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40-5124-24C IFU, ProPort.indd - Smiths Medical

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[it] (continua)<br />

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66<br />

Non superare una pressione di <strong>40</strong> psi [2,76 bar; 275 kPa] quando si irriga<br />

il sistema con il fluido. Siringhe di qualsiasi dimensione o altri dispositivi<br />

d’iniezione possono facilmente generare una pressione eccessiva e, di conseguenza,<br />

danneggiare il sistema. Quanto più piccola è la siringa, tanto più alta è la<br />

pressione che si può generare applicando la stessa forza. Non continuare a<br />

irrigare il sistema se si incontra molta resistenza. Una pressione eccessiva può<br />

causare danni quali la rottura o la frammentazione del catetere con possibile<br />

embolizzazione o stravaso di farmaci.<br />

Non procedere all’iniezione o all’infusione terapeutica finché non si sia<br />

accertata l’integrità della porta e del catetere. Se non se ne accerta l’integrità si<br />

rischia di danneggiare il sistema e di causare danni quali la rottura o la frammentazione<br />

del catetere con possibile embolizzazione o stravaso di farmaci.<br />

Non usare aghi ipodermici standard per penetrare il setto poiché questi possono<br />

danneggiarlo e causare perdite nel sistema. Per l’accesso alla porta, usare<br />

esclusivamente aghi PORT-A-CATH® tipo Huber.<br />

Una volta superato il setto, non inclinare o spostare l’ago poiché si può causare<br />

la fuoriuscita di fluido o danneggiare il setto.<br />

Per evitare una possibile precipitazione dei farmaci, che può causare l’occlusione<br />

del catetere, irrigare bene il sistema con una soluzione appropriata prima e dopo<br />

ogni iniezione o infusione quando si somministrano farmaci che possono<br />

essere incompatibili tra loro. Prima di procedere alla somministrazione,<br />

consultare le istruzioni specifiche e le etichette di ciascun farmaco fornite<br />

dalla casa farmaceutica.<br />

III. ISTRUZIONI SUL PRE-<br />

IMPIANTO<br />

Si può procedere alla selezione di una vena appropriata per il posizionamento e alla<br />

verifica della sua pervietà mediante venografia. Dopo aver selezionato la vena, calcolare<br />

la lunghezza del catetere necessaria per collocare la punta distale nella posizione<br />

desiderata. Posizionare quindi il catetere mediante puntura percutanea o incisione<br />

chirugica per approccio vascolare. Si può impiegare una guida a ultrasuoni per facilitare<br />

l’accesso nella vena e il posizionamento del catetere.<br />

Dopo aver posizionato la porta e il catetere, verificare la posizione della punta<br />

del catetere mediante fluoroscopia o radiografia. Per assicurare la stabilità del<br />

sistema, al momento opportuno tunnellizzare il catetere fino alla porta e suturare<br />

la porta in situ utilizzando tutti i fori di sutura a disposizione.<br />

AVVERTENZA: se la sutura della porta in situ o la tunnellizzazione del catetere fino<br />

alla porta non sono eseguite al momento opportuno, si può flettere il catetere e, di<br />

conseguenza, si possono causare occlusione o frammentazione, rottura o tosatura<br />

del catetere.<br />

AVVERTENZA: evitare di collocare il catetere in posizione mediale nella vena<br />

succlavia mediante la tecnica percutanea, poiché ciò può provocare occlusione,<br />

danno, rottura, tosatura o frammentazione del catetere a causa della compressione<br />

del catetere tra la prima costa e la clavicola (sindrome da pizzicamento del catetere).<br />

1,2,3,4,5,7,8,9<br />

A. Preparazione del sistema<br />

Prima di maneggiare il sistema, accertarsi che i guanti chirurgici siano privi di<br />

talco.<br />

Le procedure descritte in A.1 e A.2, qui sotto, servono per eliminare l’aria dal<br />

catetere e verificare il flusso.<br />

A.1 Sistemi smontati<br />

Irrigare il catetere usando un ago smusso e una siringa da 10 ml, o più grande,<br />

piena di soluzione di eparina (da 10 a 100 IU/ml) e clampare il catetere in<br />

corrispondenza dell’estremità tagliata perpendicolarmente da collegare alla<br />

porta.<br />

NOTA: con i sistemi smontati, tagliare l’estremità clampata del catetere prima<br />

di collegarla alla porta.<br />

A.2 Sistemi pre-montati<br />

Penetrare il setto con un ago di accesso PORT-A-CATH® tipo Huber e irrigare il<br />

sistema con una siringa da 10 ml, o più grande, piena di soluzione di eparina (da<br />

10 a 100 IU/ml). Evitare con cura di maneggiare il raccordo catetere/porta perché<br />

il sistema potrebbe subire danni o il catetere potrebbe staccarsi dalla porta.<br />

IV. TECNICHE DI<br />

POSIZIONAMENTO<br />

DEL CATETERE<br />

Questa sezione descrive tre diverse tecniche di posizionamento.<br />

A. Puntura percutanea – Metodo A (radiologi d’intervento), una tecnica usata<br />

comunemente dai radiologi d’intervento per introdurre il catetere sopra un<br />

filo guida.<br />

B. Puntura percutanea – Metodo B (chirurghi), una tecnica usata comunemente<br />

dai chirurghi per introdurre il catetere attraverso la guaina dell’introduttore<br />

dopo aver rimosso il filo guida.<br />

C. Incisione chirurgica per approccio vascolare, una tecnica che si serve<br />

dell’esposizione diretta della vena per facilitare l’introduzione del catetere.<br />

A. Puntura percutanea – Metodo A (radiologi<br />

d’intervento)<br />

Questa tecnica prevede l’uso di un ago per introduttore calibro 21 (0,81 mm), un<br />

filo guida di 0,46 mm, un sistema di dilatazione transizionale (catetere coassiale)<br />

di 1,35 mm (4 Fr) e un filo guida idrofilo di 0,89 mm che non sono forniti con il<br />

sistema.<br />

1. Il paziente deve essere in posizione supina. Selezionare il sito appropriato per<br />

il posizionamento del catetere e della porta. Verificare il percorso della vena<br />

mediante fluoroscopia o ultrasuoni.<br />

2. Preparare il sito di puntura adottando la tecnica asettica standard e anestetizzare<br />

il sito d’introduzione del catetere nella vena.<br />

3. Per il posizionamento nel torace, pungere la pelle con un ago per introduttore<br />

calibro 21 (0,81 mm) (non fornito con il sistema) sotto la clavicola in corrispondenza<br />

della superficie laterale della giunzione del suo terzo mediale con<br />

il suo terzo mediano. Per accertarsi che l’ago sia nella vena succlavia, collegare<br />

una siringa e aspirare con cautela mentre si dirige l’ago verso un punto situato<br />

leggermente sopra e dietro l’incisura giugulare dello sterno.<br />

4. Rimuovere la siringa, se necessario, lasciando l’ago in situ.<br />

5. Introdurre un filo guida di 0,46 mm attraverso l’ago.<br />

6. Sotto visualizzazione fluoroscopica, fare avanzare la punta del filo guida fino<br />

alla posizione desiderata.<br />

7. Rimuovere l’ago ed eliminarlo, lasciando il filo guida in situ.<br />

8. Fare avanzare un sistema di dilatazione transizionale (catetere coassiale) di<br />

1,35 mm (4 Fr) sopra il filo guida di 0,46 mm. Rimuovere la parte interna del<br />

sistema di dilatazione transizionale.<br />

9. Sostituire il filo guida di 0,46 mm con un filo guida idrofilo di 0,89 mm. Per<br />

ridurre la possibilità che si verifichi un’embolia gassosa, mettere un dito sulla<br />

guaina aperta finché il catetere non sia introdotto.<br />

10. Sostituire la parte rimanente del sistema di dilatazione transizionale con il<br />

gruppo dilatatore/guaina di 2,0 mm (6 Fr) e fare avanzare il gruppo nella vena<br />

con un movimento rotatorio.<br />

11. Rimuovere il dilatatore dalla guaina dell’introduttore, lasciando la guaina in<br />

situ (Figura 1: A–Comprimere, B–Tirare indietro, C–Guaina, D–Dilatatore).<br />

12. Posizionare l’estremità appuntita del catetere (punta rastremata dei cateteri

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