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Rivista della Diocesi 2011 - N. 1 - Webdiocesi

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per domanda ed offerta di relazioni capaci di senso, per flussi di collegamento<br />

intergenerazionale. Un contesto capace di entrare nella dimensione<br />

soggettiva attraverso la valorizzazione delle responsabilità verso se stessi<br />

(con l’investimento sulle potenzialità residue, con il mettere in gioco i propri<br />

talenti, con lo stimolare le proprie vocazioni, con la reciprocità diritti/doveri,<br />

etc. etc.) e verso gli altri, con la spinta alla prossimità, per uscire dall’io<br />

ed entrare nel NOI. Li abbiamo chiamati Civitas Vitae questi contesti che<br />

valorizzano le opportunità connesse al vivere positivamente la longevità di<br />

massa come risorsa.<br />

Andare al di là delle concezioni mercantili o assistenziali con cui “sfruttare”<br />

gli anziani per costruire una nuova dimensione di comunità operosa,<br />

serena, che supera il particolarismo dell’IO, del mio, – ora, tutto e subito<br />

– per rinvigorire il tessuto relazionale, che unisce generazioni, che fa convivere<br />

situazioni estreme dal versante di debolezza e fragilità a quello di<br />

prestanza ed energia, che arricchisce l’articolazione dei momenti del quotidiano.<br />

Se è permesso usare termini e concetti su cui siamo sempre bloccati<br />

dal pudore, con questi contesti si promuove un segno concreto di speranza<br />

verso un domani migliore; una speranza in cui credono tutti, anche chi non<br />

ha fede; una speranza complessa e non di generico emotivo ottimismo; una<br />

speranza di presenza nella storia, e non di fideismo fondamentalista; una<br />

speranza vissuta partendo dalla comune valutazione dell’esistente e da una<br />

comune rinnovata volontà di opporsi alla deriva egoistica e frammentata,<br />

sperimentando ed operando con quel pragmatismo locale di popolo, che si è<br />

mostrato capace di attivare industrie, sviluppare risorse e competenze lavorative,<br />

mantenere un saldo legame con il territorio e le origini, innovando,<br />

conservando ed evolvendosi per diventare realtà socio-economico qualificata.<br />

Qui, alla base di questi decenni di crescita, ci sono valori forti, comportamenti<br />

di passo lungo, scenari consueti di solidarietà espressi, anche se non<br />

dichiarati, con il linguaggio dell’agire donativo. Di questa valenza territoriale<br />

ci sentiamo interpreti fedeli, è la cultura del dono a spiegarne la crescita<br />

dimensionale e la sua identità nel valorizzare i doni ricevuti dall’interno e<br />

dall’esterno per avanzare le frontiere del benessere umano e sociale senza<br />

discriminazioni di nascita, di razza, di religione.<br />

Questa impostazione ha alimentato l’idea del Civitas Vitae proprio nel<br />

significato di “contesto” per la centralità <strong>della</strong> persona e la civiltà <strong>della</strong> vita<br />

declinando una profonda discontinuità:<br />

– dal concetto di Casa di Riposo (parcheggio per vecchi) a quello di Centro<br />

Residenziale di servizi ed aggregazione comunitaria;<br />

– da formule burocratico-sanitarie per l’utente anziano alla valorizzazione<br />

sempre e comunque <strong>della</strong> dignità <strong>della</strong> persona ospite;<br />

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