Dipinti antichi 7 aprile 2006, ore 10:30 - Dorotheum
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EURO 5.000 – 7.000 US$ 6.<strong>10</strong>0 – 8.500<br />
Ismael Mengs era il padre di Anton Raphael. Quest’ultimo viene descritto dai contemporanei<br />
di carattere melancolino, fiero, taciturno, solitario e tirannico e si dice che egli – aveva anche<br />
due figlie- torturava i figli quando era di cattivo um<strong>ore</strong>. Ismael era originario di Copenaghen<br />
e fu un ritrattista di successo. Lavorò a Lubecca, a Amburgo, alla corte di Mecklenburg, a<br />
Dresda e a Lipsia. Fin dalla nascita, tutta la sua attenzione era rivolta all’educazione artistica<br />
del figlio. Dal 1744 al 1749 egli visse, eccetto una breve interruzione, a Roma, poi ricoperse<br />
la carica di pitt<strong>ore</strong> di corte a Dresda. Il dipinti qui proposto è una variante del ritratto<br />
custodito presse il Art Institute of Chicago.<br />
Provenienza: proprietà della Germania settentrionale<br />
Bibliografia: cfr. il ritratto di Ismael Mengs dipinto dal figlio Anton Raphael in: Steffi Roettgen,<br />
“Anton Raphael Mengs 1728 – 1779”, vol. I, n. 222, ill.<br />
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211<br />
Johann Heinrich Tischbein il V. (Haina 1722 – 1789 Kassel)<br />
Ritratto di Sophie von Brand (1731 – 1782) seduta al suo scrittoio con tre folianti,<br />
iscrizione“Histoire du Louis XIII” (Storia di Luigi XIII); il dipinto è firmato o segnato sul retro<br />
“J. Tischbein pinx.1756”, olio su tela, 98 x 73 cm, con cornice, (Wo)<br />
EURO 25.000 – 35.000 US$ <strong>30</strong>.400 – 42.500<br />
Perizia: Prof. Helmut Börsch-Supan, 2 ottobre 2004, opera autografa di Johann Heinrich<br />
Tischbein. Prof. Börsch-Supan, sulla base di un ritratto conservato presso il Altes Schloß -<br />
Bayreuther Eremitage, ha identificato nella ritratta Sophie von Brand. Tischbein utilizzò un<br />
unico ritratto per entrambi dipinti, modificando invece la posizione e l’abbigliamento. A<br />
Bayreuth Sophie porta un cappellino, tiene nella mano destra una maschera e raccoglie il<br />
vestito con la sinistra. Nel dipinto qui proposto essa tiene in mano un a lettera a lei<br />
indirizzata (si riconosce la dicitura “Madà” me). La busta è stata aperta. Ludwig Meyer elenca<br />
nella sua perizia del 8 dicembre 2004 altri esempi a sostegno dell’autografia del dipinto e<br />
dell’identificazione di Sophie von Brand.<br />
Bibliografia: Deutsches Adelsblatt, 15 novembre 2002, n.11;’Von der Spree zum Tweed- Ein<br />
Liebestraum des 18. Jahrhunderts’. Viene narrata la romantica storia d’am<strong>ore</strong> tra Sophie von<br />
Brand e il nobile inglese Patrick Home.<br />
Provenienza: Contessa Hohnstein, Schloß Milkel, Kreis Bautzen (adesivo sul retro); Staatliche<br />
Kunstsammlungen Dresda, Alte Gemäldegalerie (Inv. N. 652). Dopo il 1945 il dipinto era<br />
stato confiscato e inserito nella galleria di Dresda. Nel 1960 fu restituito ai proprietari. Gli<br />
antenati di Sophie Brand provenivano dalla Neumark di Brandenburgo e della Pommeriana<br />
ulteri<strong>ore</strong> (oggi Polonia) ed erano al servizio della corte prussiana, Sophie era dal 1748, e per<br />
circa 35 anni, dama di corte (dame d’atour) della regina Elisabetta Cristina di Prussia (1715 –<br />
1797), moglie di Federico il Grande. A corte Sophie veniva chiamata “Bella Dea”. Morì all’età<br />
di cinquantun’anni per tisi e fu sepolta il 20 settembre accanto ai suoi genetori nella cripta di<br />
famiglia nella parrocchiale di Berlino centro.<br />
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