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PARCO NATURALE delle LAME del SESIA<br />

Il Parco naturale delle Lame del Sesia si trova in Piemonte, lungo le sponde del fiume Sesia e interessa la<br />

provincia di Vercelli con i comuni di Greggio, Albano Vercellese e Oldenico, situati sulla destra orografica, ed<br />

il comune di Villata sulla riva sinistra, con una superficie pari a 830 ettari. Il parco venne istituito con l’obiettivo<br />

di tutelare alcuni particolari ambienti dai quali prende il nome, detti Lame. Sono formazioni paludose<br />

generate dal fiume Sesia, che, quando è soggetto a piene improvvise, abbandona spesso il proprio corso,<br />

scegliendone un altro. I meandri abbandonati, nei quali ristagna l’acqua, vengono letteralmente colonizzati<br />

dalla flora palustre dando origine alle cosiddette “Lame”. Questo ambiente ospita una fauna molteplice, in<br />

particolare uccelli, tra i quali il germano reale, il martin pescatore ed il porciglione, oltre a alzavole, codoni,<br />

mestoloni, morette e moriglioni. Si possono anche osservare anche dei rettili, quali la ormai rarissima testuggine<br />

d’acqua. La flora comprende carpini, frassini, olmi, querce, robinie e salici.<br />

Al fine di proteggere gli aironi è stata istituita la Riserva naturale speciale dell’Isolone di Oldenico, di 55 ha,<br />

che ospita una consistente “garzaia”, dove nidificano ogni anno 1.500 coppie, tra nitticore, garzette, aironi<br />

cenerini e sgarze ciuffetto. Successivamente alla sua istituzione hanno iniziato a nidificare anche i cormorani,<br />

circa 30 coppie, i mignattai, le spatole, l’airone guarda buoi e l’ibis sacro, rendendo quest’area uno dei<br />

più importanti santuari ornitologici italiani e forse d’Europa. Le specie arboree presenti sono principalmente<br />

pioppi ed olmi. Costituisce un tipico esempio di palude padana e si sviluppa su una superficie di circa 250<br />

ha. Vi nidificano parecchie specie di uccelli acquatici stanziali e rappresenta anche una stazione per specie<br />

migratorie che transitano tra il Ticino ed il Sesia.<br />

L’oasi è un paradiso per il birdwatching tanto da essere stata nominata, nel 2010, oasi più bella d’Italia alla<br />

Fiera Internazionale del Birdwatching.<br />

Nel parco sono protetti gli ultimi lembi di fustaia planiziale di farnia, (quercus robur), che crescendo assieme<br />

al frassino, all’olmo campestre, al carpino, ad un sottobosco di noccioli, al biancospino, agli evonimi, ai<br />

ligustri, con salici ed ontani nelle zone maggiormente umide, forma il tipico bosco che ricopriva un tempo la<br />

Pianura Padana, prima che la risicoltura intensiva lo relegasse a pochi esempi posizionati per la maggioranza<br />

lungo i fiumi.<br />

Da rilevare la presenza dell’ibis sacro (Threskiornis aethiopicus). Più comune quella dell’Airone cenerino (Ardea<br />

cinerea), delle garzette (Egretta garzetta), delle sterne (Sterna hirundo), dei cormorani (Phalacrocorax<br />

carbo), del corriere piccolo (Charadrius dubius). Nei boschi vi si ritrova il tasso (Meles meles), lo scoiattolo<br />

(Sciurus vulgaris), la volpe (Vulpes vulpes), il ghiro (Glis glis), il riccio (Erinaceus europaeus); tra gli uccelli la<br />

ghiandaia (Garrulus glandarius), il picchio rosso maggiore (Picoides major), il pettirosso (Erithacus rubecula),<br />

e lo scricciolo (Troglodytes troglodytes).<br />

Dal punto di vista delle attività l’ente parco organizza visite guidate, corsi di specializzazione <strong>sui</strong> temi<br />

riguardanti le scienze naturali e la conservazione dell’ambiente. Nel parco sono indicati percorsi didattici,<br />

mentre in sede si possono osservare filmati naturalistici in una sala di proiezione e un museo presso il quale<br />

è a disposizione un noleggio di biciclette da guidare durante la visita (Tavola 6).<br />

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