Tagliaferri und Merlo - L'acqua, una risorsa per il sistema agricolo lomba
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Claudio Gandolfi, Arianna Facchi, Bianca Ortuani<br />
Pianificazione dell’irrigazione 65<br />
Abstract<br />
Dall’analisi del quadro normativo più recente (DLgs 152/99 e successive<br />
modifiche, Direttiva Quadro Europea sulle Acque 2000/60/EC) appare evidente<br />
come la pianificazione della <strong>risorsa</strong> idrica sarà in futuro sempre maggiormente<br />
vincolata agli obiettivi ed alle strategie imposte nell’ambito del processo di pianificazione<br />
integrata alla scala di bacino, che ha già preso avvio e che dovrà produrre i primi<br />
esiti in tempi relativamente brevi (la Direttiva Quadro prevede la redazione di<br />
piani di gestione dei bacini idrografici e la programmazione degli interventi entro <strong>il</strong><br />
2009). In questo contesto lo sv<strong>il</strong>uppo e l’applicazione di tecnologie e metodologie scientificamente<br />
avanzate ma sufficientemente consolidate (quali i modelli di simulazione<br />
idrologica, i sistemi informativi geografici, <strong>il</strong> teler<strong>il</strong>evamento, le tecniche geostatistiche,<br />
ecc.), rivestono un’importanza fondamentale. L’uso integrato di tali strumenti<br />
<strong>per</strong>mette di sfruttare pienamente i dati provenienti dai programmi di monitoraggio<br />
territoriale, consentendo la comprensione e la quantificazione dei flussi idrici nel <strong>sistema</strong><br />
fisico alla scala d’interesse, nonché la valutazione dell’impatto delle azioni antropiche<br />
e dei cambiamenti ambientali sui sistemi di risorse idriche. Nella memoria<br />
si <strong>il</strong>lustra l’applicazione di un <strong>sistema</strong> di simulazione delle risorse idriche ad un comprensorio<br />
irriguo con caratteristiche idraulico-agrarie rappresentative di <strong>una</strong> vasta porzione<br />
di pianura <strong>lomba</strong>rda.<br />
Introduzione<br />
L’ut<strong>il</strong>izzo irriguo delle risorse idriche nella pianura <strong>lomba</strong>rda presenta alcuni aspetti peculiari,<br />
legati ai caratteri del territorio ed all’antica origine di molti dei sistemi irrigui. L’adduzione<br />
e la distribuzione della <strong>risorsa</strong> avvengono quasi esclusivamente attraverso estese<br />
reti di canali a pelo libero, spesso non rivestiti. Persiste, inoltre, l’impiego prevalente di<br />
metodi irrigui tradizionali (scorrimento su<strong>per</strong>ficiale e sommersione). Le elevate <strong>per</strong>dite<br />
<strong>per</strong> <strong>per</strong>colazione, tipiche di questi metodi, a cui si aggiungono quelle di adduzione e distribuzione,<br />
se da <strong>una</strong> parte limitano l’efficienza dell’approvvigionamento irriguo, dall’altra<br />
costituiscono la principale fonte di ricarica del <strong>sistema</strong> di falde acquifere sotterranee,<br />
sul cui sfruttamento si basa l’approvvigionamento idrico civ<strong>il</strong>e ed industriale dell’intero<br />
territorio e da cui trae notevole beneficio la stessa irrigazione attraverso lo sfruttamento<br />
dei fontan<strong>il</strong>i. Di conseguenza, lo studio dell’assetto idraulico-territoriale nonché la comprensione<br />
della dinamica degli ingenti flussi di scambio tra acque su<strong>per</strong>ficiali e sotterranee<br />
sono fondamentali <strong>per</strong> indirizzare gli interventi e le azioni istituzionali nel campo della<br />
bonifica e dell’irrigazione, considerate le ricadute che queste hanno sul settore <strong>agricolo</strong><br />
e sull’intero territorio.