2023_02_e-Construction
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PUNTI DOLENTI<br />
Se GIS ed ECOMONDO<br />
permettono di fare il punto su<br />
tecnologie e stato dell’arte in due<br />
settori fondamentali per il mondo<br />
industriale, dall’altro portano a riflessioni<br />
che, tutti noi, dovremmo continuamente<br />
elaborare. Le news quotidiane, a cui<br />
forse siamo ormai assuefatti, ci guidano<br />
verso due tematiche sostanziali attorno a<br />
cui tutto il paese dovrebbe interrogarsi.<br />
Parliamo infatti di SICUREZZA<br />
SUL LAVORO e di tematiche legate<br />
all’AMBIENTE. Non bastano purtroppo<br />
gli appelli del nostro Presidente della<br />
Repubblica, Sergio Mattarella, a riportare<br />
i due argomenti in cima alla lista delle<br />
urgenze. Perché in realtà lo sono sempre<br />
stati ma, a quanto pare, non sembra che<br />
ci sia una seria volontà di porvi mano<br />
in modo risolutivo. Se da un lato, e GIS<br />
lo testimonia con il suo elevatissimo<br />
livello tecnologico, le aziende investono<br />
in modo importante per fare in modo che<br />
la sicurezza aumenti, dall’altro manca<br />
una seria cultura della formazione. Gli<br />
incidenti sul lavoro legati al mondo<br />
del sollevamento sono infatti una vera<br />
e propria macchia a livello nazionale.<br />
E a poco serve la tecnologia quando<br />
la mentalità imperante è ancora quella<br />
di bypassare i controlli o modificare<br />
le macchine in modo inopportuno. E<br />
quando questo non succede è ancora<br />
troppo alta la leggerezza con cui gli<br />
operatori affrontano situazioni di rischio<br />
in modo superficiale. Ecomondo ci<br />
permette invece di fotografare lo stato<br />
dell’arte nel settore delle bonifiche,<br />
del trattamento e riuso dei rifiuti, delle<br />
energie rinnovabili e dei processi<br />
di purificazione di acque e terreni.<br />
Nonostante questa sia una delle più<br />
importanti manifestazioni di settore al<br />
mondo e nonostante le aziende italiane<br />
siano fra le più tecnologicamente attive<br />
ed evolute la cura dell’ambiente è ancora<br />
oggi una evidente piaga nazionale. Il<br />
tutto nasce, a mio avviso, da una diffusa<br />
visione antiscientifica del problema<br />
che porta acqua al mulino di chi vuole<br />
approfittare della situazione sotto molti<br />
punti di vista. Dalle continue “emergenze<br />
rifiuti” di alcune grandi città, ai siti<br />
industriali dismessi che faticano a trovare<br />
una propria strada virtuosa. Il tutto<br />
quando scienza e tecnologia ci offrono<br />
soluzioni, spesso di aziende nazionali,<br />
che oltre frontiera, invece, fanno furore.<br />
EDITORIALE<br />
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