Il Progetto carta della Natura alla scala 1 - Ispra
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Inoltre sono state inserite 10 sottospecie per le quali il grado di rischio<br />
nella Lista Rossa dei Vertebrati italiani (Calvario E., Sarrocco S., 1997) risulta<br />
essere diverso rispetto a quello <strong>della</strong> specie stessa. Le popolazioni interessate<br />
a questa differenziazione sono:<br />
50<br />
• 4 peninsulari<br />
(Ursus arctos marsicanus, Capreolus capreolus italicus,<br />
Muscardinus avellanarius speciosus, Myotis blythii oxygnatus)<br />
• 3 sarde ( Eliomys quercinus sardus, Cervus elaphus corsicanus, Myoxus<br />
glis melonii)<br />
• 1 alpina ( Ursus arctos arctos)<br />
• 1 siciliana ( Eliomys quercinus liparensis)<br />
• 1 sardo-sicula ( Oryctolagus cuniculus huxleyi)<br />
Data l’elevata capacità adattativa di diverse specie <strong>della</strong> fauna italiana, per<br />
evitare che comparissero praticamente in ogni habitat, si è tentato di operare<br />
una selezione abbastanza rigida degli habitat affini alle specie, considerando<br />
solamente quelli realmente importanti da un punto di vista fisiologico, cioè<br />
quelli che forniscono contemporaneamente cibo, riparo e siti riproduttivi.<br />
Come base del lavoro di attribuzione specie-habitat si sono usate le idoneità<br />
esplicitate nel lavoro <strong>della</strong> Rete Ecologica Nazionale (Boitani et al, 2002).<br />
Le differenze tra le classi di uso del suolo <strong>della</strong> REN e gli habitat utilizzati in<br />
Carta <strong>della</strong> <strong>Natura</strong> hanno reso spesso impossibile la comparazione completa<br />
tra le legende; si è quindi giunti <strong>alla</strong> definitiva assegnazione delle idoneità<br />
complessive attraverso un complesso studio bibliografico. Va tuttavia sottolineato<br />
che, per quanto gli studi di zoologia delle specie di vertebrati <strong>della</strong> fauna<br />
d’Italia siano in continuo aggiornamento e le pubblicazioni sulle maggiori riviste<br />
scientifiche si susseguano, non sempre è possibile trovare studi specifici<br />
sulla biologia ed ecologia delle specie. In questi casi si è dovuto assegnare<br />
l’idoneità grazie ad una interpretazione restrittiva delle informazioni bibliografiche<br />
generiche.<br />
La problematica maggiore riscontrata nel lavoro, oltre quella già descritta,<br />
riguarda il fatto che alcuni taxa sono legati a microambienti di <strong>scala</strong> minore<br />
rispetto agli habitat utilizzati d<strong>alla</strong> legenda. L’unità minima cartografabile, pari<br />
ad un ettaro, e l’impossibilità di segnalare una serie di realtà puntuali o lineari<br />
di piccole dimensioni fa sì che, ad esempio, non vengano rilevati nella nostra<br />
cartografia fontanili, pozze o stagni di piccole dimensioni, muretti a secco o<br />
cumuli di pietre. Queste nicchie ecologiche risultano essere invece fondamentali<br />
per diverse specie di vertebrati italiani appartenenti alle famiglie: Salamandridae,<br />
Ranidae, Lacertidae e Colubridae. Per ovviare a questo evidente<br />
problema si è cercato di individuare i codici CORINE Biotopes dove potessero