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Dipinti antichi 7 aprile 2006, ore 10:30 - Dorotheum

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Isaia, cap. 53, che si riferisce al Messia, che in quanto figlio dell’uomo, sarà il venturo principe<br />

dei cieli.<br />

Provenienza: collezione privata milanese<br />

[EOT]<br />

192 –<br />

Jacob Bogdany (Eperjes 1660 – 1724 Finchley presso Londra) attribuito<br />

Natura morta con frutta e fragole in una coppa di porcellana e un pappagallo, olio su tela, 62<br />

x 73,5 cm, cornice originale inglese del XVIII secolo, intagliata e dorata, (Wo)<br />

EURO 12.000 – 16.000 US$ 14.600 – 19.400<br />

[EOT]<br />

193 –<br />

Wolfgang Heimbach (Ovelgönne/Oldenburg 1613 – dopo il 1678) bottega<br />

Compagnia maschile intenda al vino e al fumo, in un’osteria a lume di candela, serviti da una<br />

giovane ostessa e osservati attraverso la finestra da quattro uomini nel buio della notte, olio<br />

su tavola, 22 x 29,5 cm, con cornice, (Wo)<br />

EURO 8.000 – 12.000 US$ 9.700 – 14.600<br />

[EOT]<br />

194<br />

ritirato<br />

[EOT]<br />

195<br />

Franz Ignaz Roth (1697 – 1757 Würzburg) attribuito<br />

Ritratto del conte dell’impero Friedrich Karl di Schönborn (1674- 1746 Würzburg), olio su<br />

tela su tavola, 76 x 57,5 cm, con cornice, (Wo)<br />

EURO 9.000 – 14.000 US$ <strong>10</strong>.900 – 17.000<br />

Perizia: Prof. Helmut Börsch-Supan, 20 dicembre 2002: “Il castello dei vescovi di Bamberga<br />

nei pressi di Bamberga è stato ristrutturato per volontà di Friedrich Karl di Schönborn nel<br />

1729/<strong>30</strong> ad opera di Balthasar Neumann e nel 1736/38 di Johann Michael Küchel. Il ritratto,<br />

nipote di Lothar Franz di Schönborn, principe vescovo di Bamberga nonché principe elett<strong>ore</strong><br />

e arcivescovo di Magonza, è stato accettato nel 1705 nel capitolo del duomo di Bamberga e<br />

nello stesso anno divenne anche vice-cancelliere imperiale a Vienna. Coadiut<strong>ore</strong> del vescovo<br />

di Bamberga dal 17<strong>10</strong>, divenne nel 1729 egli stesso vescovo della diocesi e nello stesso anno<br />

anche vescovo di Würzburg. Il dipinto si basa su un ritratto di Jan Kupetzky, realizzato forse<br />

ancora a Vienna. Eduard Safarik, nella sua monografia di questo pitt<strong>ore</strong> del 1928, lo ha<br />

pubblicato nell’ill. 46 (n. 346). In quel momento esso si trovava nel castello Schönborn-<br />

Mallebern (Bassa Austria). Nel 1723 Kupetzky abbandonò Vienna per Norimberga. Da<br />

Bamberga Friedrich Karl von Schönborn continuò a coltivare i rapporti con Kupetzky e<br />

diventò un suo generoso mecenate. Nella qualità di pitt<strong>ore</strong> decorat<strong>ore</strong> Franz Ignaz Roth,<br />

allievo di Kupetzky e da quest’ultimo ritratto (si è conservata una mezzatinta basata su un

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