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la vite - Coltura & Cultura

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paesaggio<br />

Anime del vino<br />

• Un vino anonimo senza associazioni<br />

ha sempre maggior difficoltà a essere<br />

totalmente compreso rispetto a un<br />

vino, pur di pari qualità, del quale si<br />

conoscono l’origine e gli elementi che<br />

costruiscono il suo insieme<br />

• C<strong>la</strong>ude Lévi-Strauss (Bruxelles 1908)<br />

amava dire: “a buon pensare, buon<br />

mangiare”, e questo chiarisce e fa<br />

emergere <strong>la</strong> quota di preferenza che<br />

viene assegnata a un vino quando <strong>la</strong><br />

sua origine è riconducibile a un bel<br />

paesaggio<br />

150<br />

Vino e paesaggio<br />

Introduzione<br />

Quali sono gli elementi che accomunano due identità apparentemente<br />

così distinte? Quali sono le reciproche interazioni che<br />

stanno promuovendo un crescente interesse per il connubio vinopaesaggio?<br />

Senza dubbio l’agire seco<strong>la</strong>re del viticoltore ha costruito i paesaggi<br />

viticoli di cui oggi disponiamo, ed è altrettanto vero che <strong>la</strong><br />

contemp<strong>la</strong>zione di un vigneto inserito in un bel contesto paesaggistico<br />

genera emozioni che si trasmettono in modo inconscio<br />

fino al<strong>la</strong> qualità percepita del vino. Questo stretto legame prende<br />

corpo se pensiamo che <strong>la</strong> valutazione di merito assegnata a un<br />

vino ha inevitabilmente una quota di soggettività che nel nostro<br />

caso emerge e si quantifica nel momento in cui <strong>la</strong> mente recupera<br />

stati d’animo e sensazioni legate a quel vino. A un ricordo positivo,<br />

legato al<strong>la</strong> visione di un bel paesaggio, corrisponderà quindi<br />

un giudizio organolettico condizionato favorevolmente dalle emozioni<br />

e dalle sensazioni acquisite in un dato momento.<br />

L’immagine obiettiva del<strong>la</strong> fisicità del paesaggio, arricchita dal<strong>la</strong><br />

scenografia del momento (colori, luminosità, volumi ecc.), porta a<br />

una percezione visiva che viene e<strong>la</strong>borata, immediatamente memorizzata<br />

e facilmente recuperata al momento dell’assaggio. La<br />

vista non è più soltanto un organo di percezione, ma diventa un<br />

elemento di giudizio in stretto collegamento con il gusto e con<br />

l’olfatto, il tutto trae però origine dal soggetto visivo, in questo<br />

caso il vigneto e il suo contorno.<br />

Vigneti a Montepulciano (SI) Foto R. Angelini

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