idriche ha portato all’attivazione<br />

del progetto ARMOSA (Brenna et al., 2003 e 2005), realizzato da ERSAF con la collaborazione<br />

delle Università di M<strong>il</strong>ano e Napoli e del CNR di Napoli e sostenuto dalla Regione<br />

Lombardia (Direzioni Generali Servizi di Pubblica Ut<strong>il</strong>ità e Agricoltura). Il progetto<br />

ha portato all’attivazione di siti monitoraggio, caratterizzati <strong>per</strong> pedologia, comportamento<br />

idrologico (ritenzione idrica, conducib<strong>il</strong>ità idraulica, densità apparenti, analisi della struttura,<br />

ecc.) attrezzati <strong>per</strong> la misura del contenuto idrico dei suoli, del potenziale matriciale,<br />

dei contenuti di azoto nel suolo ed in soluzione circolante e monitorate anche <strong>per</strong> i dati<br />

meteorologici e <strong>per</strong> le normali pratiche di gestione colturale; i siti attivati e mantenuti<br />

nel tempo rientrano nell’ottica di attivazione di <strong>una</strong> rete <strong>per</strong>manente di monitoraggio e verifica<br />

del comportamento dei sistemi suolo-clima-colture.<br />

La grande massa<br />

di dati e di informazioni<br />

raccolte ha<br />

quindi consentito di<br />

analizzare e confrontare<br />

le potenzialità<br />

predittive, applicate<br />

alla specifica<br />

realtà <strong>lomba</strong>rda, di<br />

modelli matematici<br />

di simulazione del<br />

Figura 2 -<br />

Simulazione del<br />

leaching cumulato e<br />

giornaliero con<br />

ARMOSA.

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