Dipinti antichi 7 aprile 2006, ore 10:30 - Dorotheum
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Perizia: Ludwig Meyer, Archivio per la Storia dell’Arte, Monaco di Baviera,<br />
23 marzo 2005. Ringraziamo il sig. Meyer per l’identificazione del ritratto e del suo creat<strong>ore</strong>,<br />
nonché per lo studio delle interconnessioni storico-artistiche.<br />
Provenienza: già Sächsische Kunstsammlung Dresda secondo un adesivo sul retro con il<br />
numero “1748” (indicazione di una data o del numero di inventario).<br />
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204 –<br />
Johann Heinrich Tischbein il V. detto “Kasseler Tischbein” (Haina 1722 – 1789 Kassel)<br />
Antonio ferito presso Cleopatra, firmato e datato in basso a sinistra sull’angolo del tappeto<br />
che cade sullo scalino: “J. H. Tischbein pinx 1776”, olio su tela, 82,5 x <strong>10</strong>5 cm, con cornice,<br />
(Wo)<br />
EURO 22.000 – 26.000 US$ 26.700 – 31.600<br />
In questo quadro di storia Tischbein narra la svolta drammatica con la quale si conclude in<br />
maniera tragica la storia d’am<strong>ore</strong> tra la regina tolomeica Cleopatra e il console romano<br />
Marcantonio. Come descritto da Plutarco, Cleopatra, rifugiata nel suo mausoleo in seguito<br />
alla sconfitta di Antonio e la presa di Alessandria da parte di Augusto, aveva sparsa la notizia<br />
falsa della sua morte. In seguito, Antonio, credendo di essere stato tradito da Cleopatra, si<br />
uccise con la propria spada. Cleopatra lo trovò ancora in vita e egli morirà tra le sue braccia.<br />
Al centro del dipinto Antonio, vestito col mantello rosso del generale, è sostenuto da alcune<br />
serve. Cleopatra prende la sua mano e si volta, profondamente commossa e addolorata. La<br />
sua figura vestita di bianco è il fulcro della composizione e la sua commozione è il vero<br />
soggetto del dipinto. Nella funzione di pitt<strong>ore</strong> di corte dei conti di Assia-Kassel Johann<br />
Heinrich Tischbein si era già occupato nel 1767 della storia di Cleopatra. Allora egli aveva<br />
realizzato una serie di quattro dipinti di grandi dimensioni per la villa Weißenstein. Lì le<br />
scene ricordavano soltanto gli episodi poco drammatici, mentre sembra che fu la lettura<br />
approfondita di Plutarco a suggerirgli in seguito una inedita scelta di scene tragiche. Di queste<br />
fa parte il dipinto qui proposto che propone un tema già affrontato nel 1767 (cfr.Tiegel-<br />
Hertfelder, n. G. 33). Attorno il 1769 risalgono le coppie di piccoli dipinti raffiguranti<br />
„Antonio ferito a morte“ e „Augusto presso la regina m<strong>ore</strong>nte“, realizzati per il castello di<br />
Weißenstein. Tischbein è tornato diverse volte sul tema di Antonio in fin di vita. Il paragone<br />
tra le versioni dipinte nel corso di un decennio esemplifica lo sviluppo stilistico del maestro.<br />
Se le due prime realizzazioni esprimono nonostante la loro drammaticità uno spirito ancora<br />
tutto rococò, la presente versione, risalente al 1776, dimostra una chiara tendenza verso<br />
l’ideale classicista. Il pitt<strong>ore</strong>, conosciuto sopratutto come ritrattista e formatosi a Parigi<br />
presso Carle van Loo e a Venezia presso Giambattista Piazzetta, deteneva alla corte di Assia-<br />
Kassel una posizione di grande influenza. Per distinguerlo dai numerosi membri di questa<br />
famiglia di pittori egli è chiamato anche “Kasseler” Tischbein.<br />
Bibliografia: Petra Tiegel-Hertfelder, “Historie war sein Fach”, Mythologie und Geschichte im<br />
Werk Johann Heinrich Tischbeins d.Ä. (1722–1789), Worms 1996, p. 129, nota 31, p. 352,<br />
G. 76.<br />
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205 –