Tagliaferri und Merlo - L'acqua, una risorsa per il sistema agricolo lomba
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76 Vegetazione e Cambi Climatici Roberto Colombo<br />
Figura 1 - Funzione di<br />
trasferimento e mappa del<br />
contenuto d’acqua della<br />
canopy della piantagione<br />
di pioppeto dell’area di<br />
Zerbolò (PV) ottenuta a<br />
partire da immagini<br />
i<strong>per</strong>spettrali MIVIS.<br />
Il modello predittivo è in genere determinato empiricamente con tecniche di regressione<br />
ordinarie ai minimi quadrati impiegando indici radiometrici, oppure tramite<br />
inversione di modelli fisicamente basati di trasferimento radiativo (Colombo et al., 2003;<br />
Meroni et al., 2004). Nel primo caso si considera che la variab<strong>il</strong>e indipendente, X (variab<strong>il</strong>e<br />
ecologica, e.g. LAI) sia misurata senza errore e <strong>per</strong>tanto viene stimata invertendo<br />
l’equazione costruita plottando le misure di campo rispetto alle riflettanze osservata.<br />
In questo caso si ottiene, quindi, <strong>una</strong> funzione di trasferimento che consente di generare<br />
la mappa del parametro indagato. In Figura 1 è mostrata <strong>per</strong> esempio la relazione<br />
lineare che lega l’indice NDWI (Normalised Difference Water Index) al contenuto<br />
d’acqua equivalente nella canopy misurato in campo nel sito s<strong>per</strong>imentale di Zerbolò<br />
a Pavia dove è localizzata <strong>una</strong> stazione micrometeorologica di misura dei flussi di<br />
acqua e carbonio gestita dal JRC-IES di Ispra. Nel secondo caso invece la stima dei parametri<br />
ricercati è effettuata mediante<br />
inversione di modelli di trasferimento<br />
radiativo che consentono<br />
di riprodurre la riflettività della<br />
su<strong>per</strong>ficie investigata. Al modello<br />
di riflettività della canopy è accoppiato<br />
un modello delle proprietà<br />
ottiche della foglia che viene invertito<br />
numericamente sulle riflettività<br />
osservate. Il vantaggio dell’ut<strong>il</strong>izzo<br />
in modo inverso dei modelli<br />
di trasferimento radiativo, rispetto<br />
ai tradizionali modelli semiempirici,<br />
risiede nel fatto<br />
che é necessaria solo<br />
<strong>una</strong> prima fase di<br />
messa a punto dell’algoritmo<br />
che, <strong>una</strong> volta validato<br />
con un insieme di<br />
dati a terra, può essere<br />
usato in modo predittivo<br />
in aree geografiche<br />
differenti.