Il Progetto carta della Natura alla scala 1 - Ispra
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una serie di segnalazioni storiche e museali che non sono confermate dalle<br />
attuali distribuzioni <strong>della</strong> fauna vertebrata.<br />
La metodologia di lavoro utilizzata segue quella ideata per il progetto <strong>della</strong><br />
Rete Ecologica Nazionale (Boitani et al., 2002) nella quale le idoneità vengono<br />
assegnate sulla base delle categorie di uso del suolo del progetto Corine<br />
Land Cover. Se in un primo momento si era deciso di utilizzare direttamente<br />
questo lavoro, successivamente lo si è escluso poiché la differente <strong>scala</strong> di<br />
analisi territoriale non permetteva una corretta distribuzione delle specie negli<br />
habitat CORINE Biotopes del progetto Carta <strong>della</strong> <strong>Natura</strong>.<br />
Gli areali di distribuzione delle specie utilizzati sono comunque quelli del<br />
progetto REN completamente controllati ed eventualmente riesaminati, per<br />
alcune specie infatti si è dovuto ridisegnare o aggiornare il dato. In quel lavoro<br />
le banche dati provenivano, a loro volta, da progetti più specifici per le<br />
differenti classi di vertebrati. Per i mammiferi sono stati utilizzati gli areali presentati<br />
dall’Istituto <strong>della</strong> Fauna Selvatica nella pubblicazione Italian Mammals<br />
(Spagnesi et al., 2000). Per quanto riguarda gli uccelli si è fatto riferimento ai<br />
lavori Aves: guida elettronica per l’ornitologo (Brichetti, 1999) e Birds of Western<br />
Paleartic (Snow D.W., Perrins C.M., 1995). Gli areali di distribuzione di<br />
rettili ed anfibi sono derivati invece dall’Atlante provvisorio degli anfibi e rettili<br />
italiani (Societas herpetologica Italica, 1996).<br />
L’attività, quindi, effettuata per ogni singola specie risulta essere quella di:<br />
• controllo dell’areale<br />
di distribuzione ed eventuale suo aggiornamento<br />
• definizione dell’areale ex novo per alcuni taxa<br />
• delimitazione altitudinale dell’intervallo di quote di ciascuna specie attraverso<br />
l’incrocio dell’areale con i dati ricavati dal DEM (Digital Elevation<br />
Model)<br />
• assegnazione di una idoneità (presenza-assenza) <strong>della</strong> specie per ogni<br />
habitat Corine Biotopes presente nella legenda del progetto<br />
La scelta dei taxa, presi in considerazione per questo lavoro, ha tenuto<br />
conto dei diversi studi e delle checklist presenti in Italia. Si è preferito un diverso<br />
approccio nella scelta delle specie in funzione delle diverse classi di<br />
vertebrati in quanto la bibliografia esistente in questo campo diventa sempre<br />
più specifica e settoriale. Saranno successivamente evidenziate le scelte effettuate<br />
per ogni classe, intanto, va subito sottolineato il fatto che sono state<br />
escluse da questo lavoro le classi: Agnatha, Chondrichthyes, Osteichthyes.<br />
La scelta è stata dettata principalmente da due motivi: in primo luogo il progetto<br />
per ora non prevede una sua applicazione per gli habitat marini e si ferma<br />
allo studio delle terre emerse, in secondo luogo gli habitat di acqua dolce sono<br />
spesso di tipo lineare (fiumi, torrenti e fossi) difficilmente cartografabili rispetto<br />
<strong>alla</strong> <strong>scala</strong> del progetto.<br />
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